Una linea retta che taglia le Alpi fino a quota 2400 metri: per scoprire il rifugio più bello del Piemonte devi passare da qui - TrueRiders

Una linea retta che taglia le Alpi fino a quota 2400 metri: per scoprire il rifugio più bello del Piemonte devi passare da qui

Stefano Maria Meconi  | 16 Giu 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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La storia dei rifugi alpini in Italia nasce nel 1886 quando, sul Gran Sasso d’Italia, venne costruito il rifugio Giuseppe Garibaldi. Si trattava di una vera e propria novità, ma che attecchì senza particolari difficoltà, soprattutto per la presenza di innumerevoli zone di montagna in Italia. Un po’ come le Alpi Cozie, in Piemonte, dove una strada sterrata che sale fino a quota 2437 m s.l.m. ci permette di raggiungere un bellissimo rifugio, molto più recente, ma dalla storia degna di nota. Insomma, il Passo della Gardetta non è il solito percorso di curve e panorami, ma una piccola (pur facile) avventura dove “sognano le aquile”. Pronti a partire?

Passo della Gardetta in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Lasciamo il centro storico di Cuneo seguendo il lungo rettilineo di Corso Nizza, che cambia denominazione fuori dal nucleo urbano diventando SS20, e continuiamo per 8 chilometri fino a Borgo San Dalmazzo. Da qui, prendiamo la SS21 – Strada Statale della Maddalena che ci permette di raggiungere, in circa 19 chilometri, l’abitato di Demonte, a 780 m s.l.m. Abbandoniamo la statale e prendiamo Via Val D’Arma, che mano mano risale il Passo della Gardetta passando per piccoli borghetti di montagna, come San Giacomo. Ancora al Rifugio Carbonetto (1874 m s.l.m.) siamo sulla strada asfaltata, che continua almeno fino all’incrocio con il Colle Valcavera. Meno facile, e più adatto alle enduro, il tratto che va dalle caserme della Bandia al rifugio Gardetta, passando per Colle Margherina (2401 m s.l.m.) e Colle Cologna, completando così i circa 63 chilometri di itinerario.

7 colli, ma non è Roma

Un paesaggio idilliaco, soprattutto durante i mesi estivi, è quello che caratterizza tutta la zona del Passo della Gardetta. Ci troviamo infatti tra il vallone di Unerzio e l’altopiano della Meja-Gardetta, ben sopra quota 2000, in quella parte di provincia di Cuneo che è un vero e proprio gioiello naturalistico. Qui, peraltro, si può decidere di percorrere, lasciata temporaneamente da parte la moto, il ben noto Sentiero dei 7 colli, che collega i rilievi collinari di Gardetta, Rocca Brancia, Oserot, la Croce, Peroni, Scaletta, Escalon.

Ma questa è anche una zona dalla discreta rilevanza storica, in quanto fu luogo di combattimento durante la Prima guerra mondiale. Non a caso, lo stesso rifugio della Gardetta è una costruzione di origine militare, che sul finire degli anni Ottanta è stato completamente ristrutturato e ora accoglie i turisti e gli escursionisti che si fermano per una breve sosta. Si trova a quota 2335 m s.l.m. ed è aperto dal 14 giugno al 14 settembre: è uno dei rifugi in cui fermarsi anche la notte, poiché dotato di 30 posti letto (accessibili solo previa prenotazione), suddivisi in 3 edifici in pietra che incorniciano i resti dell’edificio storico, in un contesto davvero molto rilassante.

Parchi e riserve intorno al passo della Gardetta

Tutta la valle del passo della Gardetta ha un’antica formazione geologica che deriva da un antico oceano preistorico che esisteva tra l’Africa e l’Europa. Nel corso delle ere geologiche, poi, i continenti si avvicinarono in seguito a una collisione che portò alla formazione della catena montuosa delle Alpi. Tutto ciò è testimoniato da diversi aspetti quali le pareti verticali di Rocca La Meja o gli strati contorti del Cassorso o del Bodoira-Monte Giordano.

Da scoprire anche la riserva naturale dei Ciciu del Villar, luogo dove sono presenti delle caratteristiche bambole di pietra, formatesi in seguito all’azione erosiva degli agenti atmosferici. Secondo la credenza popolare sarebbero dei soldati romani trasformati in pietra per evitare che San Costanzo venisse catturato.

Interessanti da visitare sono anche le cascate di Stroppia che, nonostante non siano così conosciute, sono le più alte d’Italia con un salto di quasi 500 metri. Si trovano nel territorio della piccola Acceglio, un paesino della Valle Maira direttamente al confine con la Francia.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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