Tra Marche e Umbria c'è il cuore fragile d'Italia: queste montagne sono un vero "luogo del cuore"

Tra Marche e Umbria c’è il cuore fragile d’Italia: queste montagne sono un vero “luogo del cuore”

Alla scoperta di un itinerario immersi nell’Appennino umbro-marchigiano, tra la natura incontaminata e borghi resilienti, perfetto per i bikers che amano contemplare le bellezze naturalistiche e scoprire la storia e le tradizioni locali.
Antonia Festa  | 19 Ott 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti

Luoghi preziosi d’Italia, che come l’ala di una libellula o lo stelo di un fiore sono tanto belli quanto fragili. E proprio per questo non vanno lasciati da soli, dimenticati o abbandonati, ma riscoperti con quella voglia di esplorazione e di avventura continua che sono il vero leitmotiv del viaggiare su due ruote. Ecco perché, quando pensiamo ad alcuni territori, è necessario menzionare la loro resilienza. In particolare, esiste un percorso bellissimo che attraversa luoghi che hanno saputo rialzarsi dopo feroci terremoti e che meritano di essere visitati. Pronti a partire?

Tra sapori e sapere: le terre del centro Italia da scoprire

Castelsantangelo sul Nera è un piccolo borgo di montagna che deve il suo nome a San Michele Arcangelo, santo patrono della località, e al fiume Nera, che nasce da sorgenti presenti proprio sul territorio. Il Nera è uno dei maggiori fiumi italiani in termini di portata d’acqua, addirittura più dell’Arno e dell’Isonzo. Sebbene gravemente colpita dal terremoto nel 2016, conserva parte dei suoi luoghi simbolo, come la fortezza che sovrasta il borgo.

Spartiacque tra il Chienti e il Potenza, Camerino è una rinomata città universitaria. L’Università di Camerino fu voluta da Papa Benedetto XII nel 1336 ed è uno degli atenei più antichi d’Italia. Pensate che l’Università La Sapienza di Roma è stata fondata appena 33 anni prima, nel 1303. La città è anche celebre per la produzione della pasta fresca, di cui costituisce – insieme a Campofilone – uno dei principali centri delle Marche. La piccola Colfiorito, che altri non é se non una frazione di Foligno, è, invece, rinomata per un’altra specialità tipica che viene degustata in tutta Italia: la lenticchia. E sì, perché insieme a quelle di Castelluccio, le lenticchie di Colfiorito caratterizzano le tavole del Bel Paese soprattutto nel periodo delle feste. Ricchissime di benefici per la salute, si possono consumare sotto forma di zuppe e minestre e sono un ottimo ingrediente per tantissime ricette.

Norcia è la città di San Benedetto, la cui magnifica basilica, capolavoro dell’architettura romanica, dovrebbe essere completamente ricostruita nel giro di pochi anni secondo i principi dell’anastilosi, ovvero utilizzare gli stessi materiali e le stesse forme. Il centro storico della città è ricco di luoghi dove assaggiare le tante specialità tipiche: proprio da qui deriva il termine norcineria che simboleggia le specialità a base di carne e insaccati tipiche di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.

Monti Sibillini in moto: l’itinerario

Mappa

Percorso

Partenza da Norcia, arrivo a Colfiorito. Dall’Umbria all’Umbria, ma passando in alcune delle località naturalistiche e storiche più belle delle Marche. Dopo aver visitato il bellissimo borgo di Norcia, famoso per la figura di San Benedetto e per la ricca tradizione enogastronomica, possiamo partire per il nostro viaggio tra i Monti Sibillini. La prima tappa, di circa 30 chilometri, conduce verso la località montana di Castelluccio. Situata a 1452 metri s.l.m., si trova nel territorio comunale di Norcia e si raggiunge grazie alla SS685, prima, e alla SP477, poi, che supera l’ampio dislivello tra la vallata e la Piana di Castelluccio e offre uno degli scenari naturalistici più suggestivi dell’Italia centrale, soprattutto durante i mesi estivi, con la fioritura dei campi di lenticchie.

Ci rilassiamo nel pieno della natura di Castelluccio, uno dei luoghi più colpiti dal sisma del 2016-2017 e al centro di un progetto di recupero. Proseguiamo il nostro viaggio tra i Monti Sibillini percorrendo la Strada Provinciale 136. Superiamo il confine delle Marche, per ritrovarci, in circa 15 chilometri, a Castelsantangelo sul Nera. Lasciamo Castelsantangelo sul Nera e ci dirigiamo verso il nord delle Marche, attraversando prima la SP134 e, successivamente, la Strada provinciale 209 (in direzione di Macerata e Camerino) e la Strada provinciale 96, che ci portano, in circa 40 chilometri, nel bellissimo borgo di Camerino. Da Camerino, proseguiamo verso l’ultima tappa del nostro viaggio, la bella località di Colfiorito. La raggiungiamo in 22 chilometri, attraverso la SP17 e la SS77 e passando per Serravalle di Chienti.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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