La Liguria è storicamente divisa nelle due riviere, la Riviera di Ponente e la Riviera di Levante. La zona ovest della regione, appunto il Ponente, è suddivisa nelle province di Savona e Imperia, ed è divisa dal Levante ovviamente da Genova.
Il capoluogo regionale funge storicamente da spartiacque e da congiunzione delle due “entità” storiche della Liguria. Non è un caso che, essendo anche un punto di passaggio, sia una delle città più trafficate d’Italia.
La definizione storica della Riviera di Ponente è inframmezzata dalle varie dominazioni e riposizionamenti politici. Dapprima genovese, poi sabauda, infine italiana questa terra ha visto succedersi numerose identità specifiche. Già in epoca romana, però, la presenza della Via Aurelia costituisce una spinta fondamentale per la zona.
Il percorso dell’Aurelia, che parte da Roma e arriva a Luna (Luni) faceva parte di un più complesso sistema viario che dall’Urbe arrivava in Francia e Spagna, passando anche per Monaco. Ancora oggi la strada unisce la Capitale a Ventimiglia, ultimo avamposto d’Italia.
La Riviera di Ponente è suddivisa in varie sottozone: la Riviera delle Palme e la Riviera dei Fiori. A loro volta queste sono ulteriormente divise in più territori:
Trattandosi di una delle regioni simbolo del nord Italia industrializzato, i centri della Liguria sono ben collegati dal punto di vista dei trasporti. La Riviera di Ponente non sfugge da questa logica con la presenza della infinita E80, la Strada Europea fulcro dei principali traffici internazionali.
Per rendere questo viaggio in moto sulla Riviera di Ponente decisamente più rilassante, decidiamo sin da subito di cambiare strada. Approfittiamo così, partendo da Savona, della suggestiva SS1, meglio nota come Via Aurelia. Il percorso, pur a tratti impegnativo, si presenta con diversi chilometri di curve tra il mare e caratteristici borghi liguri.
Tra i centri più importanti in questo primo tratto dell’itinerario in moto sulla Riviera di Ponente c’è Vado Ligure, dove merita una visita il Forte San Giacomo. Nella bella Finale Ligure il centro storico medievale è testimonianza del Marchesato del Finale, un antico stato fondato nel Medioevo. Il successivo tratto fino ad Albenga segna il confine tra la provincia di Savona e quella di Imperia e presenta meno curve rispetto al precedente. Per chi vuole godersi una passeggiata “storica” meritano una sosta i castelli di Pietra Ligure e Borghetto Santo Spirito. Per un tour nei dintorni, da visitare il borghetto di Colletta di Castelbianco.
La Via Aurelia continua a essere la nostra rotta principale in direzione della Francia. Superata Albenga siamo infatti in prossimità di Imperia, città dalla profonda identità industriale. Vale la pena, qui, fermarsi a gustare una zuppa di pesce locale. Dopo una giusta sosta gastronomica è ora di tornare in moto con un tratto di SS1 che dopo Imperia si fa nuovamente ricco di curve in sequenza. L’itinerario ci conduce a quella che forse è il comune non capitale di un qualcosa più famoso d’Italia: Sanremo.
Sarebbe riduttivo però ricordare la Città dei Fiori solamente per il Festival della canzone italiana, che si svolge da settant’anni. Sanremo è infatti anche sede di corse ciclistiche e di rally, oltre che di uno dei quattro Casinò presenti in Italia. Se si capita “fuori stagione”, ci sono sempre le architetture civili e medievali del centro storico, un vero e proprio mix di stili che farà contenti gli appassionati di storia dell’arte.
Dopo aver fatto una capatina nel centro storico di Sanremo, inforchiamo la nostra due ruote verso la Riviera di Ponente di sud-ovest. Superiamo gli abitati di Ospitaletto e Bordighera e, dopo una bella carrellata sul mare, ci fermiamo a Ventimiglia.
La Porta Occidentale d’Italia è l’ultima grande località italiana prima del confine della Francia, si divide in due grandi zone. Una antica, di origine medievale, e una moderna, nata intorno all’Ottocento. Mentre ammiriamo la Cattedrale dell’Assunta, con il suo bellissimo Battistero, ci facciamo conquistare dalla Villa Hanbury, una bella palazzina in stile liberty di inizio Novecento. Prima di ripartire, assaggiamo il piatto tradizione di Ventimiglia, la pisciadela: una focaccia alta, come nella classica tradizione ligure, condita da pomodori, acciughe, olive ed aglio, un prodotto gustoso e saporito.
Dopo aver oltrepassato le piccole frazioni di Latte e Grimaldi, ecco che si palesa davanti a noi il confine con la Francia. Con l’avvento dell’Unione Europea, non c’è più il controllo alla dogana: il confine è diventato quasi più un’attrazione turistica che un vero e proprio check-point. Fatto sta che, appena entrati in territorio transalpino, ci accoglie la bella città costiera di Menton (spesso chiamata Mentone, in italiano).
Chiamata la Perla della Francia, questa cittadina di circa 25.000 abitanti si presenta come un piccolo borghetto arroccato sul mare. Le sue case coloratissime, attrazione fotografica straordinaria, ricordano vagamente i panorami lagunari di Burano. Le strade profumano di limoni, uno dei prodotti più coltivati in zona grazie al tanto sole e al clima mediterraneo, e il cielo è di un’azzurro penetrante.
Percorriamo la D6007 e, nel giro di qualche chilometro, eccoci arrivati al secondo (e ultimo) confine del nostro piccolo itinerario transnazionale, quello che divide la Francia con il Principato di Monaco. Il microstato è attualmente guidato da Alberto II, erede di quel Ranieri III che sposò la bellissima attrice Grace Kelly.
Dal Palazzo dei Principi al ricco Museo Oceanografico, passando per il centro con la Curva della vecchia stazione, famosissima perché percorsa dalle macchine di Formula 1 nel Gran Premio del principato, e arrivando infine al Casinò.
La costruzione della casa da gioco fu autorizzata da Florestano I a metà Ottocento per rimpinguare le ormai prosciugate casse del Principato. Fu proprio il successo del Casinò che contribuì a far abolire tutte le tasse sulla cittadinanza, motivo per il quale tanti sportivi e imprenditori prendono residenza nel Principato.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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