Passo Penice (o più comunemente detto Passo del Penice) è uno dei più celebri percorsi dell’Appennino Ligure, collegamento fondamentale già nell’epoca di Carlo Magno. Una piccola curiosità: nonostante appartenga geograficamente alla Liguria il percorso unisce altre due regioni, precisamente la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Non distante dalle grandi città del nord italia, quell’aspetto ancora un po’ selvaggio della natura appenninica incontaminata ci regala sempre panorami stupefacenti da ammirare su due ruote. E se siamo amanti della moto non possiamo esimerci dal percorrere il Cammino di San Colombano: l’evangelista del VII secolo divenuto patrono dei motociclisti per la sua intraprendenza e la voglia di viaggiare.
Scopriamo allora il nostro itinerario di oggi alla scoperta del Passo Penice in moto per una gita fuori porta all’insegna della spiritualità e della bellezza, per vivere un’esperienza di altre epoche. Il nostro itinerario per Passo Penice parte da Voghera, la città del pavese famosa per la sua “casalinga”. Passando per il Passo del Penice raggiungeremo Bobbio, nel piacentino, lungo un percorso di 60 chilometri. Pochi? Forse sì, ma sicuramente giusto per una interessante escursione extra-regionale nello scenario Appenninico!
Partiamo da Voghera. Usciamo dalla città dopo aver superato il Ponte Rosso, e ci indirizziamo su Via Negrotto Cambiaso, che cambia nome in SP51 fino a Retorbido, per poi diventare SP1 per altri 3 chilometri fino a costeggiare Rivanazzano Terme. Da qui inizia il percorso della SP461, che inizialmente era una strada statale poi declassata a strada provinciale del Passo Penice. La lunghezza complessiva della SP461 è di poco superiore ai 57 chilometri e copre praticamente per intero la distanza stessa del nostro itinerario. Questo ci permette di seguire in tranquillità il tracciato senza doverci preoccupare di svolte o incroci, permettendoci di godere a pieno del panorama incantato dell’Appennino Ligure.
Per un buon tratto del percorso in direzione del Passo Penice seguiamo il confine tra Piemonte e Lombardia, davvero a pochissima distanza dal limite regionale. Per arrivare in vetta al valico appenninico attraversiamo una strada piuttosto interessante sotto il profilo panoramico e che non presenta invece particolari elementi di difficoltà, risultando adatta per una “passeggiata” in moto. Prima di giungere sul valico, entriamo nel territorio della Riserva Naturale Monte Alpe. Una volta oltrepassato il Passo Penice, il nostro percorso inizia a decrescere in direzione di Bobbio. Siamo dunque pienamente nel territorio dell’Emilia Romagna. La strada verso Bobbio (14 km in tutto) è lievemente più tortuosa di quella che abbiamo attraversato nel primo tratto in Lombardia. La sua brevità rende il dislivello decisamente maggiore, essendo la destinazione a soli 272 metri di quota.
Passo Penice, il valico della Val Trebbia
Il Passo Penice si trova ad un’altitudine di 1149 metri, nelle propaggini settentrionali degli Appennini Liguri. Più precisamente, rappresenta un collegamento che unisce le località di Varzi, Romagnese e Bobbio (PC). La strada è sovrastata dal Monte Penice, alto 1490 metri e spartiacque tra ben quattro territori: l’Oltrepò Pavese, la Valle Staffora, la Val Trebbia e la Val Tidone. La sua posizione strategica ha reso da sempre questa via di comunicazione fondamentale, sin dai tempi di Carlo Magno, quando permetteva di tenere i contatti tra il monastero di San Colombano di Bobbio e i suoi possedimenti o mantenere il controllo degli accessi al mare. In vetta al monte e al santuario di Santa Maria, utilizzata per la manutenzione delle numerose antenne trasmittenti e al centro trasmittente di Monte Penice.
Colombano di Bobbio fu un monaco irlandese, vissuto a cavallo tra il VI e il VII secolo. A lui si devono lunghe e proficue azioni di evangelizzazione in tutta Europa, soprattutto in Francia e in Italia. Il monachesimo irlandese, nelle sue fasi primigenie, si diffuse nell’Europa continentale proprio grazie a lui. Nei suoi numerosi viaggi tra Francia e Italia (è patrono anche di Luxeuil-les-Rains, città della Borgogna) espresse più volte il suo auspicio per l’unità degli europei, che gli sono valsi il riconoscimento di “santo europeo” dall’allora Papa Benedetto XVI.
L’arrivo del monaco a Bobbio si deve a una serie di eventi: cacciato dalla Francia dalla regina Brunechilde dei Visigoti, preoccupata dal forte seguito dei suoi religiosi, vagò prima in Germania, per poi raggiungere l’Italia nel 612. Lungo la strada per Roma, dove avrebbe dovuto incontrare Papa Bonifacio IV, si fermò a Bobbio nel 614 ampliando le strutture intorno alla Chiesa di San Pietro (oggi sostituita dall’edificio del Castello Malaspina). Nonostante la richiesta di Clotario II, Re dei Franchi, affinché tornasse in Francia per proseguire la sua predicazione, il religioso rimase a Bobbio dove morì nel 615.
Il suo spirito intraprendente, i costanti viaggi, la ricerca del dialogo e dell’incontro hanno fatto sì che nel 2002 la chiesa lo proclamasse santo patrono dei motociclisti, con una cerimonia tenutasi proprio sul Passo Penice alla presenza delle autorità vaticane, italiane e irlandesi, suo paese di origine. La sua figura viene ricordata annualmente nel Columban’s Day, un incontro internazionale di fede e spiritualità. Nel 2014 l’evento si è tenuto a Roma, alla presenza di Papa Francesco, in occasione del 1400° anniversario della morte di San Colombano di Bobbio.
Nei mesi invernali il Passo del Penice diventa una rinomata località sciistica. Monte del Penice vanta infatti un impianto sciistico dotato da 2 impianti di risalita, 3 piste da discesa lunga due chilometri e una pista da fondo di 10 chilometri, sia in diurna che in notturna, con innevamento sia naturale che artificiale. Nel piazzale è posta la Statua di San Colombano. Proprio perché si tratta di un’importante meta invernale, il Passo è percorribile in ogni stagione.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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