Quale miglior giro domenicale si può organizzare a due passi da Roma? Se la regione del Lazio propone innumerevoli idee per una scampagnata, c’è chi cerca sempre di più, soprattutto su due ruote. Ma cosa cerca? Un bel luna park di curve, il giusto chilometraggio, immersi in un contesto naturalistico davvero unico. Insomma, senza girarci intorno, cerca il Parco Regionale dei Monti Lucretili. Poco traffico, paesaggi magnifici, borghi da scoprire e la presenza di una vera e propria superstar del turismo green regionale, ovvero il lago del Turano. Insomma, ad attenderci è uno di quei giri poco impegnativi ma di grande impatto scenico, perfetto da percorrere in moto (ma non solo, anche gli amici a 4 ruote possono sicuramente trarne vantaggio!), che collega idealmente la Capitale con il capoluogo di provincia più a nord del Lazio. Pronti a godervi un giro che, tanto in autunno quanto nelle altre stagioni, è una vera gioia per gli occhi… e per lo stomaco? Partiamo!
Si parte da Tivoli, la città delle meravigliose ville (Adriana, D’Este, Celimontana) alle porte di Roma. Da qui, è assolutamente consigliabile “scaldare” le gomme con la salita (e successiva discesa) verso San Polo dei Cavalieri, dopo aver superato il paese di Marcellina. La strada, 12 km tra Tivoli e San Polo, è molto tecnica e stretta con buon asfalto. Di rilievo il panorama della vallata che si vede scendendo da San Polo verso la Tiburtina.
Tornati sulla Tiburtina (SS5) prima di Vicovaro, raggiungiamo il bivio per la Licinese. L’inizio abbastanza soft consente di ammirare il paesaggio e la rigogliosa natura, il ritmo poi si fa più serrato per via delle curve strettissime e degli ampi curvoni che portano fino agli 840 metri della frazione di Orvinio, borgo inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”. La distanza tra San Polo e Orvinio è di poco superiore ai 30 chilometri. Da Orvinio, puntiamo verso Poggio Moiano, in un tratto molto veloce della Licinese. Prima dell’inizio del paese si trova il bivio verso Castel di Tora, la strada da fare ad andatura blanda, poiché in parte rovinata e sporca, si inerpica verso il ‘belvedere’ da dove si domina l’invaso lacustre. Sosta d’obbligo per rifiatare ed ammirare il paesaggio, vero motivo per percorrerla.
La discesa verso il lago (bacino artificiale che risale al 1939) è piacevole, la strada costeggia le rive del lago stesso, immerso nel verde e ricco di spiaggette che, nella bella stagione, vengono preso d’assalto da molti turisti. Anche l’abitato di Castel di Tora è caratteristico ed inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Sulla strada sono presenti alcuni bar sulla riva, che inviato alla sosta e alla contemplazione della natura. Da qui riprendiamo il percorso verso Colle di Tora e Posticciola, immettendoci sulla SP34 e raggiungendo in pochi chilometri il bel borghetto di Rocca Sinibalda. Il percorso però non è finito: la SP31, con le sue curve immerse nel verde, continua a risalire verso nord e, in circa 19 chilometri, ci fa arrivare a Rieti, considerata da molti come il centro geografico, l’ombelico d’Italia.
Castel di Tora, il borgo dei Monti Lucretili affacciato sul Lago del Turano
Il percorso che ci conduce lungo le vette dei Monti Lucretili affronta una parte dell’Appennino laziale che, nonostante le sue vette non esageratamente imponenti (arrivano poco sotto i 1400 m s.l.m.), è di sicuro interesse paesaggistico e (moto)turistico. Intorno a queste montagne sorge una decina di paesini, tutti caratterizzati da popolazioni ridotte ma da scorci di bellezza autentici, lontani dal “caos monumentale” di Roma. Vicovaro, Licenza, Orvinio, San Polo dei Cavalieri sono solo alcuni dei nomi che si incontrano sul percorso.
Davvero bella è Orvinio, con le sue case in pietra che d’inverno si coprono di neve (siamo a 840 m s.l.m.), costruite intorno all’antico Castello Malvezzi-Campeggi, edificio dell’XI secolo ancora oggi in uso e in ottimo stato di conservazione. Non di minore impatto scenico è San Polo dei Cavalieri, dove anche qui ad attenderci è la volumetria imponente di un maniero antico, il Castello Orsini-Cesi-Borghese risalente al X secolo, ricchezza che fa il paio con quella dell’olio della Sabina DOP, produzione locale ideale anche come souvenir del viaggio.
Imperdibile Castel di Tora, il borgo che sorge sul lago del Turano, realizzato artificialmente negli anni ’30 del Novecento e rispetto al quale emerge in tutto il suo splendore alla pari di Antuni, il borgo fantasma (frazione di Castel di Tora) sul quale aleggiano storie di fantasmi e di meraviglie del passato.
Irrinunciabile una visita, all’arrivo, di Rieti, protetta dal Terminillo e baciata dal fiume Velino, il cui centro storico è cinto dalle mura risalenti al XIII secolo e presenta luoghi di grande impatto scenico, come la Cattedrale di Santa Maria Assunta (XII-XIII secolo) e l’elegante Palazzo Vescovile.
In un territorio che è da sempre legato alle tradizioni enogastronomiche e che propone autentici sapori della tavola, ecco alcuni indirizzi per una sosta di gusto lungo il percorso dei Monti Lucretili:
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