Passo Mauria, la strada d'autore del Cadore - TrueRiders

Passo Mauria, le Alpi Carniche e il Veneto in moto

Stefano Maria Meconi  | 26 Feb 2018  | Tempo di lettura: 3 minuti
Passo Mauria in moto

Carnia e Cadore: due territori fondamentali per storia e turismo delle Dolomiti, uniti dallo strategico (e bellissimo) paesaggio del Passo Mauria (o della Mauria). Ci troviamo infatti tra Lorenzago e Forni di Sopra, località perfette da scoprire per 365 giorni all’anno.

Se in estate è un vero toccasana per le temperature più miti, i rigidi inverni di queste parti regalano scenari mozzafiato e, perché no, anche qualche occasione per sciare! Siamo del resto sulle Alpi Carniche, da non confondersi con le quasi omonime Prealpi Carniche, che si trovano invece a sud.

Le curve in rapida successione e i tanti scorci di boschi rigogliosi rendono questa strada molto amata dai motociclisti, che ne approfittano anche per raggiungere il vicino Passo della Morte. Questo prende il nome dalle lotte risorgimentali del 1848, quando molti abitanti di queste terre morirono per respingere l’esercito austroungarico che avanzava.

Passo Mauria in moto

Mappa

Percorso

Il nostro viaggio verso il Passo Mauria parte da Bassano del Grappa, famosissima città del Veneto, non solo per la sua rinomata produzione di grappa: qui sorge la più antica distilleria d’Italia, affacciata sul Brenta.

Il Ponte Vecchio, o Ponte degli Alpini, distrutto nel 1945 durante la ritirata tedesca, fu ricostruito due anni dopo, ed è oggi visibile.

Usciti dalla città, prendiamo la SS47 direzione Nord, deviando poi dopo Enego per prendere la SS50bis e la SP37 e la SP1 verso Nord-Est. Dirigiamoci verso Belluno, comune veneto che fa parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Sicuramente merita una visita, per le sue architetture, la sua storia e anche per il panorama che si apre sulle montagne che distano pochissimo.

Puntiamo verso Nord costeggiando il fiume Piave lungo la SS51 per raggiungere la città di Longarone. La città in provincia di Belluno è tristemente famosa per una delle pagine più tragiche della nostra storia moderna. Il 9 ottobre del 1963 la città venne completamente distrutta a causa di una frana staccatasi dal monte Toc e precipitata nel bacino artificiale della diga del Vajont.

Longarone, Diga del Vajont
Longarone e la parte interna della Diga del Vajont

Il disastro provocò un’onda che superò la diga travolgendo il paese e causando la morte di 1917 persone, di cui 1.458 solo a Longarone. Una visita in quei luoghi è d’obbligo, sia per vedere la diga e immaginare quello che hanno vissuto le persone nella sera del disastro, sia per visitare il cimitero di Fortogna.

Riprendiamo la SS51, prima, e SS51bis, poi, dopo Pieve di Cadore (vicino si potrebbe visitare il Lago di Cadore), fino a Lozzo di Cadore, dove invece deviamo verso est per prendere la SS53 che ci porta direttamente al Passo Mauria, prima, e al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, dopo.

Al Passo Mauria una piccola sosta rigenerante è assolutamente consigliata, anche per ammirare il panorama che si apre davanti ai nostri occhi e per respirare un’aria unica. Proseguendo e costeggiando il fiume Tagliamento si arriva prima ad Ampezzo e poi a Tolmezzo, una città che merita assolutamente di essere visitata.

  • Titolo: Passo della Mauria
  • Lunghezza (km): 189
  • Durata: 3 ore e mezza
  • Partenza: Bassano del Grappa
  • Arrivo: Tolmezzo
  • Principali località attraversate: Belluno, Longarone, Passo della Mauria
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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