TrueRiders vi propone una “danza” tra le curve: un motopercorso con pendenze impegnative attraverso uno dei valichi più belli della regione, il Col Tze Core.
L’itinerario di oggi ci porta dritti in alta montagna verso quote considerevoli dove la pendenza è importante molto più dei chilometri che percorreremo. Affronteremo un percorso da veri esperti dove nulla può essere lasciato al caso tant’è che sia i ciclisti che i bikers valdostani esperti definiscono questo tragitto, tutto in salita, come uno dei più duri che ci portano in giro per le vette della Val d’Aosta.
Bella non solo dal punto di vista tecnico – sportivo perché impegnativa ma non troppo per i veri intenditori, ma meravigliosa anche dal punto di vista paesaggistico e stradale. Percorreremo circa 30 km, quindi non molti, ma toccheremo oltre 1000 metri di dislivello arrivando ad un’altezza finale di 1623 metri s.l.m.
L’itinerario del Col Tze Core ci porterà verso uno dei pochi valichi della Valle d’Aosta, verso una strada che versa in buone condizioni con un manto stradale da non disdegnare e soprattutto poca traffica quindi molto tranquilla che ci permetterà di vivere al meglio il nostro viaggio in moto. Un itinerario con pochi rettilinei, adatto a chi ama scorrere tra le curve, sfiorarle una dopo l’altra con buon ritmo e soprattutto sempre in piena sicurezza.
Vi sembrerà di poter “danzare” tra le curve ed i gomiti che si susseguono quasi come se non finissero mai, uno dopo l’altro, sempre continui nella loro scalata verso la vetta. A farvi da scorta, imponenti e silenziosi, i pini che costeggiano la strada per tutto il tragitto.
Percorso in moto consigliato soprattutto nella bella stagione o anche nelle ancora tiepide giornate autunnali. Sarete così esposti al sole e alle sue piacevoli temperature man mano che la pendenza si fa sentire nella vostra salita, anche se non mancherà qualche tratto più soft che vi permetterà di tirare il fiato.
Raggiungere la meta non sarà difficile: il nostro riferimento sarà l’autostrada A5, la Torino – Valle d’Aosta, percorrendola fino al casello di Verrès, è qui che inizia il nostro itinerario. Dal centro di questa cittadina posta a soli 391 metri s.l.m, inizierà la nostra “scalata” ma prima di avventurarsi tra le curve interessante sarebbe fermarsi per una breve visita al castello che sovrasta tutto il paese. Impossibile non notarlo perché con la sua imponenza cattura l’attenzione di chi vi transita. Facciamo quindi riposare un po’ i motori ed addentriamoci nella visita al castello feudale del 1300.
Scaldiamo i motori e ripartiamo. In un percorso altalenante inizieremo a salire in un circuito ad anello che ci porta a picchi di pendenza del 10% nei pressi di Targnod, per poi procede in modo più lieve e poi nuovamente intensificarsi nei pressi di Tilly, frazione di Challand Saint Anselme. Poco più avanti troveremo delle chiare indicazioni per il Col Tze Core ed Émarèse. Ci troviamo intorno ai 1000 metri e la nostra salita non è ancora finita.
Inizia da qui il tratto più impegnativo: strada assai stretta che si arrampica sulla vetta fiancheggiata dalle tipiche baite valdostane che poi spariscono per lasciare spazio al bosco. Salite ripide che ci portano intorno ai 1500 metri nei pressi di Arbaz.
Da qui in poi potremmo rallentare la presa perché le pendenze vanno via via diminuendo man mano che ci avviciniamo al colle. Il panorama da qui è davvero straordinario: una terrazza che si apre sui verdi ed immensi pascoli della Val d’Ayas. Mettere in stand-by la nostra moto non sarà affatto un peso e ne potremo approfittare anche per una fresca rifocillata alle tante fontanelle presenti.
Il nostro occhio, una volta che saremo ripartiti, punterà verso le conifere che vedremo in lontananza e che man mano sembreranno venirci incontro. Qui troveremo un’area attrezzata per il picnic, nel comune di Émarèse per un buon pranzo ad alta quota, 1607 metri per la precisione.
Dopo pranzo potremmo raggiungere, anche a piedi, il Colle Tze Core, situato leggermente più a nord per completare alla grande il nostro itinerario. 1623 metri di altitudine e non sentirli. Riforniamo i nostri polmoni di aria pura, ammiriamo l’incanto ed il silenzio di una natura incontaminata per poi saltare di nuovo in sella e ripartire verso casa.
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