Chi cerca panorami stupendi, alle volte, vuole i paesaggi nordici. Non è facile allontanarsi dall’Italia, eppure il nostro Bel Paese, anche questo desiderio, lo soddisfa: forse, ma forse, si potrebbe trovare interessante quella piccola Norvegia d’Italia. Il Nord Europa ce lo abbiamo anche noi, e lo troviamo (in maniera anche abbastanza tattica) nell’angolo a confine tra Trentino, Veneto e Lombardia. Circumnavigando, e oltre, il Parco dell’Alto Garda Bresciano, troviamo un identikit che fa al caso nostro: monti, gole, conifere alpine, quattro laghi, strade fra le rocce e tornanti. TrueRider, è un giro ad anello attorno al versante occidentale del Lago di Garda e fra pendii e vallate rimarrai soddisfatto di quello che, oggi, sarà un itinerario su due ruote prettamente visivo. Rifatevi gli occhi e salite in sella.
È un giro ad anello, con partenza e arrivo a Riva del Garda. Tocca tre regioni e quattro laghi in davvero pochi chilometri: itinerario consigliatissimo a inizio o fine stagione, onde evitare il traffico che affligge soprattutto le coste del Lago di Garda. La partenza è da Riva del Garda.
Dopo una breve sosta a Torbole in pochi minuti si entra in Veneto. Si attraversa Malcesine, con il Castello Scaligero di Malcesine in bella vista, scorci di lago stupendi, spiaggette e porticcioli. Gabbiani, Germani, Folaghe e Cormorani ravvivano le acque increspate e l’azzurro del cielo. Dopo circa quaranta minuti e altrettanti chilometri, si arriva a Torri del Benaco. Il traghetto effettua servizio tutto l’anno e in una mezz’oretta e poco più di una decina di euro, moto e conducente vengono dolcemente trasportati sulla riva opposta.
L’aria frizzante accompagna la traversata con il panorama che richiama i fiordi nordici. Alle spalle c’è la catena del Monte Baldo con le cime già innevate. Davanti invece le Prealpi Bresciane e il porto di Maderno, punto di sbarco. Qui ci si trova in Lombardia. La prossima destinazione sarà Valvestino.
Si imbocca la Gardesana (SS 45 Bis) verso Nord per circa dieci chilometri. All’altezza di Gargnano, una svolta a sinistra molto decisa e non ottimamente segnalata introduce alla SP 9 di Valvestino. La prima parte della strada è molto bella. Regala ampi tornanti tra olivi ed oleandri, e scorci mozzafiato sul lago. E anche qualche piazzola per fermarsi a scattare foto panoramiche.
Poi la strada si fa più stretta, e anche più sporca, e inizia a serpeggiare dentro alla vallata. Qui si apre un altro mondo. Con altri colori e altra vegetazione. Quella rigogliosa del Lago di Garda lascia il posto a faggi e a conifere. Mentre le acque, da azzurre, si tingono di verde giada. Il bacino artificiale della Diga di Ponte Cola – Valvestino è una vera sorpresa.
Qui il Droanello si esprime al meglio, regalandoci acque che ricordano le tonalità di quelle delle Gole del Verdon. La vista sulla Diga e sui resti della Dogana Austro Ungarica (che alle volte emergono causa siccità degli ultimi tempi) è tra i momenti più belli del percorso di oggi.
Questa gola, così diversa da tutto ciò che a pochi chilometri di distanza la circonda, è la parte più wild dell’itinerario. Si prosegue passando dal Passo San Rocco, lasciando in breve la Valvestino per dirigersi verso il Lago d’Idro.
La discesa è fresca ed entusiasmante. Una legittima sosta a Lemprato per un panino è una certezza per chi si fa questo tragitto in moto, magari in solitaria e fuori stagione. Invece, la visita alla Panchina dell’amore può saltare, specie se il freddo incalza. La voglia di tornare a casa prima che cali la temperatura comincia a farsi sentire.
Si risale tutto il Lago d’Idro, si arriva a Storo (qui si rientra in Trentino) con la temperatura che si abbassa rapidamente. Si imbocca la gola, umida e suggestiva. I tornanti, un po’ falsi, sembrano ogni volta nuovi e portano infine al Passo Ampola.
La valle si apre lentamente lasciando filtrare una parvenza di sole che illumina il Lago di Ledro in tutta la sua bellezza. Da Est a Ovest si seguono le sponde accompagnate dalle dolci curve che portano fino a Molina. Poi un netto dislivello, qualche tornante e ci si infila nella lunga e fredda galleria che, in 5 km, riporta a Riva del Garda. Dall’alto il Garda Trentino si accende di piccole luci dorate: un rientro che chiude un itinerario denso di colori, scorci e atmosfere che scaldano il cuore.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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