Una galleria romana vecchia di 2000 anni permette ancora oggi di attraversare questo parco naturale nelle Marche

Una galleria romana vecchia di 2000 anni permette ancora oggi di attraversare questo parco naturale nelle Marche

La Gola del Furlo è un incantevole passo delle Marche, che permette di andare alla scoperta di posti unici al mondo, lungo sentieri creati secoli fa.
Antonia Festa  | 22 Set 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Da Urbino ad Ancona su due ruote: un itinerario lungo le strade marchigiane (e umbre) con una protagonista assoluta: la suggestiva Gola del Furlo. Un viaggio tra i più belli per esplorare le Marche in moto. La regione offre, infatti, moltissimi spunti per moto-tour adatti a tutti, tra strade dalle linee accattivanti, delizie culinarie e paesaggi incantevoli. Il percorso della Gola del Furlo è di circa 250 chilometri e vi porterà da Urbino fino ad Ancona, solcando una profonda e stretta spaccatura formatasi tra il monte Pietralata e il monte Paganuccio, a causa della forza erosiva esercitata dal fiume Candigliano. E se il fascino delle Marche da solo non bastasse, il nostro itinerario vi offrirà anche qualche assaggio delle curve dell’Umbria, altra regione italiana che nessun appassionato delle due ruote può permettersi di trascurare quando pianifica i suoi “impegni” in sella.

Gola del Furlo in moto: l’itinerario

Mappa

Percorso

Iniziamo il nostro tour in moto verso la Gola del Furlo in una città molto amata dagli appassionati di arte e architettura: Urbino. Si tratta di un’autentica perla del Rinascimento italiano, uno dei simboli della cultura nostrana e Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da qui partiamo verso Calmazzo, frazione di Fossombrone, che sorge proprio poco prima della Riserva naturale statale Gola del Furlo. Evitiamo la superstrada e affidiamoci all’antica via Flaminia, percorrendo la stessa strada usata dall’imperatore Onorio per recarsi a Roma dopo la vittoria sui Visigoti.

Raggiungiamo Acqualagna e i suoi celebri tartufi, per proseguire lungo la SP257 Apecchiese che seguiremo fino a Città di Castello. Il nostro sconfinamento in Umbria continua verso Gubbio, comune carico di storia e tradizione, cui è d’obbligo una visita prima di rimettersi in marcia. Le curve ci accompagnano nel Parco del Monte Cucco che, con i suoi oltre 1500 metri, svetta al confine tra l’Umbria orientale e le Marche. Ci dirigiamo verso Genga e le Grotte di Frasassi, aperte ai visitatori quasi tutto l’anno (tranne alcuni giorni di dicembre e gennaio). Un’ultimissima tappa a Chiaravalle, nota non solo per la famosa abbazia ma anche per essere la città natale di Maria Montessori, e si riparte per Ancona, che pone fine al nostro bellissimo viaggio tra le bellezze paesaggistiche delle Marche.

Cosa vedere alla Gola del Furlo

Gola del Furlo, Marche. Shutterstock_726587785

Il paesaggio della Gola del Furlo, con i suoi colori lucenti e un paesaggio che riesce a sorprendere ogni volta i suoi visitatori, regala sempre delle forti emozioni, grazie alle attrazioni lungo il percorso. Viaggiando attraverso la gola, ci si imbatte nella Galleria romana del Furlo, un’opera ingegneristica che testimonia l’antica maestria e la visione di un impero che seppe dominare il mondo con le sue strade. Questo tunnel, scavato nella roccia viva, rappresenta una porta verso la storia, un passaggio che ha visto il cammino di legionari, mercanti e pellegrini attraverso i secoli.

Non meno affascinante è l’Abbazia di San Vincenzo al Furlo, un gioiello architettonico incastonato in un contesto naturale mozzafiato, dove l’eco delle preghiere sembra ancora risuonare tra le antiche mura. Per gli amanti della natura, la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo offre scenari di selvaggia bellezza, con la sua flora e fauna uniche; qui è possibile avvistare l’aquila reale in volo, simbolo di forza e libertà, o intraprendere escursioni che si snodano tra panorami di rara bellezza.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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