I Monti Sibillini sono una vera terra del cuore: tra l’Umbria e le Marche, un percorso lungo alcune delle zone più belle d’Italia, all’insegna della rinascita e della voglia di ripartire dopo i terremoti del 2016 e del 2017.
Un itinerario per scoprirne le zone più autentiche, tra Norcia – la città di San Benedetto – e Colfiorito, la terra delle lenticchie; un percorso che passa nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove la vita riprende e la natura si placa per regalare la sua solita, grande bellezza.
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Partenza da Norcia, arrivo a Colfiorito. Dall’Umbria all’Umbria, ma passando in alcune delle località naturalistiche e storiche più belle delle Marche “di montagna”, toccando Pieve Torina e Camerino, la località della più piccola università italiana, in un itinerario dei paesaggi dei Monti Sibillini e, soprattutto, dell’enogastronomia del Centro Italia.
Dopo aver visitato il bellissimo borgo di Norcia, famoso per la figura di San Benedetto e per la ricca tradizione enogastronomica, possiamo partire per il nostro bel viaggio tra Umbria e Marche. La prima tappa, di circa 30 chilometri, ci farà viaggiare da Norcia a… Norcia!
No, non è uno scherzo. La località montana di Castelluccio, situata a oltre 1.400 metri d’altezza, si trova infatti nel territorio comunale di Norcia, e si raggiunge grazie alla SS685 prima, e alla SP477 poi, che supera l’ampio dislivello tra la vallata e la Piana di Castelluccio, e offre uno degli scenari naturalistici più suggestivi dell’Italia centrale, soprattutto durante i mesi estivi, con la fioritura dei campi di lenticchie.
Ci rilassiamo nel pieno della natura di Castelluccio, uno dei luoghi più colpiti dalla sequenza sismica del 2016-2017.
Proseguiamo il nostro viaggio tra Monti Sibillini, protetti da un Parco nazionale, percorrendo la Strada Provinciale 136. Superiamo il confine delle Marche, per ritrovarci in circa 15 chilometri a Castelsantangelo sul Nera.
Questo piccolo borgo di montagna deve il suo nome a San Michele Arcangelo, santo patrono della località, e al fiume Nera, che nasce da sorgenti presenti proprio sul territorio, e che è uno dei maggiori fiumi italiani in termini di portata d’acqua, addirittura più dell’Arno e dell’Isonzo.
Lasciamo Castelsantangelo sul Nera, e ci dirigiamo verso il nord delle Marche, attraversando prima la SP134, e successivamente la Strada provinciale 209 (in direzione di Macerata e Camerino) e la Strada provinciale 96, che ci portano in circa 40 chilometri, una volta superata la SP256, nel bellissimo borgo di Camerino.
Spartiacque tra il Chienti e il Potenza, Camerino è una rinomata città universitaria. L’Università di Camerino fu voluta da Papa Benedetto XII nel 1336 ed è uno degli atenei più antichi d’Italia. Pensate che l’Università La Sapienza di Roma è stata fondata appena 33 anni prima, nel 1303.
Da Camerino, proseguiamo verso l’ultima tappa del nostro viaggio, la bella località di Colfiorito. La raggiungiamo in 22 chilometri, attraverso la SP17 e la SS77. Passando per Serravalle di Chienti, raggiungiamo Colfiorito. La cittadina è conosciuta per la produzione delle lenticchie, tra le più gustose e saporite dell’Italia intera.
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