Rift Valley Road, alla scoperta dell'Etiopia - TrueRiders

Rift Valley Road, alla scoperta dell’Etiopia

Stefano Maria Meconi  | 29 Apr 2018  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Un itinerario per scoprire l’Etiopia in moto, lungo le strade selvagge della Rift Valley, dove la storia ci ha riconsegnato i resti di Lucy, l’esemplare di Australopiteco vissuto oltre 3 milioni di anni fa e il cui ritrovamento avvenne ad Hadar, una sperduta località dell’Etiopia.

Sembra proprio che i nostri antenati più remoti siano apparsi in Africa, non a caso indicata come la culla dell’umanità. Testimonianza di ciò i tanti ritrovamenti di fossili, tra i quali Lucy che si vericarono in questa zona durante gli anni ’70.

Abbiamo deciso di rendere omaggio alla nostra antenata ideando questo itinerario ideale per chi vuole cimentarsi in una esperienza suggestiva tra le principali città dell’Etiopia e le steppe e riserve naturali della Rift Valley.

Partendo dalla capitale Addis Abeba il percorso di quasi 500 km sarà lunghissimo e a tappe con pernottamento consigliato, per via delle particolari condizioni ambientali richiede perciò grande esperienza e conoscenza della zona. E per le moto un assetto da Parigi-Dakar!

Indice dei contenuti [+apri]

1 Rift Valley in moto

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Il primo tratto del nostro tour prevede la partenza dalla capitale dell’Etiopia, scelta obbligata anche perché offre la possibilità di effettuare rifornimenti in vista dell’attraversamento verso la regione di Oromia con arrivo nella città di Adama, centro commerciale molto attivo del paese posto a circa 1800 metri sul livello del mare.

Ci sono due itinerari che da Addis Abeba portano ad Adama, entrambi cominciano sulla Strada 1 e hanno il bivio all’altezza della rotonda che si incontra dopo 10 chilometri e mezzo: prendendo la prima uscita si prosegue sulla Strada 1 e in meno di un ora sempre dritti si è ad Adama, mentre la seconda uscita ci conduce alla Addis Adama Expy spesso trafficata però da camion e carovane.

Scegliamo perciò di rimanere sulla Strada 1, complessivamente ci vuole un ora e mezza per percorrere gli 85,3 km di questo tratto.

Dopo la sosta per i rifornimenti ad Adama possiamo rimetterci in moto verso la seconda tappa del nostro Lucy Tour, che ci condurrà ad Awash attraversando il parco nazionale locale.

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La città prende il nome dal fiume omonimo ed è situata agli inizi della regione di Afar, la zona dove vennero ritrovati i fossili degli ominidi, ed è importante soprattutto come snodo ferroviario sin dai tempi delle colonizzazioni europee.

La seconda tappa consente di proseguire da Adama sulla Strada 1 per un tratto di oltre 124 km, affrontabili in un ora e 45’ circa. Prima di addentrarci in quest’area della Great Rift Valley incontreremo il Lago Basaka, con il suo attraversamento su un suggestivo ponte integrante della Strada 1, posto a 950 metri d’altezza.

La tappa conclusiva dell’itinerario di Lucy è la più lunga, nonché più complicata rispetto alle altre. Conviene pernottare e fare massicci rifornimenti ad Awash prima di avviarci: questo tratto infatti richiede l’attraversamento di altre due riserve naturali, ma soprattutto bisogna considerare che la Strada 1 sulla quale dovremo proseguire passa a circa 10-15 da Hadar, ma non attraversa la città come illustrato dal paleontologo Jon Kalb.

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Da Awash procediamo quindi in direzione sud-est superando l’area del parco nazionale ed entrando in quella di Aledeghi. Superata questa riserva naturale arriviamo a Gewana, situato 147 km da Awash ,ultimo centro abitato prima di addentrarci in questa zona della regione di Afar dove vennero ritrovati i resti fossili.

Siamo all’inizio del parco nazionale Yangudi Rassa, dove la  Strada 1 prosegue verso Hadar: al 121mo km però dobbiamo lasciare la strada principale e avviarci verso ovest per arrivare alla città culla dell’umanità, distante ancora 10-15 km.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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