Lago di Occhito, un bagno di sole attraverso la Daunia

In pochi conoscono questo specchio d’acqua, eppure è tra i laghi artificiali più grandi d’Europa. Il Lago di Occhito è un’oasi di verde al confine tra Puglia e Molise, in una zona generosamente esposta al sole e ricca di borghi storici. È l’itinerario ideale per un viaggio in moto nelle stagioni più fresche, in modo da esplorare piacevolmente a piedi le sponde assolate, stendersi davanti alle acque (ricordando che non si può fare il bagno) oppure vivere un weekend in uno degli agriturismi della zona.

Ad aggiungere curiosità per questo luogo è una notizia recente: il 5 agosto 2023 è caduta qui una meteora, che si è disgregata nelle vicinanze del lago, dopo aver solcato il cielo con la sua scia luminosa. E allora partiamo per solcare la Daunia su un fulmine a due ruote!

Lago di Occhito in moto, l’itinerario

Mappa

Percorso

Un buon riferimento per la partenza è Foggia, che è comoda grazie all’uscita autostradale della A14 Adriatica. A piacimento, puoi in alternativa scegliere di uscire a San Severo; l’importante è raggiungere la cittadina di Lucera, da cui si imbocca la Statale SS17, che è la strada di riferimento che porta fino al Lago di Occhito. Giungendo all’estremità meridionale del bacino, in corrispondenza di Gambatesa, si passa dalla Puglia al Molise. Continuando sulla Statale SS645 e sulla Provinciale SP39, arrivi a Macchia Valfortore, uno dei centri principali che si affacciano sullo specchio d’acqua. Per raggiungere le sponde devi aspettarti circa 6km di sterrato (SP40), nulla di proibitivo, ma se hai un’enduro sei a metà dell’opera!

I borghi da visitare sulle sponde del lago

 

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Il Lago di Occhito, con la sua forma allungata per circa 12 km, è diviso equamente tra la Puglia e il Molise. I borghi che si affacciano sulle acque, pur essendo sotto amministrazioni diverse, affondano tutti le loro radici nell’antichità. Puoi ritrovare spesso nella toponomastica il nome Valfortore, perché appunto il lago è stato creato con una diga costruita sul fiume Fortore; lo sbarramento risale agli anni ’50.

Macchia Valfortore

Il significato di “Macchia” è presto detto: si riferisce alla boscaglia presente nei paraggi. Il centro storico è di origine medievale, con una moltitudine di case in pietra attraversate da vie strette e tortuose. Durante la passeggiata, vale la pena curiosare nelle antiche chiese, come quelle di San Nicola di Bari, di Santa Maria del Bagno, di Santa Maria degli Angioli, e di Santa Maria di Costantinopoli. Nella piazza del Municipio si trova l’edificio storico più rilevante, il Palazzo Gambacorta, anche sede del Museo Civico di Storia Naturale della Valle del Fortore (in attesa di riapertura al pubblico).

Gambatesa

Gambatesa si trova su una collina circondata da campagne ricche di ulivi, con il centro storico riunito intorno alla sua attrazione principale: il Castello di Capua. È uno dei più belli del Molise, e vanta affreschi di valore del XVI secolo; la visita si svolge su quattro piani e si conclude sulla terrazza merlata, da cui si vede dall’alto il borgo e – più lontano – lo specchio d’acqua del Lago di Occhito (Largo Castello – 86013 Gambatesa CB, ingresso gratuito).

Celenza Valfortore

Da Gambatesa si può raggiungere in pochi minuti (SP1) Celenza Valfortore, antico comune della Capitanata foggiana che affonda le sue radici addirittura nel Neolitico. La Chiesa di Santa Croce è la chiesa principale, costruita per volere dei Gambacorta nel XVI secolo, contenente reliquie di Santo Stefano, San Nicola di Bari, e un cristallo di roccia con incastonato un pezzo del legno della croce di Cristo. Dello stesso periodo è il Castello dei Gambacorta, la famiglia che fece raggiungere il massimo splendore al borgo di Celenza; l’edificio oggi è privato ma si può visitare una parte a pagamento (Via Torre, 5A, 71035 Celenza Valfortore FG).

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