Val d'Orcia in moto itinerario in Toscana | TrueRiders

La Valle delle Meraviglie è il percorso nel cuore della Toscana che attraversa le colline del Rinascimento

Stefano Maria Meconi  | 10 Mag 2024  | Tempo di lettura: 6 minuti
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Tra dolci colline, boschi di cipressi e borghi rinascimentali ricchi di arte scopriamo di essere in un luogo magico, talmente bello da meritare di essere incluso nel 2004 nell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La Val d’Orcia in moto è un’esperienza unica da vivere nell’entroterra Toscano, in provincia di Siena, nella terra che arriva al confine con l’Umbria e prende il nome dal fiume che scorre lungo la valle. I suggerimenti su cosa vedere in Val d’Orcia o dove fermarsi sarebbero davvero tanti, ma il primo consiglio è proprio viaggiare. L’esperienza più magica è infatti percorre con la propria moto le curve sinuose e le dolci salite, fermandosi ogni tanto in cima ad una collina per ammirare il paesaggio e ripartire alla volta del prossimo borgo, tra il silenzio e la pace che regnano tutt’intorno. E allora cosa aspettiamo? Gambe in sella e accendiamo i motori!

1 Val d’Orcia in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Quella della Val d’Orcia è un’esperienza motociclistica dedicata al turista più “lento”. Qui infatti i tempi sono dilatati lungo strade provinciali, sinuose ma semplici e dominare da panorami mozzafiato. L’itinerario parte da Montalcino. Il paese si trova sulla sommità di una piccola collina ad un’altitudine di circa 564 metri sul livello del mare. Prendiamo la SP 14 prima sulla Via della Circonvallazione, ma allo svincolo per Roma imbocchiamo la SR2. Giriamo a destra su Via Dante Alighieri. Dopo qualche curva tra i vigneti, in 16 minuti siamo a San Quirico d’Orcia. Procediamo verso Via della Piaggia e poi prendiamo SP146, proseguiamo dritto su Via Enzo Mangiavacchi/SP18 e continuando su Via XV Giugno arriviamo a Pienza in 15 minuti. 

Dopo una visita nel borgo di Pienza, continuiamo su Via XV Giugno verso SP18, giriamo a destra e prendiamo SP53, svoltiamo a sinistra verso SR2 in direzione di Roma/Castiglione d’Orcia. Prendiamo quindi Strada di Bagno Vignoni. Per uscire dalla cittadina prendiamo nuovamente la SR2. A destra imbocchiamo SP323 e continuiamo su Via del Poggiolo. In seguito ci manteniamo su Via Senese/SP323.

Prendiamo Borgo Vittorio Emanuele sulla destra, poi Via della Costa, Via Aldobrandeschi ed eccoci a Castiglione d’Orcia. Continuiamo sempre su Via Aldobrandeschi, procediamo su Piazza Vecchietta e poi Viale Guglielmo Marconi. Riprendiamo SP323 e manteniamo la destra per continuare su Strada Provinciale della Grossola, poi imbocchiamo Strada Provinciale della Badia di Sant’Antimo/SP 55 e guidiamo fino alla destinazione dell’Abbazia che raggiungiamo in 23 minuti. 

Dall’Abbazia di Sant’Antimo riprendiamo la Strada Provinciale della Badia di Sant’Antimo/SP 55 e manteniamoci su questo tracciato fino a prendere la Strada Provinciale della Grossola. Svoltiamo a sinistra e prendiamo SS323, poi a destra e imbocchiamo Strada Provinciale del Monte Amiata. Proseguiamo su Via Fiume, Via dei Castagni, Via della Chiesa e infine Strada Provinciale 13 Cassia. A destra prendiamo SR2. A sinistra imbocchiamo la SP 478. Svoltiamo a sinistra e prendiamo SP24 che ci porta a Radicofani.

