Non molto tempo fa, in una terra lontana lontana, sorgeva un piccolo gioiellino rimasto nascosto ai più. Conosciuto solo da chi ama perdersi fuori dai soliti itinerari, la visita a sorpresa di Papa Leone XIV ha acceso i riflettori su Genazzano, solitamente ben riconosciuto grazie alla (prossima) Infiorata di Genazzano. Il recente glow up l’ha elevata a meta ambita dallo status di (relativamente) semplice tappa di provincia, catturando l’attenzione di pellegrini e turisti. Nihil sub sole novum: il Lazio sa sorprendere ogni mezzo chilometro, e dalla quella visitina del 10 maggio quelle 5.700 animelle si son viste un po’ di traffico extra. Cosa c’è di bello a Genazzano, e cos’è andato a visitare il novus papa? Andiamo a curiosare, salite in sella.
L’itinerario di oggi parte da Frascati. Parti da lì e prendi Via Frascati Colonna verso Via Capocroce a Colonna. Svolta a sinistra e continua, poi fatti Via della Fontana finché non arrivi a Via Roma. Da qui ti serve la SP53b verso Via S. Sebastiano/SP56a a Gallicano nel Lazio. Segui la SP56a e Via Nuova fino a Viale Diaz.
Attraversa Gallicano nel Lazio percorrendo Viale Aldo Moro, Via Tende e poi Via Rodi verso Via Pedemontana/SP55a per arrivare a Palestrina. Continua su Via Pedemontana fino al centro di Palestrina, poi vai verso Viale Pio XII/SP55a. Esci dalla rotonda e imbocca Via Prenestina Antica/SR155, proseguendo sempre sulla SR155.
Sulla rotonda esci a Via Madonna del Campo/SR155 e continua sulla SR155. Svolta a sinistra su Via Giuseppe di Vittorio/SP13a e fatti l’ennesima rotonda (è zona, non fateci caso). Arrivato a Genazzano procedi da Via Trento e Trieste/SP13a verso Piazza della Repubblica. Fatti (indovina un po’) la rotonda e vira a sinistra su Via Valle Rotelle/SR155, continua sulla SR155, poi svolta a sinistra su Via Maremmana Superiore. Prosegui su Contrada Scrime e Viale V. Veneto, poi svolta a sinistra su Via Roma e siamo arrivati infine a Olevano Romano.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono Via Frascati Colonna, Via Capocroce, SP53b, SP56a, Via Pedemontana/SP55a, SR155 e SP13a.
Nel cuore di Genazzano, dopo il benvenuto dalla Porta Romana (e la Chiesa di Santa Croce a destra), si sale fino ad una bellissima piazzola che fa da anticamera al Castello Colonna, e proprio lì c’è il Santuario Madre del Buon Consiglio. Evidente crocevia di fede, nella parte più centrale del paese, ha la propria fama che nasce da un evento che rasenta il miracolo: nel 1467, mentre l’Impero Ottomano assediava Scutari, un affresco della Madonna con il Bambino si stacca misteriosamente dalla sua chiesa albanese, sorvolando l’Adriatico e posandosi su una chiesa in costruzione proprio a Genazzano. Da quel momento il Santuario diventa meta di pellegrinaggio e simbolo di protezione divina, custodito dall’Ordine di Sant’Agostino fin dal tredicesimo secolo.
Per la sua importanza simbolica la visita di Papa Leone XIV è stata a dir poco gradita almeno quanto inaspettata. Con infinito rispetto si è inginocchiato di fronte all’icona, depositando un mazzo di rose bianche e un calice con la patena (il piattino), recitando la preghiera di Giovanni Paolo II alla Madre del Buon Consiglio. Passato e presente si sono così intrecciati, e come primissimo gesto ha sorpreso un po’ tutti. Sì, il Santuario Madre del Buon Consiglio merita una visita, centrale dov’è e baciato dal sole com’è.
Il Castello Colonna
Non è tutta chiesa quello che luccica, però: Genazzano di cose da vedere, oltre al Santuario, ne ha. Se si potesse impacchettare per intero lo si potrebbe portare a casa: alza lo sguardo sulla Piazza di San Nicola (con la Chiesa di San Nicola) e ti ritrovi davanti al Castello Colonna, antico presidio difensivo poi divenuto residenza nobiliare. È la parte più classica del borgo, già presente nell’undicesimo secolo, ma espanso sotto i Colonna. Oggi ospita mostre, eventi e attività didattiche: un po’ spigoloso, massiccio e scenografico. Il panorama sulle colline prenestine è un amore, così come la breve camminata sul fossato.
La Chiesa di Santa Croce
Subito fuori dalla Porta Romana (a inizio borgo effettivo, in copertina) invece c’è la Chiesa di Santa Croce, a destra, basta alzare lo sguardo. La facciata in laterizio col rosone centrale sono veramente belline, l’interno è sobrio e conserva un altare di legno seicentesco. Non è aperta al pubblico se non in occasioni speciali, poiché viene adibita a Sacrario dei Caduti con un ossario al centro. Un peccato: minuta com’è, dentro ha 4 cicli di affreschi, iscrizioni di metà Trecento e scene del Quattrocento. Una chiesetta di passaggio prima di godersi gli scorci tra vicoli e negozietti (col bar sotto al Santuario Madre del Buon Consiglio, in piazzetta), purtroppo non molto appariscente da fuori, ma con una grazia tutta sua.
Il Ninfeo Bramante
Quel che vuoi visitare però è il Ninfeo Bramante. Tale gioiellino rinascimentale immerso nel verde lo trovi con le sue logge, colonne tuscaniche e nicchiette. L’attribuzione va a Donato Bramante: era parte di un giardino per intrattenere l’aristocrazia, ma non venne mai completato. Sulla piazzetta prima di salire alla Porta Romana basta continuare verso destra e scendere: lo trovi sulla sinistra.
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Ultima cosa degna di nota: l’Infiorata di Genazzano. Radici del 1883: ogni prima domenica di luglio tutta Genazzano si riempie di fiori e colori sulle vie del centro storico. Si riempie di tappeti fatti esclusivamente di petali di fiori freschi a rappresentare scene religiose e opere d’arte, impegno comunitario non di poco conto. Una meraviglia. Nel 2012 è entrata nel Guinness World Records per aver creato il tappeto floreale più grande del mondo, con una superficie di 1.642,57 metri quadrati senza soluzione di continuità. Quest’anno l’Infiorata di Genazzano cade il 6 luglio 2025.
A proposito: se Genazzano t’ha sorpreso, considera che a pochi chilometri di distanza hai qualcos’altro da visitare. E poi, d’altronde, parliamo della nostra meta finale: i paesaggi son degni dei dipinti dell’Ottocento, ma il suo Cesanese DOC è più che sufficiente per finire l’itinerario di oggi. Continua fino ad Olevano Romano e non te ne pentirai. Buona estate!
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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