Boom economico, Carosello e Scrambler: l'arrampicatrice di Ducati spegne 61 candeline

Boom economico, Carosello e Scrambler: l’arrampicatrice di Ducati spegne 61 candeline

Leonardo Anchesi  | 15 Ott 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Si nomina Scrambler e tutti pensano istantaneamente al celebre modello Ducati a listino dal 2015. Tuttavia, non tutti sono a conoscenza che a Borgo Panigale arrampicavano già più di sessant’anni fa: il modello del 2015, difatti, altro non fa che prendere il nome del celebre modello che arrivò sul mercato nel 1962, consacrando ancora una volta Ducati nell’olimpo del motociclismo, anche oltre la pista. La piccola moto era un concentrato di tecnica e stile, perfetta per quell’epoca in cui tutto il mondo esplodeva in un benessere economico globale. Ideale per i giovani, la Ducati Scrambler conquistò subito il favore dei biker e tutt’oggi resta un’icona indelebile di quel tempo dove gli uomini vestivano la giacca e la cravatta e ancora si faceva il baciamano ma, sotto sotto, il rock ‘n’ roll agitava gli animi delle nuove generazioni. Andiamo a scoprire insieme cosa accadeva negli anni Sessanta a Borgo Panigale.

Born in USA, made in Borgo Panigale

La Ducati Diana rappresentò la base di partenza per la Scrambler

Le “scrambler” (arrampicatore) avevano conquistato i biker negli anni Cinquanta negli Stati Uniti d’America. La nuova tipologia di motociclette, nate per essere performanti sia su asfalto che su sterrato, aveva guadagnato infatti una discreta fetta del mercato, in danno delle possenti custom che normalmente popolavano le prateria americane. E proprio dagli USA arrivò la prima richiesta a Ducati per produrre una moto di questa categoria e spedirla oltre oceano. Guarda caso, nella casa emiliana avevano giusto un modello perfetto da cui partire: la Ducati Diana, una piccola stradale (oggi diremmo più naked) spinta da un monocilindrico verticale da 250 cc, ideale come base di partenza per tirarne fuori una moto buona sia per la strada che per il fuoristrada.

Colori sgargianti e cromature caratterizzavano la Scrambler

E infatti, fermo restando telaio e motore, gli ingegneri Ducati intervennero principalmente sulle sospensioni e su alcuni dettagli tipici del segmento, come i parafanghi alti, cromati e distanti dalle ruote. Dopo una piccola preserie (giusto per saggiare il mercato) nel 1962 la nuova moto era pronta. Come chiamarla? Semplicissimo: Scrambler!

Atto primo solo oltreoceano

La Ducati Scrambler 250 per il mercato USA

Ducati commercializzò la Scrambler dal 1962 al 1964 solo negli Stati Uniti nella versione 250. Durante il ’64 introdussero il cambio a 5 marce e qualche piccola miglioria di ciclistica. Fu solo a partire dal 1965 che la novità approdò anche in Italia, incontrando inizialmente una certa freddezza da parte dei motociclisti nostrani nonostante l’aggiunta di una più accattivante motorizzazione 350. Ma in Ducati avevano già pronto l’asso nella manica, ovverosia la seconda serie, già in commercio nel 1967 negli USA e, a partire dal 1969, in Europa.

Il modello 350 dedicato all’Europa

Nel frattempo, però, la situazione si era ribaltata: se, infatti, negli Stati Uniti le vendite erano in calo, a causa dell’immissione sul mercato di scrambler giapponesi equipaggiate con potenti motori a 2 tempi, in Europa stava avvenendo un vero e proprio boom del modello, tanto che in Ducati, non riuscendo ad evadere tutti gli ordini, dovettero affidare parte della produzione alla controllata spagnola Mototrans.

Erano gli anni Settanta e le cromature certo non mancavano

Furono 3 anni veramente eccezionali per la Scrambler che riuscì a monopolizzare il mercato. Ma tutti i sogni, soprattutto i più belli, sono sempre destinati a finire: nel 1972 le vendite iniziarono a calare e neanche l’uscita della terza versione nel 1973 invertì il trend e nel 1976 giunse il momento di chiudere la produzione, dopo aver costruito gli ultimi quaranta esemplari sfruttando il surplus di magazzino. Era la fine di un modello  che, comunque, era diventato a pieno titolo un’icona; tant’è vero che, nel 2015, Ducati ha deciso di rispolverare l’idea e presentare una moto che sta andando fortissimo.

Credit foto:
Ducati Scrambler 250 e 350

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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