Tra le zone più autentiche dell'isola c'è una strada che ti porta dritto dritto nel cuore del borgo dei murales

Tra le zone più autentiche dell’isola c’è una strada che ti porta dritto dritto nel cuore del borgo dei murales

Alessio Gabrielli  | 24 Lug 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Chi ha detto che in Sardegna si va solo per il mare? Niente di più lontano dalla realtà. La Sardegna, infatti, è la terra ideale per i biker: l’ottimo clima, le temperature miti per buona parte dell’anno ma, soprattutto, la generosa quantità di curve sulle strade rendono l’Isola un vero e proprio paradiso per i motociclisti. Gli itinerari percorribili sono, pressoché, infiniti: si possono strutturare percorsi soft, da pochi ma panoramicissimi km, itinerari di medio chilometraggio, ideali da affrontare nell’arco di una intera giornata, oppure uscite di più giorni, sfruttando i numerosi centri abitati presenti. Oggi vi presenteremo un percorso perfetto per chi vuole esplorare sia il mare che l’entroterra, sino nel cuore della Sardegna più vera, quella lontana dal lusso ma, allo stesso tempo, bellissima e coinvolgente. Andiamo in sella percorrendo la Strada Orientale Sarda.

Strada Orientale Sarda in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Il vostro meraviglioso viaggio nel cuore  e tra le curve della Sardegna avrà inizio da Tortolì, graziosa cittadina di mare in Ogliastra, centro turistico di eccellenza. Dopo un breve rettilineo di circa 3 km sulla SS 125, opportunamente imboccata in direzione nord, comincia il divertimento vero e proprio. La 125 inizia a risalire il pendio; il paese di Baunei è l’ultima traccia di vita umana per diverse decine di km, fatta eccezione per il rifugio Genna Silana, situato sull’omonimo passo e ritrovo di tutti i biker in transito. La strada lascia letteralmente senza fiato: decine e decine di km in un costante e serrato destra sinistra, che non lascia spazio a nessun pensiero che non sia la guida. Occhio però a tenere sempre un margine di sicurezza nell’affrontare le curve cieche: la presenza di bestiame in mezzo alla strada è piuttosto frequente dietro le curve in Sardegna.

Dorgali sarà il primo paese dopo diversi km; il piccolo centro sarà perfetto per una pausa e qualche foto sul belvedere che affaccia sulla meravigliosa costa di Cala Gonone. Una ventina di km abbondante di curve vi separano da Orosei; da qui si cambia strada, imboccando la SS129 in direzione di Nuoro. Di nuovo curve su curve, questa volta però ampie e a ritmo rilassante; poco prima del capoluogo sarà il momento di lasciare la SS 129 per la provinciale verso il pittoresco paese di Orgosolo, famoso per i meravigliosi murales che adornano le vie del centro storico. Raggiungerete quindi lo scorrimento veloce della SS389; potrete sfruttare i suoi lunghi rettilinei per riposarvi e far riposare un po’ le gomme, prima di raggiungere il bivio di gennantine da dove, curva dopo curva, attraverso Lanusei, farete ritorno a Tortolì.

Cosa vedere sul tragitto della Strada Orientale Sarda: mare, villaggi abbandonati e murales!

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Lungo il percorso i luoghi da visitare sono veramente molti, a tal punto che diventa anche difficile scegliere dove fermarsi e cosa, invece tralasciare. A partire da Tortolì, dove le sue magnifiche spiagge, lido di Orrì in testa, saranno un richiamo troppo forte per non dare una sbirciatina.
Passato Baunei, un grazioso paese arroccato sul monte e diviso in due dalla SS125, sarà il turno di Dorgali. Appena prima del paese, noterete una galleria sulla destra; fate una breve deviazione fino al belvedere alla fine del tunnel e potrete godere del magnifico paesaggio della costa di Cala Gonone. Il paese di Orosei, ridente località turistica, segnerà il passaggio dalla SS125 alla SS129, da percorrere tutta d’un fiato per raggiungere poi Orgosolo, il paese dei murales.

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Orgosolo: il paese dei murales

Tantissime case del centro storico, difatti, sono decorate con più di 150 meravigliosi dipinti murali, ispirati a fatti della storia locale, regionale, nazionale e internazionale, che spesso racchiudono un intrinseco significato di contestazione del sistema.

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Terminata la visita a Orgosolo, sarà il momento del villaggio militare abbandonato di Pratobello, un rudere che racconta una storia di opposizione non violenta a lieto fine. Nel giugno del 1969 gli abitanti di Orgosolo decisero di occupare le campagne di Pratobello in opposizione alla decisione dell’Esercito di sfruttare quell’area per l’installazione permanente di un poligono di tiro. L’occupazione non violenta portò i suoi frutti e l’Esercito rinunciò all’area.

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Tuttavia, le autorità militari avevano già costruito un vero e proprio villaggio che sarebbe servito a ospitare il reparto addetto alla gestione del poligono: oggi i ruderi di quelle costruzioni rappresentano un esempio di architettura eclettica ma, e soprattutto, anche il simbolo di una vittoria degli orgolesi. L’evento rappresentò anche l’inizio della realizzazione dei murales.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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