Il mercato degli accessori per le due ruote si prepara ad affrontare un 2023 con cali significativi delle vendite a causa dell’inflazione
L’inflazione è la vera emergenza economica e sociale del 2022. L’aumento dei prezzi dovuto alla guerra in Ucraina sta colpendo le famiglie italiane e le aziende, con effetti davvero molto importanti anche nel mondo degli accessori moto. Sia l’acquisto di nuovi scooter e motociclette, sia gli accessori hanno subito un aumento record dei prezzi nel corso di quest’anno.
Nonostante l’aumento dei prezzi, il mercato moto negli ultimi mesi non si è fermato, anzi. Ottobre 2022 ha fatto registrare addirittura un +26% sulle immatricolazioni rispetto al 2021. Quasi 22mila nuove moto e scooter sono state immesse sul mercato e hanno trovato una nuova casa.
Allo stesso tempo, però, i prezzi sono schizzati alle stelle: +49% sugli accessori e un +3,9% sulle moto, contro un livello medio – senza inflazione – che arriva all’1,5%. Insomma, una vera e propria scure che si abbatte sui consumatori, che però hanno deciso di non scoraggiarsi.
Idealo, portale di comparazione dei prezzi, ha effettuato uno studio secondo il quale negli ultimi 12 mesi è aumentato l’interesse dei consumatori verso gli accessori moto. Addirittura, le ricerche su internet sono salite dell’89% e hanno riguardato in particolare antifurti (+11%), prodotti per la cura della moto (+10%), caschi moto (+42%), pneumatici (+18%), giacche (+13%), stivali (+8%) e bauletti (+5%).
Tanti aumenti, ma anche modi per risparmiare. Il migliore, come sempre, è quello di affidarsi ad Amazon e ai tanti e-commerce di accessori da moto che si possono trovare online. Si può infatti ottenere un risparmio medio del 9%, che arriva al 23% per l’abbigliamento da motocross fino al -13% per la cura della moto.
Una ricerca sui 12 maggiori produttori di motociclette ha dimostrato che il costo delle moto, nella prima parte di quest’anno, è salito del 4% circa. Si tratta di una statistica provvisoria (gli effetti economici della guerra Russia – Ucraina sono più evidenti adesso), ma che ci fa capire come il mercato abbia reagito negativamente al conflitto.
Alcuni marchi, come Benelli e Moto Guzzi, non hanno aumentato da subito i prezzi delle loro moto. Lo hanno fatto invece BMW e Honda, con modelli come R nineT e NC750X che in concessionaria hanno visto aumenti fino all’8%.
Le scelte di mercato dipendono soprattutto dalla difficoltà di approvvigionamento: alcune aziende hanno linee produttive anche nei paesi coinvolti dalla guerra, e hanno dovuto rallentare o fermare le produzioni.
Con l’inflazione che a ottobre è stata del 12%, c’è da aspettarsi che comprare una moto a fine 2022 non sarà sicuramente economico. Fortunatamente, però, il mercato sembra tenere.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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