Tra le più antiche corse automobilistiche su strada aperte e conosciute in tutto il mondo, oltre alla mitica 1000 Miglia compare anche la celebre Targa Florio. E non ci stupisce se proprio il nostro paese faccia da scenario ad alcuni tra i giri on the road più amati del mondo: solo l’Italia può offrire chilometri e chilometri di bellezza, tra paesaggi mozzafiato e borghi antichi incastonati nella natura. Oggi vogliamo omaggiare la Targa Florio, ma a bordo della nostra amatissima due ruote. Ecco un percorso per rivivere le imprese dei piloti della storica competizione in Sicilia, attraverso i tre circuiti originali.
Partiamo da Campofelice di Roccella in provincia di Palermo e non lontano dallo svincolo della A20 di Buonfornello. Proseguiamo sulla SS113, in direzione di Palermo fino a raggiungere il bivio con la SS 120 che ci condurrà attraverso Cerda, Caltavuturo e Castellana Sicula fino due Petralie: Petralia Sottana e Petralia Soprana. I circa 70 chilometri che percorriamo sulla SS120 ci portano nel cuore delle Madonie su un fondo irregolare che richiede molta attenzione. Da Petralia Soprana ci immettiamo di nuovo sulla SS120 per poi imboccare la SS 286 e arrivare a Geraci.
Da qui ci aspetta una ventina di chilometri divertenti, su un fondo in buone condizioni, immersi nella natura selvaggia del Parco delle Madonie. In circa 35 minuti siamo a Castelbuono, prima tappa della Targa Florio. Dopo 16 chilometri sulla SP9 e poi sulla SP54bis arriviamo a Isnello lungo un’ampia carreggiata dal fondo in buone condizioni. Il paesaggio che ci circonda passa dai fitti boschi di alberi secolari della Piano Zucchi sino alla natura più diradata vicino alla vetta in prossimità di Polizzi Generosa. Dopo 25 chilometri tra brevi rettilinei e ampie curve, arriviamo a Collesano (il panorama qui sopra), prima sulla SS 643 e poi lungo la SP9. Ad accompagnarci lungo l’itinerario ci sono fichi d’India e ulivi.
La prima edizione fu inaugurata nel 1906 da Vincenzo Florio. L’industriale palermitano era un appassionato di gare automobilistiche e già animoso concorrente in numerose manifestazioni sportive in Italia. Nel corso degli anni la competizione assunse sempre maggiore importanza, a tal punto che le più prestigiose case automobilistiche dell’epoca puntarono molto sui risultati ottenuti dai loro piloti in occasione della Targa Florio per promuovere i propri modelli. Varzi, Nuvolari, Moss ed Enzo Ferrari sono solo alcuni dei celeberrimi nomi che presero parte alla gara. I giorni della manifestazione erano un fenomeno mondano a tutti gli effetti, attirando l’attenzione dei principali attori dell’alta borghesia e del jet set artistico e culturale.
La Targa Florio si susseguì per ben sessantuno edizioni, per essere definitivamente cancellata nel 1977 a seguito di un grave incidente che coinvolse alcuni spettatori. Nel corso degli anni la competizione subì numerose modifiche, sia nel regolamento che nel tracciato originale; il “Circuito delle Madonie” fu affiancato da altri due più contenuti: il “piccolo” e il “medio” che fece da scenario alle edizioni motociclistiche tra il 1920 e il 1929 alle quali parteciparono anche BMW, Moto Guzzi e Harley-Davidson.
Petralia Sottana è un paese medievale in cui passeggiare tra vicoli stretti, schiacciati dalle abitazioni in pietra. La Chiesa di San Francesco d’Assisi è un capolavoro barocco, ma costruito nel Quattrocento, che conserva pregevoli affreschi realizzati da importanti autori locali. In Sicilia, poi, c’è da nominare almeno una delle due Petralie: Petralia Soprana è invece la località più alta della provincia di Palermo (foto qui sopra) e sorge sul versante meridionale del Monte Catarineci. La città mostra ancora oggi testimonianze importanti delle antiche popolazioni che abitarono la Sicilia; ad esempio la Chiesa del S.S. Salvatore, consacrata ai riti cristiani nel 1600, vanta una splendida cupola bianca decorata con pregevoli fregi scuri che rievoca la sua probabile origine islamica.
A Geraci merita una visita il Castello antico che, edificato su uno sperone roccioso, domina l’intera valle ai piedi del Pizzo Cosimo. A Castelbuono un Castello arroccato voluto dalla famiglia Ventimiglia ancora conferisce solennità all’intero borgo. La Cappella Palatina è un trionfo di putti e sculture in bianche che sembrano emergere dalla parete; mentre gli altri luoghi di culto della città rievocano stili gotici, romanici e catalani. Polizzi Generosa è un’altra tappa della Targa Florio di origine medievale che merita anche una nostra visita; in particolare sono degni di nota Palazzo Gagliardo e Palazzo Campiello, esempi della centralità commerciale della città nei secoli scorsi, e la Chiesa della Commenda che fu sede anche del Sovrano Militare Ordine di Malta. Se capitiamo in una bella giornata, possiamo approfittarne per passeggiare sul belvedere intorno alla chiesa da cui è possibile ammirare tutta la Valle dell’Imera.
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La Sicilia è una delle ragioni più accoglienti d’Italia e anche in fatto di mangiare si difende molto molto bene. Ecco tre ristoranti in cui fermarsi lungo il percorso:
Se poi della Sicilia su due ruote non ne hai mai abbastanza, non ti biasimiamo: puoi goderti le Gole dell’Alcantara, un canyon lavico scolpito dall’acqua che si raggiunge bene in moto, oppure i Monti Iblei in moto che tra curve dolci e città barocche (come Modica e Ragusa) ti portano in giro a veder bellezze. Se poi pianificate un giro in Sicilia ma non siete ancora ispirati, abbiamo direttamente una collection di 5 itinerari che raccontano i mille volti dell’isola. Coste, borghi, paesaggi vulcanici: Chista si chiama maravigghia.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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