Ai piedi del Mottarone c'è il lago sconosciuto del Piemonte che ti sorprenderà con panorami e antichi monasteri

Ai piedi del Mottarone c’è il lago sconosciuto del Piemonte che ti sorprenderà con panorami e antichi monasteri

Alessio Gabrielli  | 26 Gen 2024  | Tempo di lettura: 6 minuti
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Il lago d’Orta è il più piccolo dei laghi prealpini eppure è fra i più suggestivi ed interessanti del nord Italia. Si trova a poca distanza sia da Milano che da Torino e per questo può essere la meta adatta per l’escursione di un giorno a bordo di una moto.

Questo mezzo è il più adatto per un tour di questo lago ai piedi del Monte Rosa, ammirando in piena libertà sia i paesaggi che i piccoli borghi adagiati lungo le sue sponde. A differenza dell’auto, infatti, con la moto ci si può fermare ovunque per ammirare uno scorcio o un particolare e non si rischia di restare bloccati in interminabili code.

Orta San Giulio, il paese di riferimento sul lago, si raggiunge in circa un’ora da Milano e da lì si può partire per un fantastico tour su due ruote: ecco qualche suggerimento.

Tour del Lago d’Orta in moto: cosa vedere

Mappa

Il lago d’Orta

Il percorso da coprire è di circa 40 chilometri ed è abbastanza facile. Partendo da Omegna e percorrendo la SP229, ci si dirige verso il caratteristico borgo di Orta San Giulio che dista 10 chilometri. Esso dà il nome al lago ed è una graziosa località di villeggiatura, da scoprire con calma, lasciando la moto ai parcheggi preposti e passeggiando lungo le sue piccole vie alle quali fanno da cornice eleganti palazzi barocchi.

Molti, infatti, sono gli edifici eretti fra il Quattrocento ed il Cinquecento così come è possibile ammirare alcune architetture religiose di pregio, come la chiesa di Santa Maria Assunta.

La vera perla del lago, però, è rappresenta dall’isola di San Giulio, che si raggiunge da Orta, attraverso i battelli, in pochissimo tempo. Su questo lembo di terra si trova la basilica, dove sono custodite le spoglie di San Giulio, il palazzo vescovile e la bellissima abbazia benedettina Mater Ecclesiae, un convento di clausura.

Il monte

Da non perdere, inoltre, il Sacro Monte, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dedicato a San Francesco d’Assisi, dove si trovano 22 cappelle ognuna delle quali dedicata ad un episodio della vita del Santo. Questa località domina dall’alto tutto il lago ed offre dei panorami mozzafiato.

Dopo aver lasciato Orta San Giulio si riprende il percorso verso Pella, costeggiando il lago. Si consiglia di mantenere una velocità non troppo elevata sia per godere delle bellezze naturali sia per non superare i limiti di velocità di 70 km/h i cui controlli in questa zona sono molto precisi e frequenti.

Non lontano da Orta San Giulio, nella frazione Bagnara, ci si può fermare presso la piccola spiaggia ed approfittare di un bel bagno. Sulla SP229, verso sud, si arriva a Gozzano e da qui, prendendo la SP46 si arriva a Pella, in circa 30 minuti coprendo un percorso di 15 chilometri.

La cittadina

Pella si affaccia sul lago ed era un attivo centro abitato già in epoca medievale. Passò, poi, ai Savoia e seguì la storia di altre realtà territoriali analoghe, sviluppandosi economicamente anche grazie ad intensa attività di artigianato.

Fra i lavori più importanti di questa zona c’era anche quello delle scalpellino che si dedicava alla lavorazione del granito ed infatti, nella frazione Alzo, è possibile ammirare anche il Monumento allo Scalpellino. Avendo del tempo a disposizione è consigliabile raggiungere anche il Santuario della Madonna del Sasso, posto a strapiombo sull’acqua ad un’altezza di oltre 600 m.; un luogo suggestivo ed evocativo, immerso nella pace e nella tranquillità più totale.

Restando sulla SP46, il tour del lago d’Orta termina dal luogo di partenza, Omegna, che si raggiunge da Pella in circa mezz’ora e 15 chilometri. La strada, in questo caso, per alcuni tratti, lascia il lungolago e si addentra verso l’interno, ma ciò non toglie nulla alla bellezza del percorso poiché c’è lì opportunità di ammirare le verdi colline circostanti ed alcune località come Oira e Ronco.

