Nei mesi di luglio e agosto, quelli più caldi dell’anno eppure fondamentali per il mondo agroalimentare, molte strade emiliano romagnole sono percorse da trattori o camion i cui cassoni sono colmi di pomodori che vengono portati negli stabilimenti di trasformazione. Se finora avete sempre pensato che i rossi frutti dell’estate fossero appannaggio esclusivo del Sud Italia, vi stupirà sapere che la provincia italiana dove se ne producono di più in assoluto è addirittura quella di Piacenza. Proprio da questa misconception nasce la nuova puntata, dedicata alla Strada del pomodoro, di Slow Rider, la rubrica di Marco Epifani che ci porta alla scoperta di un’Italia più lenta e “gustosa”, rigorosamente su due ruote. Partiamo?
Dimenticate la Via Emilia, la A1 e la A14. Nonostante la direttrice che seguiremo sia quella nord-ovest/sud-est, la Strada del pomodoro dell’Emilia-Romagna ci porterà lungo percorsi secondari, 170 chilometri che da Vigoleno (Piacenza) ci porteranno fino a Zocca (Modena). Lasciata Vigoleno, prendiamo la SP359R verso Fidenza, ma deviamo subito dopo sulla SP93 e SP120, poi SS62 fino a Ozzano Taro (42 km). Da qui, riprendiamo brevemente la Statale 62 per Collecchio, poi SP15/SP32 e SS665 fino a Langhirano (27,5 km). Breve il tratto, lungo la SP98, che ci porta a Traversetolo (14 km). Da qui SP513R, poi SP23 e SP21, SP37 per Scandiano fino all’arrivo a Sassuolo, che dista 41 km. Da qui la SP467 ci fa sfiorare Fiorano Modenese e Maranello, nel cuore della Motor Valley emiliana, poi SP569 e SP17 fino a Marano sul Panaro (24 km). La SP623, infine, ci consegna l’ultimo tratto di questo itinerario, 20 km che ci portano a Zocca, celebre come paese natìo di Vasco Rossi.
10mila ettari: è questa, a grandi linee, l’estensione del territorio deputato alla produzione dei pomodori nella provincia di Piacenza. La disponibilità di risorse idriche, il clima stabile e caldo, tutto contribuisce a farne la Tomato Valley d’Italia, con la produzione di varie cultivar, come il tipico San Marzano o il Genovese. Vero epicentro della produzione è il piccolo comune di Podenzano, dove si tiene anche una festa annuale dedicata al pomodoro, ma lungo tutto questo territorio, e in più in generale nell’Emilia-Romagna, non è raro trovare campi di pomodoro, che portano a una produzione complessiva che si aggira intorno ai 3 milioni di tonnellate/anno.
Panorama sulle colline emiliane da Vigoleno
La zona del Parmense, che tocchiamo nella seconda parte di questo percorso, affianca alla produzione dei pomodori quella, più tipica almeno per il sentire comune, del vino. È il caso della Val Stirone, in cui si producono eccellenti vini, tra i quali un emozionate e unico Vin Santo di Vigoleno. Sulle colline modenesi, in particolare a Marano sul Panaro, è tipica un’altra produzione d’eccellenza italiana, l’aceto balsamico tradizionale di Modena DOP. Infine, nella zona di Zocca, alcuni allevamenti fedeli alla tradizione si avvalgono della razza suina mora romagnola per la produzione di fantastici salumi.
L’azienda Rodolfi dal 1896 trasforma l’alta qualità dei pomodori che riceve dalle aziende conferenti in salse, passate, polpe e pelati. Tra i vari prodotti trasformati dobbiamo citare l’iconica Ortolina, ottimo insaporitore di tante preparazioni. L’azienda sorge in un contesto ambientale di pregio, al margine del Parco del Taro e i pomodori, raccolti dalle aziende conferenti, per arrivare in stabilimento percorrono pochi chilometri. Industria che merita una visita.
La famiglia Dall’Argine è un pezzo di storia gastronomica di Parma: da più di 50 anni la famiglia propone piatti di tradizione accompagnati da altre preparazioni realizzate per accontentare la diversa tipologia di clientela. Luca e Francesco in sala e Barbara a supervisionare la cucina e curare la pasticceria sono il cuore del locale. L’Antica Hostaria Tre ville è una palestra di esperienze gastronomiche, qui, durante tutto l’arco dell’anno sono organizzati e ospitati interessanti e unici eventi. Locale che merita una sosta gastronomica.
Quasi all’ombra del magnifico castello di Vigoleno, vale la pena fermarsi presso l’azienda vitivinicola condotta da Marco Lusignani. Marco dalle uve Malvasia, Bonarda, Barbera, Bonarda, Ortrugo e Cabernet Sauvignon produce i classici vini piacentini. E dall’appassimento delle uve Santa Maria, Melara, Bernardino, Trebbiano e Ortrugo produce un incredibile Vin Santo, un meraviglia gustolfattiva unica.
L’aceto tradizionale balsamico di Modena non è solo un simbolo modenese ma italiano e il viaggio tra i campi di pomodoro ci ha spinto a salire sulle colline modenesi per conoscere una delle più belle realtà, l’acetaia Sereni. Francesco Sereni, giovane, bravo e appassionato conduce con sapienza questa bella realtà in cui il mosto è trasformato in un ancestrale condimento. L’azienda è anche agriturismo in cui oltre all’ospitalità si organizzano eventi.
Nel comune di Zocca, proprio verso la Valsamoggia, defilato tra le colline, si trova l’azienda a agricola e allevamento di suini di razza mora romagnola condotto da Emanuele Ferri. Qui, in un contesto incontaminato, tra colline e boschi, vivono allo stato brado i maiali curati da Emanuele. E dalla carne dei suini Emanuele ricava fantastici salumi quali un incredibile prosciutto, buonissimi salami, coppa di testa, pancette e coppe. Cà Lumaco è una delle tante meraviglie emiliane.
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