Ciò che prima era un’isola e ora è connesso alla terra, si è trasformato soprattutto in meta turistica: ovviamente, parliamo dell’Argentario.
Il promontorio delle meraviglie, così ci piace chiamarlo, è una delle principali attrazioni naturalistiche della Bassa Toscana, situato nella provincia di Grosseto e a poca distanza dal confine con il Lazio.
Una protuberanza che emerge dalla placida Maremma Grossetana, con le sue colline che dolcemente digradano verso il Mar Tirreno. Due laghi, ai lati dei quali trovano spazio tre strade di collegamento con la “terraferma”, torri difensive e vigneti.
Il paesaggio della natura impervia e selvaggia, le candide spiagge e le piccole località che si incontrano via via disegnano un unicum nelle zone di mare italiane. Una zona facile da raggiungere, che vi proponiamo nell’insolita funzione di destinazione motociclistica.
Pronti a partire?
Lo abbiamo accennato poco fa: l’Argentario, in epoca preistorica, era null’altro che un’isola costiera, distante pochi chilometri dal “continente”. Se pensate che sia stata unita artificialmente alla Toscana costiera, sbagliate.
Le due ali di terra che la congiungono rispettivamente ad Albinia e Ansedonia, infatti, sono naturalissime. Si chiamano tomboli, più precisamente il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella.
Queste strisce di terra, lunghe 4-6 chilometri e larghe circa 300 metri, permettono oggi di raggiungere anche a piedi l’Argentario. Orbetello, che si trova al centro della Laguna, è collegata a Le Miniere attraverso un ponte-diga. La profondità della Laguna di Orbetello è talmente ridotta (1-2 metri circa) che sarebbe potenzialmente possibile passare da un tombolo all’altro anche camminando.
Il punto più alto dell’Argentario è il Monte Telegrafo, che arriva a 635 m s.l.m. e dal quale si gode uno straordinario panorama su tutta la zona circostante. Da qui ammirerete spiagge, ampi vigneti e anche le due località dell’Argentario, Porto Santo Stefano e Porto Ercole.
La Costa d’Argento, così viene chiamato il tratto di spiagge che dall’Argentario arriva fino a Capalbio, è introdotta da Porto Santo Stefano.
Insieme a Porto Ercole, sono loro le due principali località che fanno parte del comune unico di Monte Argentario. Pensate: due porti per una montagna!
Scherzi a parte, queste due località portuali hanno conquistato nel tempo una certa fama tra i turisti, soprattutto quelli sportivi. Qui, infatti, le condizioni climatiche favorevoli permettono lo svolgimento delle gare di vela e della nautica da diporto. Sia Porto Santo Stefano che Porto Ercole sono dunque dotate di grandi approdi turistici, capaci di accogliere centinaia di natanti.
Porto Santo Stefano è il capoluogo del comune, nonché la sua entità più grande, con quasi novemila abitanti. Chi arriva in città non può non visitare l’antica Fortezza Spagnola e l’Acquario mediterraneo.
A Porto Ercole, con il suo bel centro storico dagli stretti vicoli, si superano le antiche Mura e si arriva fino al Palazzo dei Governanti. L’affaccio dell’edificio ricorda, per certi versi, il Palazzo Pubblico di San Marino.
L’Argentario fa parte delle ASPIM, Aree specialmente protette di interesse mediterraneo. È un riconoscimento importante che premia gli sforzi per la tutela della biodiversità, che qui si mostra in tutta la sua forza.
In questa zona della Toscana, infatti, la flora e la fauna non risentono eccessivamente della presenza umana. Lo vediamo nell’altissima qualità delle acque esterne, che bagnano spiagge spesso poco sviluppate ma dall’alto valore ambientale.
Le varie punte, ovvero i tratti di costa sporgente, delimitano molti lidi. Tra questi La Giannella, Bagni di Domiziano, Pozzarello, La Cantoniera sono solo alcune delle spiagge da scoprire all’Argentario. Quasi tutte sono delle vere e proprie calette, con sabbia fine e chiara, dotate di servizi essenziali.
Chi preferisce le spiagge di ciottoli può invece virare su Cala Piccola; la più organizzata, La Feniglia, è sul tombolo meridionale e vi si trovano degli stabilimenti balneari.
Lo abbiamo detto: l’Argentario non è solo spiagge. Lo scoprirete percorrendo la strada panoramica che congiunge Porto Santo Stefano e Porto Ercole, con degli scenari che ricordano l’Alghero-Bosa e altre strade marittime celebri.
Molto bello è il Convento dei Passionisti, non lontano dalla vetta del Monte Argentario, così come da scoprire sono le fortezze spagnole, antichi edifici militari che risalgono all’incirca al Trecento.
Il nostro percorso tra le bellezze dell’Argentario parte e arriva fuori dal promontorio. Due ore circa, escludendo le soste, che da Talamone ci accompagnano nel giro costiero del promontorio, fino ad arrivare ad Ansedonia.
La piccola frazione di Talamone, celebre per il suo porto turistico che risale addirittura all’epoca etrusca, si fa interessante con le proposte storiche che vanno dalle mura perimetrali alla fortezza, fino all’imponente Mausoleo Vivarelli.
Una visita è d’obbligo, prima di arrivare a Fonteblanda, dove seguiamo per un tratto la E80 (già Via Aurelia) fino ad Albinia. È da qui che attraversiamo la Provinciale della Giannella, che percorre per intero il tombolo nord dell’Argentario.
Siamo diretti a Porto Santo Stefano, che raggiungiamo in complessivi 26 chilometri. A seconda della stagione, la nostra sosta qui sarà inframmezzata da tuffi, passeggiate o da un classico giro a piedi del centro.
Straordinariamente panoramica, la strada che tocca il Monte Argentario prosegue verso le varie calette, arrivando fino al Carrubo e allo Sbarcatello per risalire a Porto Ercole. In tutto sono 24 chilometri, forieri di scorci unici che meriteranno più di una pausa fotografica.
Altra pausa, e altra ripartenza. Non attraversiamo il Tombolo di Feniglia, ma viriamo lungo la Provinciale 161 per raggiungere Orbetello, anch’essa valevole di una sosta. Da qui, lasciamo l’Argentario e in 10 chilometri arriviamo alle spiagge di Ansedonia, meta finale di questo itinerario.
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