Roma dichiara guerra a moto e auto inquinanti, ma parte la polemica. Ecco cosa sta succedendo

Roma dichiara guerra a moto e auto inquinanti, ma parte la polemica. Ecco cosa sta succedendo

Alessio Gabrielli  | 27 Giu 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Il rispetto della strada e dell’ambiente è un tema molto ricorrente negli ultimi anni e la direzione è quella di controllare il più possibile le emissioni dei gas di scarico prodotte dai tantissimi veicoli che ormai sono in circolazione. Conoscere la categoria di appartenenza del proprio mezzo è molto importante, soprattutto per rispettare tutte le limitazioni imposte. Vediamo allora come riconoscere le classi Euro delle moto, i limiti alla circolazione e le eventuali sanzioni.

Misure sempre più stringenti per l’anello ferroviario di Roma

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Classi Euro Moto, le restrizioni per il centro di Roma

Il 2022 in questo senso era già stato un anno col pugno molto duro contro l’inquinamento ambientale e la tendenza è quella di procedere sempre in questa direzione. Il mese scelto per il 2023 per l’entrata in vigore delle nuove restrizioni è, come per lo scorso anno, novembre, infatti dal 1° del mese non potranno circolare nell’anello le autovetture alimentate a gasolio (diesel) Euro 4 e soprattutto ciclomotori e motoveicoli alimentati a gasolio Euro 3.

Anche se, rispetto alle auto, i veicoli a due ruote diesel sono molto meno o quasi inesistenti, la tendenza è sempre quella di applicare sempre più restrizioni infatti è previsto un ulteriore ampliamento delle categorie sempre a novembre del 2024.
Le fasce orarie in cui vengono applicati questi limiti sono dalle ore 7:30 alle 20:30 dal lunedì al sabato con esclusione della domenica e dei giorni festivi infrasettimanali.

Classi Euro per l’inquinamento, ecco cosa devi sapere

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Un viaggio in moto in mezzo alla natura

La classificazione dei motori termici in “Euro” stabilisce un tetto alle sostanze inquinanti emesse dal veicolo in circolazione. Tutto questo è mirato a limitare le emissioni di gas di scarico nocivi per l’ambiente che sono prodotti da ormai moltissimi veicoli. La tendenza è quella di spostarsi con grande forza verso l’elettrico, ma nel frattempo per cercare di prevenire danni irreparabili, le classi euro impongono dei limiti ai veicoli.

Conoscere la categoria di appartenenza della propria moto è molto facile e una prima indicazione viene fornita dalla data di immatricolazione del veicolo. Dal 1992, anno in cui è stata introdotta questa classificazione, con la casse Euro 0, oggi per quanto riguarda i motocicli si è arrivata fino alla classe Euro 5.

L’indicazione della classe di appartenenza è indicata sul libretto di circolazione, ma non con la dicitura della categoria, bensì con il codice della normativa o quella delle emissioni che deve rispettare.
Per chi non fosse a conoscenza di cosa significhino quei dati, è possibile scoprire online a quale classe appartiene il nostro veicolo. Basterà inserire il numero di targa e la tipologia di veicolo sul sito de “il portale dell’automobilista”.

Quali sono le classi Euro ambientali dei veicoli a due ruote

Questa classificazione non è la stessa per le automobili e i motocicli, con i veicoli a quattro ruote che arrivano alla classe ambientale Euro 6, mentre i veicoli a due ruote si fermano a Euro 5.
Vediamo nel dettaglio le categorie:

  • Euro 0: a questa categoria appartengono tutte quelle moto immatricolate prima del 1992, ovvero l’anno in cui la normativa è stata introdotta. Inoltre, anche tutti i veicoli non conformi alla Direttiva 97/24/CE e successive.
  • Euro 1: tutti quei veicoli che sono stati omologati dopo il 17 giugno 1999 e appartengono quindi alla Direttiva 97/24.
  • Euro 2: per i ciclomotori omologati dal 17 giugno 2002 e le moto omologate dal 1° aprile 2003. La dicitura presente sul libretto sarà 2002/51/CE.
  • Euro 3: rientrano in questa classe tutte le moto immatricolate dopo il 1° gennaio 2006, per i ciclomotori parte invece dal luglio 2014. Dicitura sul libretto, 2003/77/CE oppure 2006/120/CE.
  • Euro 4: questa categoria entra in vigore dal 1° gennaio 2016, ma diventa obbligatoria soltanto dal 2017. Il codice che la indentifica è E4 168/2013.
  • Euro 5: emessa il 1° gennaio 2020, ma obbligatoria solamente dal 2021. Questa classe equivale alla classe Euro 6 delle auto. La validità è estesa a tutti i veicoli a due ruote, tricicli e quadricicli e il codice che sarà presente sul libretto sarà 134/2014/UE.

Limiti alla circolazione ed eventuali sanzioni

Ogni veicolo ha quindi la sua classe di appartenenza e le cose importanti da sapere per non incorrere in sanzioni sono sostanzialmente molto poche. Ogni regione, città o comune può imporre dei limiti alla circolazione in determinare strade o zone, proprio a seconda dell’indice di inquinamento.

Le limitazione saranno sicuramente rivolte maggiormente ai veicoli più vecchi e quindi che appartengono alle classi ambientali più vecchie.
Il non rispetto di queste limitazioni può portare ad una sanzione che varia, a seconda della gravità, da un minimo di 163 euro fino ad un massimo di 658 euro. Inoltre, che si trovasse a violare il blocco del traffico nei 2 anni successivi alla prima violazione, le forze dell’ordine potrebbero arrivare alla sospensione della patente di guida dai 15 ai 30 giorni.

Prima di salire in sella è sempre opportuno essere a conoscenza delle caratteristiche del proprio veicolo e soprattutto quale strada si andrà a percorrere e rispettarne le limitazioni. La salvaguardia dell’ambiente è un fattore molto importante che non deve essere sottovalutato e che sarà punito con sanzioni sempre maggiori.

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Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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