Tutta la bellezza della Campania su due ruote tra natura, curve e delizie culinarie: itinerario in moto alla scoperta del Parco Regionale dei Monti Picentini.
Situato nel cuore dell’Appennino Campano, il Parco Regionale dei Monti Picentini è indubbiamente una delle mete da non perdere per i motociclismi campani o per quanti stanno progettando un’escursione su due ruote in Campania. Paesaggi da cartolina, il verde della natura rigogliosa e i sapori della cucina locale: quale destinazione motociclistica migliore per una piacevole domenica? Preparatevi per il weekend, TrueRiders!
Quella di TrueRiders è una proposta consigliatissima a tutti gli amanti di curve e buona tavola: un percorso circolare che parte idealmente da Avellino e che vi porterà alla scoperta di alcuni dei paesi e dei panorami più belli del Parco Regionale dei Monti Picentini.
Il tour dei Monti Picentini comincia da Avellino. Da qui ci mettiamo in viaggio verso Montemarano e Ponteromito, raggiungendo Nusco, tappa obbligata del nostro percorso alla scoperta delle meraviglie picentine.
Situato a circa 914 metri d’altezza sul livello del mare, lungo la dorsale appenninica delle valli di Ofanto e Calore, il comune può infatti vantare alcuni punti d’osservazione – due su tutti, consigliati anche dall’amministrazione locale. Si tratta dei belvedere di Porta Molino e via Coste – sui paesaggi, e in particolare sulle montagne circostanti, che hanno ottenuto il soprannome di “Balcone d’Irpinia”. Il viaggio prosegue giungendo a Bagnoli Irpino, borgo d’indubbia bellezza naturalistica e artistica. Non a caso è tra le mete turistiche più apprezzate della zona, complici tra l’altro prodotti di prestigio come il Tartufo nero di Bagnoli Irpino, il tuber mesentericum.
Monti Picentini, paesaggi autunnali del Parco Regionale
Impossibile negarsi una visita all’altopiano di Laceno. Di origine carsica, è posto a circa oltre mille metri d’altitudine, ai piedi del Monte Cervialto, cima più alta dei Monti Picentini. Ad attendervi per un momento di assoluto relax immersi nella natura anche i colori intensi delle acque del lago Laceno.
Lasciate alle spalle le emozioni di Bagnoli Irpino e Laceno, si prosegue in direzione Acerno, comune della provincia di Salerno posto proprio nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini. Incontriamo poi Montecorvino Rovella, comune del salernitano che si lascia apprezzare per i paesaggi dal verde intenso e per la sua storia antica, di notevole interesse artistico. Meglio quindi non mancare l’appuntamento con una passeggiata lungo le strade del paese, senza dimenticare la caratteristica frazione di Occiano.
Da Montecorvino Rovella ci dirigiamo verso Giffoni Valle Piana, altra meta di indubbia bellezza per un tour sulle strade dei Monti Picentini. Il percorso ci porta ora per le sue ultime tappe verso San Cipriano Picentino, Fisciano e Solofra. Dopo oltre 150 chilometri di viaggio il ritorno ad Avellino chiude il viaggio nel Parco Regionale dei Monti Picentini.
Parco Regionale dei Monti Picentini. Lago Laceno
La zona generalmente riconosciuta come Monti Picentini occupa una vasta area della Campania centro-meridionale. In particolare definisce una zona intermedia tra Lattari, Partenio e l’Irpinia, con il suo appennino. Culminante nella vetta del Cervialto, a circa 1800 metri di altitudine, la zona montuosa si divide tra le province di Avellino e Salerno. Si tratta di un territorio selvaggio e largamente incontaminato dove predominano rocce dolomitiche e calcaree.
Le due zone principali dei Monti Picentini si differenziano dal punto di vista topografico:
I dati altimetrici evidenziano la presenza di quindici monti campani sopra i 1.400 metri. Di questi 2 superano i 1800 metri, uno i 1700 metri, 6 i 1600 metri e i rimanenti 7 i 1500 metri. Il Parco Regionale Monti Picentini invece è stato istituito con la legge regionale 33/93 ma ufficialmente operativo dal 1995 ed ha la sua sede nel comune di Nusco. Ne fanno parte 30 comuni, tra cui Bagnoli Irpino, Giffoni Valle Piana, Montoro e Volturara Irpina. L’aria complessivamente occupata è di 62.200 ettari, nella quale si evidenzia una certa biodiversità floro-faunistica. I boschi sono prevalentemente di faggi, aceri e castagni con piccole aree a pino nero. È una zona abbastanza umida con più corsi d’acqua, cascatelle, gole e canyon di ampia lunghezza ma ridotta ampiezza.
Corsi d’acqua del Monte Polveracchio, che sta più a sud-est tra Acerno, Senerchia e Campagna. Muccio66, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
La zona dei Monti Picentini è pressoché accessibile senza difficoltà durante tutto l’anno. Se d’inverno non sono rare le precipitazioni nevose, queste raramente assumono una consistenza eccessiva che impedisce la circolazione. In ogni caso, il periodo migliore per visitare questo territorio è quello primaverile, tra aprile e giugno e a inizio autunno (settembre – ottobre). Vi si potranno infatti apprezzare il clima mite e le piacevoli coloriture naturali.
Buona parte del territorio dei Monti Picentini è situata a un’altitudine rilevante, il che garantisce un clima mai realmente caldo in estate. Per contro, l’inverno è sì fresco ma con temperature minime sopportabili. A Nusco (sede del Parco) la media di gennaio è di 2 °C e di 21-22 °C tra luglio e agosto. La minima annua è di -0,1 °C gennaio e la massima è di circa 28 °C ad agosto. Volturara Irpina, il comune più alto, ha un clima temperato freddo con ampie precipitazioni nevose in quota ed estati fresche.
Se poi decidi di fare tutt’altro in Campania e preferisci stare un po’ più a ovest, quest’altro itinerario potrebbe fare al caso tuo (passa per Acerno).
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