Consigli per un tour in moto sul Lago d’Orta

Non esiste, in realtà, un periodo privilegiato per organizzare una gita domenicale in moto intorno il lago d’Orta. L’importante è partire con una bella giornata, per il resto vanno benissimo fine settembre, ottobre, ma anche novembre.

Naturalmente la primavera e l’estate sono perfette se si vuole approfittare anche delle spiagge per prendere un po’ di sole o fare un bagno rinfrescante, ma i borghi e le località lì intorno sono comunque sempre molto suggestive. Inoltre, la strada non prevedere alcuna chiusura invernale.

La parte orientale del lago è caratterizzata da una strada bassa che costeggia il lago mentre sul versante occidentale essa comincia a salire fino ad arrivare ad uno sperone di roccia che non permette di continuare sulla riva, ma porta verso l’interno, in una piacevole valle.

Il percorso, poi sbuca di nuovo sul lago verso Omegna. L’itinerario che è lungo circa 40 chilometri può essere fatto in circa 3 ore, tendo presente i limiti di velocità a 70 km/h e senza considerare eventuali soste più o meno lunghe, magari per un aperitivo in uno dei tanti locali di Orta San Giusto.

La deviazione

La strada offre anche l’opportunità di una magnifica deviazione, adatta per chi ama divertirsi in moto. Dal versante occidentale, quindi da Orta San Giulio, è possibile giungere sul Monte Mottarone, che divide il lago d’Orta dal lago Maggiore. Seguendo le indicazioni per Armeno, la strada inizia a salire immediatamente; si passa per Legro e poi si imbocca la SP114 verso Carcegna.

Da qui si possono seguire le indicazioni per Mottarone, senza perdere mai di vista il panorama sul lago d’Orta. La strada diventa più ripida ed impegnativa e, dopo la frazione di Cheggino (a 650 m) iniziano alcuni stretti tornati che portano al Santuario della Madonna di Luciago a 900 m. Si prosegue nel bosco fino a 1040 m (Colle Cortano) e a circa 1200m si passa dalla provincia di Novara a quella di Verbania con un ultimo tratto difficoltoso fino ad arrivare alla strada che va verso Alpino e da lì fino alla sommità. La pendenza da Orta San Giulio ad Armeno è del 5,09% con un dislivello di 230 m; da Armeno a Mottarone il dislivello è di 900 m con una pendenza del 7,48%.

Questo percorso è molto amato dai motociclisti sia per la bellezza dei paesaggi, attraverso boschi ed alpeggi, sia per la strada fatta di curve e controcurve, salite e tornanti che portano a circa 1491 metri di altezza per godere di una magnifica vista sul Monte Rosa, sulle Alpi dalla Svizzera alla Liguria, sui laghi e su tutta la pianura padana. I chilometri da percorrere sono 16, la difficoltà è media ed il tipo di fondo stradale è buono. Si incontrano circa 4 tornanti su asfalto.

Quali sono le moto adatte

Per il tour lungo le strade del lago d’Orta sono vivamente consigliate le moto che non aggrediscano la strada e che invece consentano di ammirare in tutta tranquillità i vari panorami.

Per chi ha moto Cruiser o Gran Turismo ma soprattutto Custom potrebbe trovare delle difficoltà, anche se minime, nelle manovre all’interno dei paesi e in occasione di alcuni tratti con tornanti molto stretti mentre chi possiede una moto sportiva avrà forse la sensazione di sentirla leggermente soffocata ed imballata a causa della tipologia della strada.

I rider che invece hanno optato per le Enduro o le Sport Touring sono quelli che possono trarre maggior beneficio dalle prestazione dei propri mezzi.
L’altezza della moto infatti, unita alle dimensioni non troppo ingombranti insieme alla maneggevolezza ed alla tenuta di strada, consente di poter ammirare in tutta libertà gli scenari che accompagnano questo particolare viaggio all’interno di una delle tante splendide località italiane.

  • Titolo: Lago d'Orta
  • Lunghezza (km): 40
  • Durata: 2 ore e mezza
  • Chiusura invernale: No
  • Partenza: Omegna
  • Arrivo: Orta San Giulio
  • Principali località attraversate: Orta San Giulio, Pella
Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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