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Val Brembana, natura e borghi della Bergamasca

Stefano Maria Meconi  | 23 Giu 2020  | Tempo di lettura: 4 minuti

La Lombardia è celebre per le sue vallate di montagna (e non solo), luoghi dalla bellezza iconica come la ben nota Val Brembana.

Anche detta Valle Brembana, occupa il quadrante settentrionale della provincia di Bergamo, una delle zone più apprezzate dai viaggiatori nel Nord Italia.

Non c’è da stupirsi se anche questa sia una meta della ripartenza: dopo i drammatici mesi dell’emergenza Covid-19, che hanno colpito con forza la Bergamasca e la Lombardia, tornare a visitare questi luoghi significherà riappropriarci di un angolo straordinario d’Italia.

Lo facciamo seguendo le regole del distanziamento sociale, puntando alla sicurezza ma con la voglia di tornare a vivere tutta la magia dei viaggi su due ruote in Lombardia.

Tutto quello che c’è da sapere sulla Val Brembana

Geografia

La Val Brembana prende il suo nome dallo scorrere del fiume Brembo, che nasce sul Pizzo del Diavolo di Tenda e sfocia nell’Adda dopo un percorso di 74 chilometri.

È un fiume interamente bergamasco, nel senso geografico e storico del termine, e segna l’intera geografia della zona. Un territorio fortemente vocato alla natura, dove il turismo a due ruote può bearsi di luoghi straordinari come il Passo San Marco.

La vallata ha una morfologia complessa, fatta di zone pianeggianti (il fondovalle) e di vette imponenti, quelle delle Alpi Orobie che segnano il confine settentrionale della vallata. Il già citato Pizzo del Diavolo di Tenda, da dove nasce il Brembo, è detto il Cervino Bergamasco, e sfiora i tremila metri di altezza.

In particolare, le Orobie costituiscono il confine naturale della Valle Brembana con Valle Seriana e Valtellina, nell’Alta Lombardia.

Storia

La Valle Brembana, in maniera simile alla divisione attuale, pare consolidarsi intorno all’anno Mille. È in questo periodo che le varie vallate, prima dominate dalle famiglie locali, iniziano a entrare nelle sfere di influenza di Milano e Bergamo.

Proprio agli orobici si deve l’istituzione del Vicariato, che nel 1331 segna il controllo su tutto il territorio di Bergamo dei Visconti. Nel XV secolo la zona passa sotto il controllo di Venezia (alla Serenissima si deve, tra l’altro, la costruzione del Passo San Marco), con importanti cambiamenti sociali e politici.

La zona rimane nell’influenza veneziana fino al periodo napoleonico, seguendo poi le vicende dell’Unità d’Italia. È a inizio Novecento che inizia ad avere un maggior afflusso turistico, in particolare con la costruzione del Grand Hotel di San Pellegrino Terme, una delle mete termali più conosciute d’Italia ancora oggi.

Cosa vedere in Val Brembana

Numerosi e dislocati, i comuni della Val Brembana si trovano spesso in luoghi tanto ameni quanto impervi, dove regnano relax e quiete.

Uno dei più interessanti è Camerata Cornello, che ospita la piccola frazione montana di Cornello dei Tasso. Quest’ultima, raggiungibile rigorosamente a piedi grazie ad alcuni sentieri, come la Via Mercatorum, deve il suo nome alla Famiglia Tasso, quella cioè del poeta Torquato Tasso.

Antico centro commerciale, Cornello è caratterizzato dalle suggestive architettura in pietra, come il Palazzo Tasso e la Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano.

cornello dei tasso

Il borghetto di Cornello dei Tasso, che prende il nome dall’omonima famiglia responsabile del primo servizio postale europeo nel Quattrocento

Qui merita una visita il Museo dei Tasso e della storia postale: fu infatti la nobile famiglia bergamasca la prima a gestire un servizio postale transnazionale, nel XV secolo. A quel tempo, infatti, i Tasso (nonché i Thurn und Taxis e i de Tassis) gestivano le comunicazioni postali per lo Stato Pontificio, la Repubblica di Venezia e gli Asburgo.

Da visitare anche Zogno, con la sua Chiesa di San Lorenzo che ospita numerose opere artistiche di rilievo; Foppolo, a 1500 metri, con la bella cascata e il borghetto storico di Contrada Piano; San Pellegrino Terme, la “capitale” della Val Brembana e meta turistica sin da fine Ottocento.

Val Brembana in moto

Mappa

Percorso

Il nostro itinerario in Val Brembana è quasi una “toccata e fuga”, perché attraversa la valle lungo la direttrice est-ovest. Le due estremità del percorso, 113 chilometri in tutto, sono infatti il Lago di Como (Lecco) e il Lago d’Iseo (Lovere).

Partiamo proprio da Lecco, splendida cittadina lacustre e punto finale del “ramo lecchese” del Lago di Como. Da qui una bella risalita di 16 chilometri ci porta verso Moggio, non lontano dai Piani di Artavaggio e nel cuore della Valsassina.

Bellissimo il tratto della SP64-SP25 che da Moggio ci porta verso Cornello, 30 chilometri di montagna e natura incontaminata dove vediamo fiumi, cascate e vallate dove ci accompagna la tranquillità tipica della montagna.

Tra Cornello e Dossena, la SP26 ci accompagna permettendoci di raggiungere facilmente anche San Pellegrino Terme, dove concedersi una pausa a base di acque termali.

Altrettanto interessante il tratto che da Dossena ci porta a Ponte Nossa prima e a Lovere poi. Il primo tocca infatti il cuore del Parco delle Orobie Bergamasche, circondandoci di montagne e luoghi dalle suggestioni straordinarie: il perfetto connubio di mototurismo, alta quota e bellezza paesaggistica.

L’ultima parte di itinerario in Val Brembana, la discesa verso il Lago d’Iseo, la percorriamo invece con la più tranquilla SP 53 della Valle Borlezza, mentre sempre più vicino a noi si apre lo scenario lacustre di un’altra delle mete lombarde da scoprire in sella.

  • Titolo: Val Brembana
  • Lunghezza (km): 113
  • Durata: 3 ore
  • Partenza: Lecco
  • Arrivo: Lovere
  • Principali località attraversate: Moggio, Cornello, Dossena, Ponte Nossa
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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