Venezia è il fulcro dell’intero Veneto, una città che i turisti prendono d’assalto in ogni momento dell’anno e a est della quale si sviluppa il cosiddetto Veneto Orientale. La Laguna detta legge anche in fatto di geografia, in una regione decisamente ampia per territorio, storia e tradizioni. Stavolta la nostra attenzione turistica andrà a concentrarsi in antichi mandamenti, suddivisioni amministrative ereditate dal passato dove emergono città d’autore. Visiteremo le spiagge e le città d’arte, raggiungeremo monumenti incredibili e opere della natura e ci faremo conquistare dal Veneto più autentico. Il nostro non sarà un tour ‘mototuristico’ nel senso più tradizionale, non affronteremo passi di montagna e ardimentose risalite alpine. In compenso, scopriremo un lato piacevole, verde e storico di una delle regioni che invece ci, e vi, piacciono di più.
Il Basso Piave e il Veneto Orientale sono due terreni che si equivalgono in termini geografici e storici. Il “fiume sacro“, sulle cui sponde si sono combattute le pagine più tragiche della Grande Guerra, sfocia infatti proprio nei pressi di Cortellazzo, frazione di Jesolo.
Basso Piave
Quella che, fino a una decina di anni fa, i legislatori volevano trasformare in provincia è oggi parte della città metropolitana di Venezia. Tra i comuni più grandi, che ne sono i capoluoghi storici, San Donà di Piave e Portogruaro.
Questi territori, che fino all’Ottocento erano divisi tra Friuli e Treviso, oggi hanno una sorta di identità comune. A unirli non solo la vicinanza al Piave, per l’appunto, ma anche architetture, tradizioni e clima, molto simili.
Il Veneto Orientale ospita quattro delle dieci città più visitate d’Italia. Un incredibile record che, insieme a Venezia, nel 2018 ha richiamato complessivamente 33,3 milioni di presenze. Più di quelle di Roma e, complessivamente, quanto quelle di Milano, Firenze e Rimini messe insieme.
Le lunghissime, e super attrezzate, spiagge di Jesolo
A cosa si deve tanto successo? Presto detto: all’innumerevole presenza di strutture ricettive, soprattutto balneari. Le spiagge di Jesolo, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento e Caorle sono infatti tra le più frequentate d’Europa, con una ricca presenza di turisti tedeschi e austriaci.
Decine di chilometri di arenili ampi e sabbiosi, collegamenti frequenti e strutture d’eccellenza hanno reso questo angolo del Veneto la spiaggia d’Italia. Eppure, nei comuni del Veneto Orientale non ci sono solo spiagge, e il turismo da queste parti ha tanto ancora da offrire.
Capoluogo del Basso Piave, San Donà presenta un’architettura piuttosto moderna. La città fu infatti pesantemente danneggiata durante la Prima guerra mondiale, e la ricostruzione le diede un aspetto tipicamente Liberty: interessante il Palazzo del Municipio (1923) e il Duomo di Santa Maria delle Grazie (1919-1923).
Portogruaro, definita la Venezia dell’entroterra per via dei suoi numerosi canali, è caratterizzata dalla presenza di strutture gotiche, di un campanile pendente e dai mulini ad acqua, alimentati dal fiume Lemene. Una località piacevole allo sguardo, da visitare a piedi o, perché no, in barca per ammirare gli originali scorci del porto fluviale e dell’Oratorio della Madonna della Pescheria.
Jesolo, la meta balneare più celebre del Veneto può contare su una spiaggia lunga 12 chilometri e ampia dai 30 ai 100 metri. Un panorama tipico delle località costiere dove a dominare sono gli stabilimenti, mentre punteggiano il panorama qualche chiesa di stile moderno e delle aree archeologici.
Il centro storico di Treviso, una delle ‘città dei canali’ del Veneto
Imperdibile infine la visita a Treviso. Le architetture medievali della città hanno la loro massima espressione in Piazza dei Signori, dominata dal Palazzo dei Trecento e dalla Torre civica. Anch’essa città di canali e fiumiciattoli, è ricca in architetture religiose , come la Cappella Malchiostro del Duomo, che ospita una pala del Tiziano. Infine, in città è d’obbligo una pausa a base di tiramisù, il più celebre dolce italiano, inventato proprio nel trevigiano.
Sono 116 i chilometri di questo itinerario che, da Treviso, ci porta lungo il Veneto Orientale fino all’arrivo a Caorle. Un percorso non lineare, che include una doverosa – almeno per la bellezza del paesaggio – deviazione verso Portogruaro.
Portogruaro vista dai suoi ‘canali’
Partiamo dalla città del radicchio in direzione sud-est e, tramite la Statale 13, raggiungiamo in circa 20 chilometri la località di Monastier. Comune sul fronte tragico della Grande Guerra, ospita numerose ville venete e i resti di una antica abbazia.
Sono solo 13, invece, i comuni che ci separano da San Donà di Piave. Altra tappa obbligata, per ammirare i suggestivi scorci del Veneto Orientale. Da qui proseguiamo lungo la Statale 14 in direzione di Portogruaro, che raggiungiamo in appena 30 chilometri. Il paesaggio tutt’intorno a noi è quello del Basso Piave, pianeggiante e ricco di zone coltivate.
Tramite la Statale 68, una volta conclusa la visita a Portogruaro ci avviciniamo alla costa, arrivando ad Eraclea (SP68, 30 km). Si tratta dell’ultima tappa intermedia, prima di arrivare a Caorle: passiamo così sulla zona costiera, toccando Eraclea Mare e Duna Verde.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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