I Serrai di Sottoguda si trovano nel gruppo montuoso della Marmolada, tra Trento e Belluno.
Queste montagne sono le uniche al mondo dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Questo può essere il migliore degli incipit per salire in sella e scoprirle alla guida di una moto.
Le Dolomiti sono una catena montuosa stupenda e in grado di lasciare a bocca aperta. Pensate quindi quanto questa emozione, alla guida di una moto, può moltiplicarsi: luoghi spettacolari, valichi, passi tortuosi, tornati magici e montagne indescrivibili. Tutto questo (e molto altro) si può trovare tra le provincie di Trento e Belluno.
L’itinerario proposto sarà proprio capace di portarvi a a Sottoguda, piccola frazione del comune di Rocca Pietore, in provincia di Belluno, dove si estende la gola dei splendidi Serrai. Cosa sono i serrai? Definirli un capolavoro scolpito da Madre Natura potrebbe rendere l’idea?
I Serrai di Sottoguda sono circa lunga 2 chilometri, con delle pareti a picco alte centinaia di metri con poco spazio tra l’ una e l’ altra e poi le rocce capaci di formare voragini e le grotte levigate. L’itinerario parte dal raccordo di Piovene Rocchette – Chiuppano sito a ridosso dell’A32. Un’autostrada che permette di portare rapidamente nelle vicinanze di questa incantato angolo di Veneto.
Si attraversa l’altopiano di Asiago elettrizzandosi tra le numerose curve immerse nei boschi. La strada è costeggiata di bellissimi abeti e faggi e, dopo un po’ di cammino, si arriva nella stupenda Riserva Statale delle Vette Feltrine. Qua ci si arrampica su un valico che farlo in moto è stupefacente: il Passo di Croce d’Aune.
Si continua a salire e ci si ritrova nei pressi del lago di Alleghe per poi finalmente giungere lo spettacolare Canyon di Serrai di Sottoguida per poi ributtarci in sella verso il Passo Fedaia ammirando l’incredibile Marmolada. Poi ancora un altro suggestivo valico di montagna, quello del Passo Fedaia. A questo punto si scende transitando per il Passo Rolle, Passo Valles e Falcade.
Sempre guidando sulla bella SP81 si arriva a San Martino di Castrozza, la località turistica (soprattutto quando c’è la stagione sciistica) è il luogo ideale per trascorrere una notte. Infatti, fino ad ora avete macinato la bellezza di 250 chilometri che, tra una pausa e una vista del panorama, possiamo convertire in oltre quattro ore di guida. In questo comune in provincia di Trento gli alberghi non mancano e neanche i ristoranti.
Se volete assaggiare un piatto tipico consigliamo gli strangolapreti. Sono gnocchi di pane raffermo e spinaci, insaporiti con uova, latte e sale. Questi gnocchetti vanno cotti nell’acqua bollente e si condiscono con grana e burro fuso. Sono un ottimo e leggero primo piatto, adatto a preparare l’appetito per le sostanziose portate di carne e selvaggina.
Dopo aver ricaricato le pile con una bella dormita (e una ricca mangiata!) si scende percorrendo la SS50 e si attraversa Fiera di Primiero, Lamon e Arisiè. Si risconfina ancora nella provincia di Belluno per poi tornare giù a Piovene Rocchette, dove tutto ebbe inizio! Nel complesso è un giro di quasi 7 ore e di 357 chilometri.
Un centauro oltranzista potrebbe farlo anche in un giorno, ma il nostro consiglio è di “spezzarlo” a metà strada, godendosi così questi meravigliosi luoghi su due giorni!
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