Se volete fare un giro in moto, i Laghi di Cancano sono una delle zone più suggestive delle Alpi Lombarde, grazie agli innumerevoli percorsi stradali che offrono tante idee di viaggio. Stavolta vogliamo portarvi alla scoperta delle Torri di Fraele in moto, attraverso un interessante percorso che tocca l’alta Lombardia, non lontano da Livigno e dal celeberrimo Passo dello Stelvio.
I Laghi di Convano in moto sono un percorso breve, di 23 chilometri circa. Dal momento che può essere portato a termine nel giro di un’ora, potremmo unirlo ad una gita su due ruote sullo Stelvio, magari nella zona della Forcola di Livigno. I più ardimentosi possono poi fare capolino nella vicina Svizzera, magari ripercorrendo le strade che ci hanno già portato tra St. Moritz, Davos e Coira.
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Partiamo da Bormio, località termale della Valtellina dove potete cominciare in bellezza con un bel bagno in queste acque salutari note sin nell’Antica Roma. Usciamo dalla città e imbocchiamo la SS38 fino al bivio con la SS301 che seguiamo oltrepassando Premadio fino a Turri Piano.
Qui lasciamo la SS301 e ci immettiamo lungo la strada di montagna segnalata con cartelli marroni che ci conduce in pochi chilometri ai Laghi di Cancano. Il percorso è asfaltato, ma le condizioni della strada non sono sempre ottimali, quindi è importante prestare particolare attenzione. Subito dopo la biglietteria iniziano i tornanti e la pendenza aumenta. Giunti in cima incontriamo le Torri di Fraele da cui possiamo ammirare i diciannove tornati percorsi. Proseguendo lungo il tracciato, arriviamo al Lago Scale (dove si pratica la pesca sportiva), il Lago di Cancano e Lago di San Giacomo. Sono loro la principale attrazione naturale della zona e di questo giro in moto sulle Torri di Fraele. Presso il Lago di San Giacomo possiamo visitare la Chiesa di San Giacomo di Fraele, ricostruita dopo l’apertura della diga ma risalente al XIII secolo.
Dal Lago di San Giacomo il confine con la Svizzera dista circa due chilometri. Per chi volesse raggiungere Livigno, non vi è un percorso diretto (la zona è decisamente aspra). È consigliabile tornare a Bormio e prendere nuovamente la SS301 che passa per il Passo del Foscagno.
Il Lago delle Scale è il primo laghetto che si incontra, non ha immissari o emissari ed è alimentato da sorgenti interne. Ma qui è vietata la balneazione. Il secondo bacino è l’artificiale Lago di Cancano la cui diga è percorribile in moto e dalla quale fare qualche fotografia. Il terzo lago lungo la strada è il Lago di San Giacomo.
L’accesso alla Valle di Cancano per i mezzi motorizzati è soggetto al pagamento di un biglietto giornaliero di 5 euro. Potete ritirarlo alla biglietteria che si trova subito prima l’inizio dei tornanti; in alternativa potete pagare presso uno dei totem digitali nei dintorni.
Il Lago di San Giacomo non è percorribile in estate, in quanto l’intero tratto intorno ai due laghi diventa zona ZTL accessibile solo con speciale autorizzazione. L’alternativa nei mesi di alta stagione è quindi parcheggiare la nostra due ruote e procedere a piedi, magari affittare una bicicletta oppure prendere una navetta. Potete parcheggiare la moto presso il piazzale A2A. Non trattandosi di un servizio di linea, le corse delle navette potrebbero subire sostanziali cambiamenti in base all’affluenza e alle condizioni meteo. Consultate quindi l’Ufficio Turistico del Bormio per non ricevere spiacevoli sorprese.
“12 denari per ogni carico trasportato” era la tassa, stabilita negli Statuti Bormoni del 1516, per attraversare la Valle di Fraele. Le torri facevano parte della fortificazione edificata lungo il Passo Fraele proprio per proteggere l’attraversamento dei viandanti. Il valico era anche conosciuto come “Passo delle Scale” in quanto erano presenti degli scalini di legno che poggiati allo scosceso roccione sottostante facilitavano il passaggio o, all’occorrenza, lo impedivano. Le torri di vedetta servivano anche a lanciare segnali in caso di pericolo. Oggi sono state restaurate grazie ai contributi della Legge Valtellina.
Sono due le dighe che sorgono presso i Laghi Cancano. La prima risale al 1922; quando entrò in funzione le acque dell’alto corso dell’Adda poterono essere impiegate per produrre energia idroelettrica. Ecco perché nel 1928 fu costruita la centrale elettrica di Rasin ad Isolaccia. Un grande progresso tecnologico che comportò un sostanziale impatto ambientale. Ciononostante nel 1939, a causa dell’intenso sviluppo industriale, venne deciso di erigere un ulteriore sbarramento chiamato San Giacomo di Fraele. Il nuovo lago sommerse il primo sbarramento e le costruzioni sorte nel corso degli anni sulle sue rive.
Tutto bellissimo, ma dove mangiare? Tra un laghetto e l’altro, anche la tappa rifocillante dobbiamo considerarla. Ecco tre locali amatissimi dagli avventori esperti del luogo.
Baita de l’All dista 7 chilometri dai laghi. Una scenografia calda e alpina d’altri tempi, offre pietanze della tradizione italiana e lombarda. La carne è il pezzo forte del menù, ma non mancano piatti per vegetariani.
Ristorante Pizzeria Rosengarden a 3,6 chilometri dalla nostra destinazione. Il menù asseconda tutti i gusti: dalla pizza al pesce, fino alla tradizione lombarda. Il ristorante è un Traveller’s choice 2020 di TripAdvisor.
Al Filò dista 6 chilometri da Cancano. Una luce soffusa nel cuore di grotte è l’indimenticabile atmosfera che vi aspetta in questo ristorante dove la tradizione culinaria incontra uno sperimentalismo mai troppo spinto.
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