“A Muntagna” è come i siciliani chiamano l’Etna. E in effetti, oltre a essere un vulcano, è una montagna che domina il paesaggio circostante e scandisce la vita locale, tra strade e tradizioni secolari. Non solo, il vulcano più alto d’Europa è anche diventato bene UNESCO per la particolare e inquietante bellezza dei borghi scavati nella pietra lavica e dipinti con tinte coloratissime, quasi a sfidare le sue fauci infuocate. La terra scura, ma molto fertile, ha poi reso le pendici dell’Etna una zona particolarmente ricca di vigneti e coltivazioni che oggi danno vita a vini DOC e altri prodotti d’eccellenza. L’itinerario che proponiamo ci porta alle pendici del vulcano, alla scoperta di esperienze paesaggistiche ed enogastronomiche tra le strade del vino dell’Etna in moto.
Il nostro itinerario si sviluppa lungo un tracciato semicircolare. Partiamo da Santa Venerina. Seguiamo la SP4i fino a Via Princessa/SP148 e continuiamo sulla SP148 fino a Zafferana Etnea che raggiungiamo in dieci minuti. Qui imbocchiamo Via Libertà/SP59i che diventa Corso Italia/SP59ii. A Milo continuiamo su SP59ii che da Via Vincenzo Bellini si trasforma in Via Mongibello. A Sant’Alfio procediamo in direzione sudest da Via Etna/SP5i verso Via Armando Diaz/SP98. Continuiamo su Via Andronico Puntalazzo/SP155 e proseguiamo verso Presa/SP68; imbocchiamo Via Castagneto Vecchio/SP221 e svoltiamo a sinistra in Corso Vittorio Emanuele II/SS 120. In 17 minuti siamo a Piedimonte Etneo. Proseguendo sulla SS 120 arriviamo direttamente a Linguaglossa. Da Via Roma/SS 120 svoltiamo a destra e prendiamo la SP7i, verso Via Guglielmo Marconi. In 14 minuti eccoci a Castiglione di Sicilia. Da Castiglione di Sicilia ci manteniamo sempre sulla SP7iii, fino a svoltare a sinistra sulla SP 89. Riprendiamo la SS 120 girando a destra. In 25 minuti siamo nel cuore di Randazzo. Procediamo da Via Umberto verso Via Giuseppe Bonaventura/SS 120 per riprendere la strada statale. Imbocchiamo successivamente la SS 284 e poi ci manteniamo a sinistra su Viale Catania/SS284 che in 40 minuti ci conduce ad Adrano. Da qui imbocchiamo la SP229II e la seguiamo fino alla tappa finale: Biancavilla. Clicca qui per visualizzare il percorso completo su mappa.
L’Etna DOC viene prodotto in un territorio circoscritto che va dai 400 agli oltre 1000 metri di altitudine e che include ben venti comuni in provincia di Catania: Biancavilla, Santa Maria di Locodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci Sant’Antoio, Acireale, Santa Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo. I vini prodotti con le uve autoctone di questa terra scura e intensa sono decisi, ricchi di minerali e dal sapore grintoso. I più famosi sono l’Etna Bianco e l’Etna Bianco Superiore (con il 60-80% dell’antichissimo vitigno a bacca bianca Carricante), l’Etna Rosso, l’Etna Rosso Riserva e la versione rosata (con almeno l’80% di Nerello Mascalese e il 20% di Nerello Cappuccino), l’Etna Spumante (con almeno il 60% di Nerello Mascalese). I bianchi sono, ovviamente, perfetti per i piatti a base di pesce, mentre il rosato è un’ottima soluzione per i “mari e monti”.
A Santa Venerina possiamo ammirare una bellissima chiesa bizantina di Santo Stefano e il Museo del Palmento per ripercorrere la storia agraria locale. Presso Zafferana Etnea è da visitare l’Altarino della Provvidenza risalente al 1782, quando una colata di lava minacciò il paese, e il secolare leccio “do Pantanu“. Presso Sant’Alfio si trova un altro monumento naturalistico davvero suggestivo; stavolta è il Castagno dei Cento Cavalli che, secondo la tradizione, dette addirittura riparo a cento cavalieri della regina Giovanna d’Aragona. Prima di raggiungere Piedimonte Etneo incontriamo, invece, la Sorgente di Presa, per poi perderci nelle suggestive stradine del borgo. Linguaglossa rappresenta una delle poche località sciistiche della Sicilia (che ovviamente non poteva che trovarsi ai piedi del vulcano più alto d’Europa). Qui merita una tappa la Chiesa Madre in pietra lavica nel centro storico dominato da A Muntagna. A Castiglione di Sicilia ci aspetta il Castello di Lauria e la Torre del Cannizzo, vero simbolo cittadino. A Randazzo ci accolgono i resti dell’antica cinta muraria, tra la torre e le quattro porte, e il Museo Civico di Scienze Naturali, mentre ad Adrano è il Castello Normanno ad aspettarci, uno dei più eccellenti esempi di architettura medievale siciliana insieme al ponte.
La cucina siciliana è così ricca e strepitosa che consigliare solamente alcuni ristoranti ci sembra riduttivo e non renderebbe onore alla sua tradizione. Da sempre confine e punto d’incontro tra culture europee, africane e arabe, offre sapori unici e inconfondibili. Ecco perché vogliamo consigliarvi i sapori tipici imperdibili lungo le strade del vino dell’Etna. Tra i primi piatti vi suggeriamo di provare: pasta alla norma con melanzane e ricotta salata, spaghetti con le sarde e finocchio selvatico, pappardelle ai funghi porcini e pomodoro ciliegino. Sicuramente non possiamo tralasciare i dolci della tradizione siciliana: cannoli, cassate, pasta di mandorle e i dolci a base di pistacchio di Bronte. Proprio il pistacchio è uno dei prodotti della terra d’Etna più famosi e amati. D’altronde, questa fertile terra scura non limita i suoi doni al vino. Alle pendici del vulcano crescono, infatti, anche altri prodotti DOP e IGP, come i funghi di Nicolosi, il miele di Zafferana Etnea, le fragole di Maletto, la pagnotta di Dittaino, l’olio extra-vergine del monte Etna, il fico d’India, le arance rosse, le mele gelato cola e la ciliegia.
Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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