Una vera e propria leggenda degli Appennini, imponente e ammirata da tutti. È la Pietra di Bismantova, una roccia che si è conquistata un posto d’onore tra guide turistiche, itinerari di viaggio e appassionati consigli di geologi e naturalisti. A renderla così speciale ci pensa la sua forma, le dimensioni generose e il fatto che “emerge” dall’altopiano di Castelnovo ne’ Monti come se fosse un fungo.
Insomma, non il classico itinerario a tutte curve (ma ce ne sono comunque parecchie), ma una insolita gita all’insegna del verde durante la quale ammirerete tanta della bellezza della provincia di Parma e dell’Emilia-Romagna nel suo complesso.
Pronti a partire?
100 chilometri, 3 ore di percorso, da Parma alla Pietra di Bismantova. Ma a TrueRiders i percorsi troppo lineari non piacciono, ecco perché ci siamo concessi qualche interessante deviazione e tappa intermedia.
Lasciato il centro parmense, seguiamo le indicazioni per la Strada Langhirano (SP665), un lungo rettilineo che arriva fino a Pilastro (7 km) e prosegue poi per Langhirano, dove la SP98 attraversa il fiume per arrivare sulla sponda est. Da qui, tramite Via Cavo, arriviamo alla bella Abbazia di San Basilide. Sosta, visita, e si riparte lungo la SP36/SP80 in direzione di Pieve di Sasso. Inizia il tratto del percorso più ricco di curve e dinamico.
12 chilometri separano Pieve di Sasso e la Rocca di Belvedere, che merita la Pausa. Il Torrente Enza lo raggiungiamo poco dopo, lungo la strada per Vetto, dove c’è un “lido” fluviale. Il tratto finale, che ci porta alla Pietra di Bismantova, è molto piacevole: visitiamo il Canyon di Atticola e tocchiamo una delle “Big Bench” italiane, quella di Castelnovo Ne’ Monti. Passiamo per la SS63 e arriviamo a Bismantova dopo altri 11 km.
Un altopiano, uno scoglio di un antico passato marittimo, un monumento naturale. La Pietra di Bismantova è tutto questo e molto di più, una roccia estesa per 240 ettari e che emerge per 300 metri dalla base, formando una sorta di trono sull’Appennino Emiliano. Quasi del tutto brulla, è molto più interessante di quello che sembra. Nelle sue rocce ci sono fossili di molluschi, conchiglie, c’è tutta la storia antichissima di quando la Pianura Padana era in realtà solo mare.
Pensate: oggi ci sono boschi fittissimi e montagne, un tempo da Bismantova il mare non si poteva solo vedere, ma anche toccare. Ecco perché è diventata tanto apprezzata e in molti la vogliono visitare, scalare, fotografare e raccontare. Tra questi persino Dante Alighieri, che le ha dedicato alcuni versi nella sua celebre Commedia. Niente male, no?
Una zona di calanchi, che ricorda da vicino l’entroterra corso. Il Canyon di Atticola è una zona davvero bella, ricca di natura e di paesaggi che passano dalle rocce brulle ai boschi più fitti. Perfetta da scoprire in ogni momento dell’anno, dà il meglio di sé in autunno, quando terreno e natura sembrano confondersi in mille sfumature di marrone, rosso, giallo. C’è anche un canyon, con dei piccoli “vulcanetti” tutti da ammirare.
Dove ci si può fare il bagno, se il mare più vicino è a un centinaio di chilometri? Intorno alla Pietra di Bismantova, la soluzione ideale è quella del Lido di Vetto. Una bella zona fluviale, intorno al Torrente Enza, dove tuffarsi nelle fresche e limpide acque e rinfrancarsi anche durante le gite più calde. Insomma, nel bagaglio da moto vale sempre la pena avere un costume in più!
Oggi rimane davvero poco del fascino di un tempo, ma la Rocca di Belvedere a Rusino di Tizzano Val Parma era uno dei castelli più importanti della zona. Fu occupato dagli Este, dai Visconti e dagli Sforza ma andò pian piano degradandosi dopo l’arrivo di Napoleone in Italia. Al momento si può vedere solo una grande torre, vuota all’interno e protetta da impalcature.
Di Parma1983, CC BY-SA 4.0, Collegamento
Fondata dai Vallombrosani (dei monaci di rito Benedettino) intorno all’anno 1096, l’Abbazia di San Basile si trova a Lesignano de’ Bagni, nel parmense. Molta della sua storia è legata a Matilde di Canossa, della quale San Bernardo degli Umberti, monaco vallombrosano, era consigliere spirituale. L’edificio è andato incontro, nei suoi oltre 1000 anni di vita, a molte modifiche e ristrutturazioni – l’ultima nel 2011-2015 – ma ha mantenuto un elegante fascino del passato con le sue architetture in pietra e l’atmosfera di pace e serenità.
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