Immatricolazione moto: costo, tempi e documenti - TrueRiders

Come immatricolare una moto: la guida completa

Tutto quello che c’è da sapere prima di salire in sella: documenti, costi, tempi e casi particolari per immatricolare moto nuove, d’epoca, radiate, da cross o provenienti dall’estero.
Eugenio Amodeo  | 03 Ago 2025  | Tempo di lettura: 6 minuti
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La bella stagione è alle porte e forse siete in procinto di acquistare una nuova moto, oppure la prima due ruote della vostra vita, per vacanze on the road. Comprare una nuova moto è sempre un momento emozionante. Montando per la prima volta il sellino, accarezzando la carrozzeria e scoprendone tutte le dotazioni già pregustiamo l’adrenalina di quando percorreremo curve sinuose a bordo della nostra due ruote. Ma prima che il piacere diventi realtà dobbiamo affrontare qualche passaggio burocratico. Ecco allora cosa dovete sapere tra costo immatricolazione moto, tempi e documenti necessari. 

Come immatricolare una moto

Come nel caso dell’automobile, se acquistate modelli di nuova fabbricazione di moto è necessario procedere con l’immatricolazione del veicolo. Sono diversi gli attori che compaiono nella trafila burocratica per immatricolare una moto; primo tra tutti l’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile, il medesimo si rilascia il Documento Unico di Circolazione di Proprietà del mezzo. Presso questi uffici si deve iscrivere il nuovo veicolo da strada nel PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Il procedimento segue un iter diverso nel caso in cui acquistiate la moto attraverso una concessionaria o presso un privato. Nel primo caso l’intero iter è responsabilità della concessionaria, nel secondo è responsabilità dell’acquirente. Per immatricolare una moto dovete presentare all’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile i seguenti documenti: dichiarazione di conformità del mezzo che deve essere rilasciata dalla casa automobilistica e consegnata al momento della vendita; fotocopia della carta d’identità dell’intestatario del veicolo; codice fiscale dell’acquirente; istanza unificata rivolta all’UMC;v iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) presso la Motorizzazione Civile; in caso di soggetti extracomunitari o familiari, serve anche la copia del permesso di soggiorno.

Spese immatricolazione moto

Le spese di immatricolazione di una moto nuova sono obbligatorie, dal momento che si tratta di imposte regionali e nazionali, e fissate per legge. Ma il costo d’immatricolazione moto si aggira tra i 300 e i 400 euro. La base di partenza dei costi fissi è di circa 150 euro. In totale si tratta di quattro imposte da versare: due fisse e due variabili: emolumenti ACI che ammonta a 27 euro; iscrizione al PRA che corrisponde a 32 euro; diritti DT 10,20 euro, cioè le pratiche del Dipartimento dei Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti + le spese per il versamento postale; imposta di bollo che ammonta a 64 euro (32 euro + altri 32 euro il DU) escluse le spese per il versamento postale; imposta Provinciale di Trascrizione, una tassa variabile che gode di agevolazione per i veicoli meno inquinanti ma non inferiore a 150,81 euro; costo delle targhe, un altro costo variabile ma stabilito su base regionale e che non è mai inferiore agli 80 euro.

Quanto costa reimmatricolare una moto

Categoria patente per moto. Shutterstock_2286019845

La reimmatricolazione è necessaria se la tassa di possesso di una moto (quella che comunemente chiamiamo “bollo”) non viene pagata per tre anni consecutivi. È ad esempio il caso delle moto d’epoca. In questi casi il veicolo viene radiato dal PRA ed è necessario iscriverlo di nuovo nel registro. Anche nel caso in cui la targa venga smarrita o rubata è necessario avviare la procedura. I costi da mettere in conto per la reimmatricolazione di una moto sono: emolumenti ACI che ammonta a 27 euro; iscrizione al PRA che corrisponde a 32 euro; diritti DT: 10,20 euro + le spese per il versamento postale; imposta di bollo di 32 euro; costo delle targhe, che dipende da un tariffario specifico legato alla cilindrata del veicolo. Ai suddetti costi fissi va aggiunto il pagamento dei bollettini. 

Tempi immatricolazione moto

Una volta inoltrata la richiesta alla Motorizzazione Civile, inviata l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico e pagati tutti i bollettini, non resta che attendere. Solitamente i tempi di immatricolazione di una moto sono piuttosto brevi, infatti le pratiche sono sbrigate dagli Uffici Provinciali della Motorizzazione nel giro di 5 giorni lavorativi al massimo. Fanno eccezione province molto popolose come Napoli, Roma e Milano, dove il sovraccarico delle richieste potrebbe comportare qualche ritardo.