2 Le meraviglie della Val d’Orcia


Il centro storico di Radicofani, uno dei borghi più belli della Val d’Orcia

La valle si trova lungo il percorso di due antiche vie di comunicazione: la Via Cassia e la Via Francigena. Proprio grazie ai pellegrini e ai mercanti che la percorrevano frequentemente, i piccoli centri abitati disseminati lungo il cammino iniziarono ad acquisire sempre più prestigio, importanza e ricchezza. Il Rinascimento segnò la vera svolta per la Val d’Orcia. In questo periodo storico, infatti, il paesaggio fu modificato e ridisegnato dall’uomo per rispecchiare gli ideali di buon governo, ma soprattutto per creare un ambiente in cui vivere in armonia con la natura. I pittori della Scuola Senese celebrarono i paesaggi della Val d’Orcia immortalandoli in una serie di pregevoli affreschi che ancora oggi si possono ammirare nei borghi disseminati nella zona e che sono diventati simbolo di un periodo di rinascita culturale ed artistica. I due centri abitati più famosi della zona sono Pienza (anch’essa dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1996) e Montalcino, conosciuta soprattutto per la produzione dell’ottimo vino. Questi due comuni, insieme a Castiglione d’Orcia, Radicofani e San Quirico d’Orcia, danno vita al Parco della Val d’Orcia: un ente con l’obiettivo di tutelare il patrimonio naturale, culturale ed artistico del territorio promuovendolo nel mondo.

2.1 Pienza, la “capitale” del Rinascimento


Pienza, il centro storico del borgo più celebre della Val d’Orcia

C’era una volta un piccolo borgo nella campagna toscana chiamato Corsignano. Qui, nel 1405, nacque Enea Silvio Piccolomini, ultimo di diciotto figli di una coppia di nobili decaduti che nel 1458, divenne Papa Pio II. Il pontefice, qualche anno dopo, decise di intervenire per risolvere il grave degrado nel quale versava Corsignano. Affidò un progetto di totale trasformazione urbana a Bernardo Rossellino, il quale in soli quattro anni realizzò la “città ideale” secondo i principi quattrocenteschi. In onore del suo illustre concittadino la cittadina cambiò il proprio nome in Pienza, la “Città di Pio”, conservando fino a oggi la sua bellezza iconica. Dal Duomo alla Chiesa di San Francesco, dal Palazzo Piccolomini a Palazzo Borgia, il centro storico di Pienza si presenta in tutto il suo splendore, alternando architetture e spazi particolarmente equilibrati.

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2.2 Monticchiello


Il borgo medievale di Monticchiello circondato dalle colline della Val d’Orcia

Meno noto, ma non per questo meno bello, l’itinerario Val d’Orcia può concedere una deviazione verso Monticchiello: un borgo che raccoglie in miniatura tutta la bellezza della zona. La cittadina si trova a qualche chilometro da Pienza, lungo la strada che porta a Bagno Vignoni e si tratta di uno dei tanti borghi murati della Toscana, con le sue duecentesche pareti difensive. Delle architetture militari restano la cinta muraria e la torre del cassero, costruite a difesa della vicina Siena; ma tra i monumenti che meritano una visita ci sono anche la Chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo, riccamente affrescata, e il Teatro Povero. Quest’ultimo è dedicato all’arte popolare, alla rappresentazione delle scene di vita quotidiana e agli episodi che hanno fatto di Monticchiello un borgo tutto da vivere.

Ovviamente, oltre al paesaggio suggestivo, la Val d’Orcia ha da offrire anche degli ottimi prodotti enogastronomici. Il vino prodotto a Montalcino è un’eccellenza riconosciuta nel mondo, ma meritano un assaggio solenne anche la cinta senese e il pecorino di Pienza, oltre agli irrinunciabili pici fatti a mano

3 I migliori locali dove scoprire la cucina della Val d’Orcia

La Toscana, e in particolare la Val d’Orcia, offre un’incredibile varietà di prodotti tipici d’eccellenza. Quale migliore occasione per provarli se non una tappa enogastronomia? Ecco tre fantastici ristoranti in zona.

  • Sette di vino (Piazza di Spagna 1, Pienza) vi ospita in un’incredibile atmosfera casalinga. Gli ingredienti genuini si sposano benissimo in bruschette, affettati, formaggi locali e zuppa di fagioli.
  • La Fonte (Podere Fonte, Bertusi di Sopra 73, Pienza) è un ristorante che vanta un panorama fantastico. Il menù propone: tagliere di salumi, tagliere del pastore cipolle in forno, pici all’aglione, pici al ragù di chianina, ribollita, tagliatelle al cinghiale, bistecca, peposo, trippa… e chi più ne ha più ne metta!
  • Trattoria Toscana al Vecchio Forno (Via della Piazzola 8, San Quirico d’Orcia) che propone il meglio della cucina locale. Da provare vi consigliamo: pici all’aglione, involtino di cavolo nero con pecorino di Pienza, Spaghetti cacio pepe e guanciale di cinta. 
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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