Il rispetto della strada e dell’ambiente è un tema molto ricorrente negli ultimi anni e la direzione è quella di controllare il più possibile le emissioni dei gas di scarico prodotte dai tantissimi veicoli che ormai sono in circolazione. Conoscere la categoria di appartenenza del proprio mezzo è molto importante, soprattutto per rispettare tutte le limitazioni imposte. Vediamo allora come riconoscere le classi Euro delle moto, i limiti alla circolazione e le eventuali sanzioni.
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Classi Euro per l’inquinamento, ecco cosa devi sapere
La classificazione dei motori termici in “Euro” stabilisce un tetto alle sostanze inquinanti emesse dal veicolo in circolazione. Tutto questo è mirato a limitare le emissioni di gas di scarico nocivi per l’ambiente che sono prodotti da ormai moltissimi veicoli. La tendenza è quella di spostarsi con grande forza verso l’elettrico, ma nel frattempo per cercare di prevenire danni irreparabili, le classi euro impongono dei limiti ai veicoli.
Conoscere la categoria di appartenenza della propria moto è molto facile e una prima indicazione viene fornita dalla data di immatricolazione del veicolo. Dal 1992, anno in cui è stata introdotta questa classificazione, con la casse Euro 0, oggi per quanto riguarda i motocicli si è arrivata fino alla classe Euro 5.
L’indicazione della classe di appartenenza è indicata sul libretto di circolazione, ma non con la dicitura della categoria, bensì con il codice della normativa o quella delle emissioni che deve rispettare.
Per chi non fosse a conoscenza di cosa significhino quei dati, è possibile scoprire online a quale classe appartiene il nostro veicolo. Basterà inserire il numero di targa e la tipologia di veicolo sul sito de “il portale dell’automobilista”.
Quali sono le classi Euro ambientali dei veicoli a due ruote
Questa classificazione non è la stessa per le automobili e i motocicli, con i veicoli a quattro ruote che arrivano alla classe ambientale Euro 6, mentre i veicoli a due ruote si fermano a Euro 5.
Vediamo nel dettaglio le categorie:
- Euro 0: a questa categoria appartengono tutte quelle moto immatricolate prima del 1992, ovvero l’anno in cui la normativa è stata introdotta. Inoltre, anche tutti i veicoli non conformi alla Direttiva 97/24/CE e successive.
- Euro 1: tutti quei veicoli che sono stati omologati dopo il 17 giugno 1999 e appartengono quindi alla Direttiva 97/24.
- Euro 2: per i ciclomotori omologati dal 17 giugno 2002 e le moto omologate dal 1° aprile 2003. La dicitura presente sul libretto sarà 2002/51/CE.
- Euro 3: rientrano in questa classe tutte le moto immatricolate dopo il 1° gennaio 2006, per i ciclomotori parte invece dal luglio 2014. Dicitura sul libretto, 2003/77/CE oppure 2006/120/CE.
- Euro 4: questa categoria entra in vigore dal 1° gennaio 2016, ma diventa obbligatoria soltanto dal 2017. Il codice che la indentifica è E4 168/2013.
- Euro 5: emessa il 1° gennaio 2020, ma obbligatoria solamente dal 2021. Questa classe equivale alla classe Euro 6 delle auto. La validità è estesa a tutti i veicoli a due ruote, tricicli e quadricicli e il codice che sarà presente sul libretto sarà 134/2014/UE.
Limiti alla circolazione ed eventuali sanzioni
Ogni veicolo ha quindi la sua classe di appartenenza e le cose importanti da sapere per non incorrere in sanzioni sono sostanzialmente molto poche. Ogni regione, città o comune può imporre dei limiti alla circolazione in determinare strade o zone, proprio a seconda dell’indice di inquinamento.
Le limitazione saranno sicuramente rivolte maggiormente ai veicoli più vecchi e quindi che appartengono alle classi ambientali più vecchie.
Il non rispetto di queste limitazioni può portare ad una sanzione che varia, a seconda della gravità, da un minimo di 163 euro fino ad un massimo di 658 euro. Inoltre, che si trovasse a violare il blocco del traffico nei 2 anni successivi alla prima violazione, le forze dell’ordine potrebbero arrivare alla sospensione della patente di guida dai 15 ai 30 giorni.
Prima di salire in sella è sempre opportuno essere a conoscenza delle caratteristiche del proprio veicolo e soprattutto quale strada si andrà a percorrere e rispettarne le limitazioni. La salvaguardia dell’ambiente è un fattore molto importante che non deve essere sottovalutato e che sarà punito con sanzioni sempre maggiori.