La strada dei musei della Toscana: 80 chilometri di cultura e scoperte nel cuore della 'regione da cartolina' d'Italia

La strada dei musei della Toscana: 80 chilometri di cultura e scoperte nel cuore della ‘regione da cartolina’ d’Italia

Adriano Bocci  | 05 Giu 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti
Volterra, Toscana. Shutterstock_2509451425
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Dalle geometrie dell’arte contemporanea al vapore della terra, per borghi medievali e altre belle cose: in Toscana basta salire sulla propria moto e un semplice giretto della domenica diventa un viaggio. Storia, tecnica, estetica: oggi parliamo di un itinerario con alcuni dei paesaggi meno battuti e più belli della Toscana che lega musei, arte e patrimonio al di fuori del classico duo Firenze-Siena. Moderno e antico, c’è tutto, persino una Valle del Diavolo. Andiamo, TrueRider?

Strada dei musei della Toscana in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Parti da Volterra e segui la Strada Comunale di Santa Margherita, imboccando poi la SR439dir per connetterti alla SS68 di Val Cecina. Continua fino a Saline di Volterra, dove puoi deviare per vedere il Museo del Sale. Lasciando Saline imbocca Via delle Moie Vecchie e svolta sulla SS439 Sarzanese Valdera. Tieniti su questa arteria fino a raggiungere Larderello. Da qui prosegui su Viale San Marco e Via Conti Ginori rientrando sulla SS439 in direzione di Castelnuovo di Val di Cecina.

Senza deviare continua poi a seguire la SS439 che ti porta fino al bivio per Monterotondo Marittimo. Qui ti serve girare per la Strada Provinciale Frassine, poi arriva nella frazione dei Lagoni dove ci trovi le fumarole della Valle del Diavolo. Torna al bivio e vai ancora sulla SP Frassine finché non ti ricongiungi alla SR398. Seguila per poi rimetterti sulla SS439 tenendo sempre verso sud. Poi infine svolta su Strada Provinciale Massa Marittima e fatti Via Massetana Nord per entrare al centro storico di Massa Marittima.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono SS68 di Val Cecina, SS439 Sarzanese Valdera, SP Frassine e SR398.

Cosa vedere lungo l’itinerario

Volterra


Appena fuori Volterra e sulla SR68 (siamo infatti sulla famosa “Volterrana) comincia un viaggio che vi mostrerà sia le opere dell’uomo e quelle della natura, passando da arte moderna a quella medievale, da dolci paesaggi a quelli infernali della Valle del Diavolo. Il punto di partenza è la scultura moderna di Mauro Staccioli – Anello di San Martino, 1995-2007, al km 41 della SS68 appena fuori Volterra, uno dei punti più belli per scattare foto indimenticabili.

Da qui saliamo brevemente dentro il paese di Volterra, parcheggiando la moto in Piazza Martiri della Libertà. Cosa vedere? Una visita del centro storico è d’obbligo per ammirare la bellissima Piazza dei Priori, il Museo Etrusco Mario Guarnacci e il Teatro Romano. Ora è il momento di tornare in sella e proseguiamo verso ovest sempre sulla SS68 fino a Saline di Volterra. Famoso per le installazioni geometriche Staccioli ha lasciato altri due grandi opere di cemento e ferro, il Tondo PienoLa Boldria, rispettivamente un disco massiccio e immobile ed un anello aperto che incornicia il paesaggio.

Saline, Larderello e Castelnuovo Val di Cecina

Centrale Valle Secolo, Larderello
Una volta arrivati a Saline è possibile visitare il Museo del Sale con la sua bellissima cascata di sale nel padiglione Nervi, la visita dura circa un’ora, oppure proseguire imboccando la SR439 in direzione Pomarance. Siamo nella cosiddetta Valle del Diavolo con paesaggi quasi lunari. Da qui la strada si fa più tortuosa e ricca di bellissime curve attraversando il paese di Larderello, con la Centrale Valle Secolo, tra le centrali geotermiche più importanti a livello di produzione, riconoscibile dall’odore di zolfo. Tra le più potenti d’Europa, apparentemente industriale, sta al centro di una storia pioneristica, poiché qui nel 1913 partì la prima produzione elettrica da vapore geotermico della storia.

Massa Marittima

Cattedrale di San Cerbone, Massa Marittima. Shutterstock_2581168119
Al km142 della SS439, continuando verso sud in direzione Massa Marittima dopo circa 30km di curve, arriviamo all’ultima tappa tra le colline metallifere. Borgo ben conservato: si parcheggia a Piazza Garibaldi dietro la Cattedrale di San Cerbone, perla da vedere tra romanico, gotico e pisano con dentro l’Arca di San Cerbone di Goro di Gregorio e la Maestà di Duccio di Buoninsegna.
Non che ci sia solo la chiesa madre: le Fonti dell’Abbondanza sono vasche medievali decorate con un affresco stupendo chiamato Albero della Fecondità. Si sale e trovi la Torre del Candeliere collegata al Cassero Senese da un ponte fortificato, la cui vista sulle colline della Maremma vale sempre la pena.

Completiamo con ammirazione il giro del borgo, felici di questo bel viaggio in una delle zone della Toscana, magari non tra le più famose, ma sicuramente non da meno di altre, pensando alla prossima avventura. Perché come ben sappiamo la meta è solo il punto di partenza del prossimo viaggio.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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