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Passo Scalucchia, l’alta montagna dell’Appennino

Stefano Maria Meconi  | 16 Feb 2021  | Tempo di lettura: 4 minuti

Decisamente poco conosciuto ma non per questo meno interessante, il Passo Scalucchia è una di quelle strade che, una volta provate, difficilmente le dimentichi. Del resto, è uno di quei percorsi che ai motociclisti della domenica piacciono molto.

Pendenze non eccessive, splendide collinette e montagne tutt’intorno, asfalto più o meno liscio. Perché non dare una chance a questa strada dell’Emilia-Romagna che non avevi mai sentito nominare prima? Puoi godertelo in inverno, quando tutt’intorno la neve colora i panorami di bianco oppure lasciarti sedurre dalle fresche giornate d’estate. Qui, l’altezza e gli ampi boschi sono un vero toccasana per il corpo e l’anima.

Pronto a partire insieme a noi?

Tutto quello che c’è da sapere sul Passo Scalucchia

Alpi, o Appennini? Quando si parla di Passo Scalucchia bisogna fare una certa distinzione. Sì, perché effettivamente ci troviamo sull’Appennino Tosco-Emiliano, ma il valico attraversa anche l’Alpe di Succiso. E no, non siamo sulle Dolomiti!

È una montagna molto alta per gli standard della zona, e tocca i 2017 m s.l.m. a Ramiseto, frazione di Ventasso. Ecco perché la zona rimane generalmente molto fredda e ampiamente innevata in inverno. Qui si possono fare numerose escursioni, sia d’estate passeggiando e sia in inverno con ciaspole o sci di fondo.

Il Passo della Scalucchia ha una quota altimetrica più bassa: 1367 m s.l.m. Significativa invece la pendenza, che raggiunge il 13% in zona Valbona. Il valore medio è la metà: 6,1%, con tratti più morbidi a quota 1000 e al bivio per Pratizzano (1275 m).

Nonostante l’altezza questa può considerarsi alta montagna: attenti alle precipitazioni nevose, che possono arrivare, improvvise, anche a maggio inoltrato. Anche la circolazione è regolata di conseguenza, con eventuali chiusure in caso di meteo sfavorevole.

Passo Scalucchia inverno

Passo Scalucchia in moto

Mappa

Percorso

Perché limitarsi solo al Passo Scalucchia? Tutta questa zona degli Appennini è infatti bellissima da scoprire in moto, lasciandosi sorprendere dai panorami chilometro dopo chilometro. Ecco perché abbiamo deciso di “allungare il brodo” con un tour di circa 76 chilometri, partenza dalla Lunigiana e arrivo nei pressi del Passo del Cerreto. Ma da qui, scegli tu, puoi anche andare oltre.

Le numerose strade di montagna che circondano il Passo della Scalucchia sono infatti foriere di grandissime avventure da weekend, e non solo. Come dicevamo, si parte da Villafranca in Lunigiana, una delle tappe della celebre Via Francigena. Il posto è citato anche dall’Alighieri nel Purgatorio della Divina Commedia, quando parla di Corrado Malaspina, signore dell’omonima famiglia ghibellina.

Se siete in zona e avete tempo, non perdetevi una visita al Castello di Malgrate, costruito addirittura nel 1100 su una collina panoramica. Da qui, nelle giornate più belle, si può vedere anche il Mar Ligure e la Riviera di Levante.

Pronti, partenza, via! Lasciamo Villafranca e ci immettiamo subito sulla Provinciale 26, direzione Amola per circa 10 km. Deviamo poi sulla Provinciale 74 (SP74), che ci accompagna per 23 km fino al Passo del Lagastrello. Sì, perché prima di giungere al Passo Scalucchia attraversiamo proprio un altro valico, e per giunta molto interessante.

Passo del Lagastrello, lago Paduli

Passo del Lagastrello: il lago Paduli

Il Lagastrello si trova al confine tra Toscana (Lunigiana) ed Emilia-Romagna e in vetta, a quota 1198 m, c’è anche un bel lago, il Paduli. Qui nel Medioevo c’era anche una grande abbazia, detta di Linari, che serviva anche come rifugio dei viandanti. Un tempo, infatti, non c’erano alberghi, agriturismi o B&B e per sostare durante la notte – specie sui passi di montagna – si faceva affidamento all’ospitalità dei religiosi.

Entrati in territorio emiliano, ecco che il Passo della Scalucchia si avvicina. Le curve aumentano, i tornanti si fanno pressanti, e in circa 10 chilometri siamo in vetta. Rispetto al Lagastrello siamo saliti di quasi 200 metri, perché il punto più alto è appunto a quota 1.367 m s.l.m.

Il panorama scorge già l’arrivo, quello di Ligonchio, ma per arrivare nella città che ha dato i natali a Iva Zanicchi c’è ancora parecchia strada! 22 chilometri, precisamente, immersi nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, una vera oasi italiana. Proseguiamo sulla SP15 e SP18, e incrociamo lo scorrere della Statale 63, quella che porta al vicino Passo del Cerreto.

A fine viaggio siamo arrivati a Ventasso: sì, perché in realtà Ligonchio non è più un comune autonomo da fine 2015. Si è unito ad altri tre borghi vicini (Busana, Collagna e Ramiseto) per formare un paese più grande. La frazione rimane però la più alta, a 949 m s.l.m.

Godetevi una passeggiata sulle sponde del lago artificiale e, se possibile, fermatevi a scoprire la bella architettura industriale della centrale idroelettrica. Da qui, poi, se volete ripartire le scelte sono tante. Il nostro consiglio?

Seguite la Provinciale 12 in direzione di Piazza al Serchio e attraversate il Passo della Pradarena, arrivando così nella bella Garfagnana. Il divertimento vi aspetta!

  • Titolo: Passo Scalucchia
  • Lunghezza (km): 76
  • Durata: 2 ore
  • Partenza: Villafranca in Lunigiana
  • Arrivo: Ligonchio
  • Altezza massina (m s.l.m.): 1367
  • Principali località attraversate: Ramiseto, Collagna
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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