Immatricolazione moto d’epoca

Pixnio, Redfox
<a href="https://pixnio.com/it/veicoli/moto-it/militare-moto-lotto-di-parcheggio-bici-auto-citta-controllo-in-auto">Foto</a> di <a href="https://pixnio.com/it/autore/redfox">redfox</a> da <a href="https://pixnio.com/it/">Pixnio</a>

La moto d’epoca è un oggetto di culto per gli appassionati e che fa gola ai collezionisti. Innanzitutto bisogna ottenere da un Club accreditato il certificato che attesti l’interesse storico e collezionistico della moto. Inoltre ci sono requisiti ben precisi che il veicolo deve rispettare per poter essere considerata una moto d’epoca. Ad esempio deve aver compiuto almeno venti anni dal momento della sua prima immatricolazione o della sua costruzione e le sue condizioni estetiche e funzionali devono essere quasi immacolate.

Per l’immatricolazione di una moto d’epoca dovete quindi iscrivervi al Club e fornire i documenti che attestano la proprietà, allegando sette fotografie della due ruote stampate nel formato 10 x 15. Il Club esamina la moto e poi rilascia il certificato di interesse storico. Il veicolo, per poter continuare a godere dei vantaggi fiscali in quanto mezzo storico, deve essere sottoposto a revisione ogni due anni.

Moto radiata

Una moto viene definita “radiata” quando è stata cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e dunque non è più abilitata a circolare su strada. Questo può avvenire per mancato pagamento del bollo per oltre tre anni, per esportazione all’estero o per rottamazione. Tuttavia, è possibile reimmatricolare una moto radiata per rimetterla in strada, a condizione che si riescano a recuperare i documenti originari oppure, in loro assenza, si segua una procedura di reimmatricolazione con collaudo. Il veicolo deve superare una verifica tecnica presso la Motorizzazione e rientrare nei parametri di omologazione previsti. La procedura può comportare costi aggiuntivi, come quelli per il collaudo e l’eventuale certificazione tecnica.

Moto senza documenti

Immatricolare una moto senza documenti è possibile, ma la procedura è più lunga e complessa. Questo accade spesso per mezzi molto vecchi o acquistati da collezionisti, dove i documenti sono andati persi nel tempo. In questi casi, si può avviare la reimmatricolazione come “moto d’interesse storico” o seguire l’iter di ricostruzione della documentazione, presentando una dichiarazione di lecita provenienza, eventuali numeri di telaio leggibili, e facendo sottoporre il mezzo a collaudo presso la Motorizzazione Civile. La difficoltà maggiore sta nel provare la legittima proprietà e la provenienza del veicolo. Il supporto di un club storico o di un’agenzia pratiche auto può semplificare il processo.

Moto da cross

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Le moto da cross, progettate per uso fuoristrada e spesso sprovviste di targa, possono essere immatricolate per circolare su strada solo se omologate. Si tratta delle cosiddette moto “enduro” con specifici requisiti tecnici: devono disporre di fari, frecce, clacson, specchietti e pneumatici omologati per l’asfalto. Se si vuole immatricolare una moto da cross non omologata, è necessario sottoporla a una verifica tecnica approfondita e apportare tutte le modifiche richieste per renderla conforme al Codice della Strada. Anche in questo caso, il collaudo è obbligatorio e viene eseguito dalla Motorizzazione Civile. In caso contrario, il mezzo resta destinato all’uso esclusivo in aree private o piste da cross.

Moto estera

Se si acquista una moto estera, nuova o usata, bisogna procedere all’immatricolazione in Italia per poterla utilizzare legalmente. Per i veicoli provenienti da paesi UE, la procedura è relativamente snella: serve il certificato di conformità europeo (COC), la fattura o l’atto di vendita, il documento di identità e il codice fiscale dell’acquirente. I mezzi devono rispettare gli standard ambientali e tecnici italiani (es. classe Euro e potenza). Per moto extra-UE, si aggiunge la necessità della bolla doganale e la traduzione giurata dei documenti. In entrambi i casi, la Motorizzazione effettua una verifica tecnica (eventualmente con collaudo), dopodiché viene rilasciato il Documento Unico di Circolazione e assegnata la targa italiana.

Eugenio Amodeo
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