È estate, sei su una delle tante spiagge che, in Italia o in Europa, vedono protagonisti loro: i fari. Splendide strutture dal fascino malinconico e romantico, segnalazioni che forse al giorno d’oggi hanno perso di utilità strategica, ma rimangono simbolo di una navigazione d’altri tempi, quando la luce rischiarava il cammino dei naviganti sulle acque tempestate di mari e oceani. Sì, mari e oceani, perché certo non immagineresti mai di trovare un grosso faro rosso nel cuore della Svizzera, circondato dalle vette innevate 365 giorni l’anno. Eppure, i nostri vicini di montagna, oltre alla cioccolata e agli orologi, a quanto pare hanno trovato un altro modo per incuriosire i turisti.
Partiamo da Andermatt. Procediamo in direzione sudest da Bahnhofstrasse verso Missionsweg, continuiamo in Kirchgasse e giriamo a sinistra su Gotthardstrasse. Alla rotonda imbocchiamo Gassa/Strada 19 e in un quarto d’ora siamo a Oberalpsee. La Statale 19 supera un ampio dislivello iniziale con una serie di tornanti, quasi una serpentina, prima di “distendersi” in un tratto più morbido e facilmente percorribile. Continuiamo su Gassa/Strada 19 e giriamo a sinistra dove si trova la nostra tappa: Tschamut Selva. Procediamo verso Via Alpsu/Strada 19 e svoltiamo a sinistra per rimanere su Via Alpsu/Strada 19. 11 minuti dopo siamo a Sedrun, la nostra tappa finale. La zona della Gassa e Via Alpsu è tra le più interessanti di tutto il percorso, perché presenta nuovamente una interessante successione di tornanti, mentre in arrivo a Tschamut-Selva la strada si fa più ampia e regolare, costeggiando una zona più urbanizzata e a carattere tipicamente turistico, come consuetudine sulle Alpi Svizzere.
Situato tra il Canton Grigioni e il Canton Uri, l’Oberalppass raggiunge un’altezza massima di 2.046 m s.l.m e presenta una pendenza massima del 10%, che si dirama lungo i 23 chilometri del percorso. Il percorso alternativo che unisce Andermatt e Sedrun, quando la strada è chiusa, passa per il Lago di Zurigo e Coira, ed è lungo ben 237 chilometri. Dunque, almeno d’estate, un grande risparmio chilometrico! Soprattutto, è un valico inserito in un paesaggio che è un vero e proprio trionfo della natura più imponente e selvaggia, dove i mesi invernali si esprimono con manti nevosi alti metri e metri. Per contro, l’estate è quella dei colori intensi, dei pascoli in fiore, della rinascita e di un turismo attento, ecosostenibile, piacevolmente lento. Ma il vero motivo per cui raggiungere questo percorso è un altro: il faro dell’Oberalp. Del resto, li hai sempre visti sulle scogliere, bagnati dalle onde del mare, ma agli svizzeri piace andare controcorrente, e ne hanno portato uno nel cuore delle Alpi. Corpo cilindrico rosso, lanterna bianca sulla cima: l’aspetto è quello dell’Hoek van Holland, l’antico faro di Rotterdam (Paesi Bassi) che segnalava la foce del fiume Reno. Dopo lo smantellamento, l’Hoek fu “riproposto” sulle montagne vicino all’Oberalp, perché è qui che si trova la sorgente del Reno. Dalla fine all’inizio, questa operazione ha dato continuità all’idea del faro sul fiume, sebbene qui non abbia un’utilità pratica. È però una curiosa attrazione turistica dove scattarsi una foto.
Non solo il Trenino Rosso del Bernina. Nella Svizzera patria dei viaggi in treno c’è un altro percorso storico: è il Glacier Express. Collega St. Moritz e Zermatt passando per Coira, Disentis, Andermatt e Briga. Circa 300 chilometri di percorso che vengono coperti in 7 ore e mezzo di viaggio. Non è una classica ferrovia, ma un vero Guinness dei primati: 291 punti e 91 tunnel, con l’attraversamento dell’Oberalppass a 2033 metri. Gli altri due valichi che tocca, il Furka e l’Albula, sono aggirati con due tunnel scavati nella montagna.
Ogni passaggio di confine merita una tappa culinaria degna della cultura locale. Anche attraversare il Passo Oberalp non può escludere una fermata rigenerante per lo spirito, ma anche lo stomaco.
Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere
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