Monte Nerone in moto - TrueRiders

Domina dall’alto tutte le Marche: la montagna degli dei ti fa scoprire un mondo variegato di natura e… birra

Stefano Maria Meconi  | 19 Set 2025  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Boschi di lecci, faggi, cerri, popolati da daini, scoiattoli, volpi e gli immancabili cinghiali. Panorami che spaziano verso gli Appennini in tutta la loro maestosità, mentre lontano sciatori si apprestano a godere delle prossime nevicate ed escursionisti si lasciano sedurre dalle sfumature del foliage. Un massiccio che cela grotte, cascate, luoghi naturalistici la cui importanza è riconosciuta addirittura fuori dall’Italia. A 1525 m s.l.m. nel suo punto più elevato, il Monte Nerone rappresenta la mèta perfetta di un viaggio che conquista tutti: motociclisti impazienti di cimentarsi con le curve, camminatori della domenica, amanti della buona cucina, fotografi dilettanti e meno. Quasi una destinazione per tutta la famiglia. Potevamo lasciarcela sfuggire?

La montagna che domina dall’alto un patrimonio di ricchezza marchigiana

Non l’imperatore, ma il console romano Gaio Claudio Nerone, che qui avrebbe radunato le sue legioni prima della Battaglia del Metauro (207 a.C.) in cui sconfisse i cartaginesi di Asdrubale Barca. Sarebbe lui ad aver dato il nome al Monte Nerone, secondo una tradizione consolidata, mentre altri storici fanno risalire la proprietà del monte alla nobile Famiglia Negroni di Urbino, e la tradizione popolare lo associa alle fumate nere del Fosso dell’Infernaccio, uscite dal terreno in seguito a un terremoto. Ma ci sarebbe tantissimo altro su cui speculare, come la presenza di un antico tempio dedicato al dio Marte “Nero”, sanguinario”, oppure come luogo di rifugio di un certo Domizio Nerone, che fu ucciso dalla vendetta di Giove con un fulmine. Tutte storie tragiche per un luogo che, invece, è di una bellezza quasi rilassante e rinfrancante. 

Cosa fare e cosa vedere al Monte Nerone

Bellezze naturali ma anche di incantevoli borghi storici. Le pendici del Monte Nerone regalano mete spettacolari ai visitatori che hanno la curiosità di addentrarsi nei boschi. In particolare, la zona è nota per la presenza di grotte carsiche e cascate naturali. Tra le grotte più belle: la Buca delle Tassare (la più profonda delle Marche), la Buca Grande (o Buca della Neve), la Grotta degli Orsi (che prende il nome dai tanti scheletri di orso ritrovati in queste caverne). Molto particolare è la Grotta del Drago: durante l’inverno dalla sua piccola apertura si vede uscire un getto di vapore, che assomiglia allo sbuffo di un drago. Altre grotte interessanti: quella dei Cinque Laghi che ospita dei laghi sotterranei, e la Grotta dei Prosciutti dalle grandi stalattiti sospese come tanti prosciutti appesi a stagionare. E le cascate? Danno il meglio di sé nelle stagioni umide. Le rocce calcaree, permeabili all’acqua, nascondono in parte i corsi d’acqua tra suolo e sottosuolo, ma le strette gole del Monte Nerone stupiscono all’improvviso con alte cascate, come quelle del Rio Vitoschio, del Fosso della Cornacchia, di Pian dell’Acqua e del Fosso Pisciarello. Da segnalare l’arco di roccia chiamato Foro della Madonna, o anche Balza Forata, nella Val d’Abisso. Secondo la leggenda, il foro sarebbe stato prodotto dalla stessa Madonna che, volando sopra il Monte Nerone, avrebbe perforato la roccia per raggiungere il vicino santuario di Santa Maria in Val d’Abisso, passando indenne tra pietre e tizzoni ardenti lanciati da pastori spaventati dall’apparizione.

I borghi 

Una visita consigliata è a Pergola, la Città delle 100 chiese. Proprio qui, nell’ex convento di San Giacomo, risalente al ‘400, sono conservati i Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola. Un gruppo statuario equestre romano composto da due cavalieri, due cavalli e due donne, l’unico in bronzo dorato dell’epoca romana rimasto ad oggi. A Cagli, che si trova alle pendici del Monte Nerone, da non perdere l’Abbazia di San Pietro di Massa, la cui origine risale all’anno 830, che all’inizio della sua storia ha avuto notevole importanza, ma nei secoli è stata anche teatro di conquiste e saccheggi. Da visitare è anche il cuore del borgo storico, con la piazza Maggiore e il Palazzo Pubblico duecentesco. 

Dove mangiare (e bere)

Visitare i dintorni del Monte Nerone è anche un’ottima scusa per gustare le specialità tipiche di questa zona delle Marche: il tartufo e la birra artigianale. In particolare il tartufo, che è un ingrediente molto ricorrente nei ristoranti della zona specializzati nella cucina tipica.  Ottimi piatti a base di tartufo si trovano al ristorante La Gioconda (Via Brancuti 4, Cagli), un nome che non è nuovo agli appassionati di programmi di cucina: è il ristorante che nella trasmissione Sky 4 Ristoranti di (e con) Alessandro Borghese ha vinto il premio come miglior ristorante con menu al tartufo di Acqualagna. Nell’area del Monte Nerone, per l’eccellente qualità delle acque provenienti dalle sorgenti, sono sorti molti birrifici artigianali, spesso premiati nei più importanti contesti internazionali. Ecco i principali: Birra Amarcord a Pian di Molino, Birrificio del Catria a Fossato e Tenute Collesi ad Apecchio (che è soprannominata “città della birra” per la sua tradizione di birre artigianali e la produzione di orzo di qualità).

Come arrivare al Monte Nerone in moto. L’itinerario

Un itinerario abbastanza breve, che si può concludere in una mattinata andata e ritorno. Fare il Monte Nerone in moto è per chi vuole conquistare una vetta panoramica con una “scalata” non troppo lunga. Mettersi in viaggio in un giorno feriale è ancora meglio, perché troverai poco traffico sul tuo percorso. 

Mappa

Itinerario

La partenza alla volta del Monte Nerone in moto è dal casello di Marotta della autostrada A14. L’itinerario passa nell’entroterra delle Marche, in direzione Monte Porzio e San Lorenzo in Campi, percorrendo la SP424 fino a Pergola. Si prosegue in direzione di Cagli, incantevole borgo lungo l’antica via Flaminia alle pendici del monte Petrano, dove il torrente Bosso si unisce al Burano. Lasciando la cittadina di Cagli alle spalle si prosegue in direzione Secchiano, Eremita, Pian di Polea e Pianello, il borgo ai piedi del Monte Nerone. Da Pianello si sale verso i 1525 metri del Monte Nerone, la cui vetta scompare solitamente dietro le nuvole. Un percorso che culmina allo spiazzo dove si trovano i ripetitori della Rai.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere

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