100mila euro non bastano per portarsi a casa la prima moto mai prodotta da Aston Martin

100mila euro non bastano per portarsi a casa la prima moto mai prodotta da Aston Martin

Leonardo Anchesi  | 10 Ott 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

Siamo abituati, da ormai diversi anni, a vedere il suo marchio abbinato a James Bond, il celebre agente segreto al servizio di Sua Maestà, ma questa volta Aston Martin ha deciso di stupire il mondo e virare verso le moto, producendo il suo primo mezzo a due ruote. Poteva essere secondo voi una moto qualsiasi? Ovviamente no: la AMB 001 rappresenta il concentrato ideale di tecnica, potenza e stile che non guarda in faccia a nessuno e punta dritta a farsi incoronare come moto più costosa della storia, grazie all’esorbitante prezzo di oltre 100mila €. Tanto? Decisamente, ma tutto più che giustificato dalle soluzioni meccaniche e stilistiche di livello eccelso adottate dai tecnici britannici. Ne volete sapere di più? Seguitemi, andiamo a scoprirla insieme.

Solo 997 cc…ma c’è il trucco

La struttura lamellare dell’intercooler fa bella mostra di sé

Parliamo di un bicilindrico a V di 88 gradi DOHC da 997 cc, 8 valvole, raffreddamento  misto acqua/olio, capace di erogare una potenza di ben 134 kW (180 CV), che fa letteralmente volare i soli 180 chili della AMB 001. Il trucco? Semplice: una turbina a geometria variabile, con tanto di intercooler, specificamente studiata per ridurre al minimo il fastidioso effetto di turbo lag. E dietro tutto questo non poteva che esserci lo zampino di Brough Superior, la casa originaria di Nottingham che da poco ha lanciato il suo modello di rinascita, dopo aver dominato la scena fra gli anni Venti e Trenta del Novecento. I numeri del propulsore, infatti, sono paurosamente simili a quelli della SS100 che, tuttavia, è sprovvista di turbo compressore.

Dettagli di altissimo pregio rendono ancor più unico questo capolavoro

La trasmissione di tutta questa potenza, sempre pronta e disponibile su un ampia curva di coppia, è affidata a un cambio a 6 marce, completamente estraibile per i lavori di manutenzione, con frizione APTC e trasmissione finale a catena. Il  sound è invece garantito da un collettore di scarico è realizzato in Inconel, una superlega rivoluzionaria (nichel e cromo), ideale per le sue eccellenti proprietà termiche e meccaniche.

Decisamente un corpo mozzafiato per la moto di Aston Martin

La preziosa sella ispirata alla AMR

Soluzioni all’avanguardia non solo per la meccanica ma, ovviamente, anche per la ciclistica, che sfrutta il meglio delle soluzioni ingegneristiche esistenti. Per ridurre il numero di componenti del telaio, e quindi il peso, è stata adottata una soluzione a motore portante, ossia il monoblocco diventa parte integrante dell’ossatura della moto. Un sotto telaio posteriore strutturale completa il tutto. Cha materiale hanno usato? Ma ovviamente fibra di carbonio, con interfacce di connessione in titanio. Insomma, proprio il massimo della tecnologia disponibile sul mercato. I cerchi non potevano che essere in alluminio aeronautico, forgiati dal pieno.

La supercar da cui la AMB 001 trae ispirazione

La sicurezza è affidata a un sistema frenante specifico sviluppato da uno specialista di freni da corsa (di cui non viene svelato il nome), con tutti i componenti ricavati dal pieno e pompa del freno radiale che agisce su pistoncini muniti di cuscinetti a sfera, così da ridurre al minimo la forza necessaria e garantire una frenata più che performante. Reparto sospensioni che mette in mostra una sospensione a schema Fior completamente regolabile. Il tutto, racchiuso in una carrozza in fibra di carbonio, anch’essa in alcuni punti con funzione portante, così da ridurre ulteriormente il peso e decorato con dettagli di altissimo artigianato, come la sella in pregiatissima pelle con particolari ispirati alla supercar AMR. Che altro? Ah, sì… solo 100 esemplari (numerati) e scordatevi la strada: questa moto nasce esclusivamente per l’uso in pista.

Credit foto:
Sito ufficiale Aston Martin

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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