Protetto dagli Appennini e accarezzato dal mare, il borgo 'rinato' del Ponente è la sorpresa che non ti aspetti in Liguria

Protetto dagli Appennini e accarezzato dal mare, il borgo ‘rinato’ del Ponente è la sorpresa che non ti aspetti in Liguria

Stefano Maria Meconi  | 19 Gen 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Immaginatevi un borgo, come tanti in Italia, che da un giorno all’altra si spopola: le persone vanno via, i monumenti iniziano lentamente a lasciarsi andare, il vociare di bambini e anziani si trasforma in un triste silenzio. È quello che è successo a Colletta di Castelbianco, un’oasi di pace e serenità nell’entroterra savonese. Siamo in quella Liguria splendida per i turisti e incredibile per gli amanti della buona tavola, che grazie alla tecnologia – e al progetto di un architetto – ha fatto tornare a nuova vita uno dei suoi angoli più belli. E che, ovviamente, non potevamo lasciarci sfuggire. Partiamo?

Colletta di Castelbianco in moto, l’itinerario

Poiché Colletta di Castelbianco è sicuramente un luogo unico e speciale, è un’ottima idea andare a scoprirlo in moto. Le strade dell’entroterra ligure sono la manna per i motociclisti: curve, tornanti, salite, sfide continue, e borghi bellissimi in cui immergersi.

Inoltre, abbiamo anche l’opportunità di passare su uno dei più noti valichi liguri, il Colle di Nava.

Mappa

Percorso

Partiamo da Albenga, e uscendo dal centro città si continua sulla SP582. Svolta subito a sinistra sulla SP453 costeggiando il Fiume Centa, e da qui teniamo dritto fino a immetterci nella SS28, che sale direttamente al Colle di Nava. Da qui proseguiamo fino al Ponte di Nava, che attraversa il fiume Tanaro. Successivamente giriamo a destra per attraversare nuovamente il fiume Tanaro e immetterci sulla SP216 per un breve tratto in Piemonte, prima di rientrare in Liguria. Da qui, continuando sulla SP14, si arriva a Colletta di Castelbianco: è il momento di spegnere il motore e fare una visita tra le case in pietra del “primo borgo telematico d’Italia”. Per tornare al punto di partenza si prosegue sempre attraverso la SP14, e una volta oltrepassato il torrente Pennavaira si gira a destra sulla SP582. Oltrepassata Cisano sul Neva, si continua sempre dritto per rientrare ad Albenga.

Un borgo tornato a vivere grazie alla tecnologia: l’incredibile storia di Colletta di Castelbianco

Uno scorcio del centro storico di Colletta di Castelbianco

Colletta di Castelbianco si trova nell’entroterra ligure, in un contesto paesaggistico ma non particolarmente agevole dal punto di vista dei trasporti e dei collegamenti. La sua è un’origine medievale, poiché in origine era di proprietà dei marchesi di Clavesana, che lo costruirono intorno al XIII secolo per proteggersi dalle incursioni dei Saraceni. Una storia lunga, che si interrompe bruscamente a causa di un devastante terremoto del 1887, che danneggia gravemente la zona, e causa il progressivo spopolamento: una lenta emorragia di abitanti che porta il borgo a essere completamente abbandonato intorno alla metà del Novecento.

Alla fine degli anni ’90 del Novecento, però, inizia la rinascita: viene effettuato un restauro generale dell’antico scenario urbano, nel rispetto dei materiali e delle tecniche costruttive originarie, su progetto dell’architetto Giancarlo De Carlo. Ulteriore punto di forza, il paese viene dotato di una sofisticata infrastruttura tecnologica: un progetto di telematizzazione consente ai nuovi abitanti di beneficiare delle risorse di telecomunicazione all’avanguardia. Insomma, il paradiso dei nomadi digitali: lontani dalla città, immersi nel verde ma connessi. E da qui, una vera esplosione di interesse per Colletta di Castelbianco, che viene inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia, insignito della Bandiera Verde di Legambiente e addirittura premiato a livello internazionale con il riconoscimento britannico Homes Overseas Awards.

Attività, attrazioni, cose da fare

Olive e uliveti: uno spettacolo assolutamente onnipresente in quest’angolo di Liguria

Colletta di Castelbianco è un paese in cui si incrociano molti sentieri da trekking e percorsi per mountain bike. Per gli appassionati di free climbing, sono molto note le palestre di roccia di questa zona: sono conosciute col nome di Oltrefinale, poiché riferimento di tutti quelli che frequentano anche le pareti di Finale. Anche l’agricoltura dà segni di rinascita: nel 2005 il paese ha avuto il suo primo raccolto di olive dopo 30 anni, e ha iniziato la produzione di piccole quantità di olio d’oliva di alta qualità dalle olive taggiasche locali.

  • Titolo: Colletta di Castelbianco
  • Lunghezza (km): 90
  • Durata: 2 ore
  • Altezza massina (m s.l.m.): 934
  • Chiusura invernale: No
  • Partenza: Albenga
  • Arrivo: Albenga
  • Principali località attraversate: Colle di Nava
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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