E già dall’inizio di questo articolo sentiamo il respiro affannoso degli hater: ma cosa c’entra il Giro d’Italia 2023 con le due ruote? Beh, vista la quantità di passi, le scalate, pendenze, aperture e chiusure, è facile intuire la risposta: molto. Specialmente se, come nel caso della 106° edizione della Corsa Rosa, ci sarà un percorso decisamente originale e interessante.
Quello promosso ieri da Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo dal quale è nata la seconda corsa ciclistica più importante al mondo (dopo il Tour de France e prima della Vuelta spagnola), è infatti un Giro che si preannuncia particolarmente… moto-friendly!
Nonostante manchi l’altezza da record, come ad esempio quella del Passo dello Stelvio, saranno diverse le novità, le conferme e i grandi ritorni che faranno dell’edizione 2023 un appuntamento lungo 20 giorni tutto da vivere. Anche imitandolo su due ruote con motore, come vi suggeriamo noi.
Inizio previsto il 6 maggio e conclusione il 28 maggio 2023. Un Giro d’Italia 2023 che darà fiato da torcere agli scalatori, con 51.300 metri di dislivello complessivo e 3.448,6 km di percorso, suddiviso in 21 tappe. Eccole:
Due le tappe più lunghe: la 7° e la 11°, entrambe da 218 km. La più breve è la scalata al Monte Lussari, meno di 19 km ma con un dislivello di oltre 1000 metri. Due le giornate di riposo, rispettivamente il 15 e 22 maggio.
Inizio insolito quello del Giro d’Italia 2023, che partirà per la 2° volta nella sua storia dall’Abruzzo e più precisamente dalla Costa dei Trabocchi, le antiche palafitte per la pesca oggi in gran parte riconvertite in splendidi ristoranti e locali a picco sul mare. La 3° tappa ci porta invece in Basilicata, per scoprire i gemelli Laghi di Monticchio, immersi tra i boschi della Lucania.
La quarta tappa sale per tre volte sopra i 1000 m: Passo delle Crocelle, Valico di Monte Carruozzo e Colle Moella. Magnifico approdo a Napoli, la sesta tappa sarà caratterizzata da passaggi panoramici d’eccezione, come quelli della Costiera Amalfitana e del Valico di Chiunzi. Settima tappa che ci riporta sulle meraviglie dell’Abruzzo, toccando dapprima l’Altopiano delle Cinquemiglia e poi arrivando nel “Tibet d’Italia”, l’altopiano di Campo Imperatore.
Imperdibile il passaggio dell’ottava tappa alle Gole del Furlo, riaperte nel corso del 2022 dopo una lunga chiusura causa frane. Dopo il “piattume” della 9° tappa, la decima ci riporta sopra quota 1000 con il Passo delle Radici (1527 m s.l.m.) e la undicesima di passi ne ha ben tre: Passo del Bracco, Colla di Boasi e Passo della Castagnola. Dodicesima tappa che ci farà ammirare il Colle Braida, che domina dall’alto il profilo della straordinaria Sacra di San Michele, una delle abbazie più belle d’Italia.
Lo sconfinamento della 13° tappa si concluderà nella rinomata località svizzera di Crans Montana. Prima però, il punto più alto di questo Giro d’Italia 2023, al Colle del Gran San Bernardo, una delle due vette sopra i 2000 metri insieme alla Croix de Coeur. Nella tappa numero 14, l’unica salita degna di nota sono i 2004 m del Passo del Sempione, o Simplon Pass per gli svizzeri, prima del ritorno in Italia.
Bella movimentata la quindicesima tappa, dove svetta la salita al Valico di Valcava e le due scollinate di Selvino e Valpiana, prima di arrivare a Bergamo. Niente male la 16° tappa del Giro 2023, che in rapida successione mette il Passo di Santa Barbara e il Bordala, ma anche Serrada e l’arrivo a quasi 1600 metri sul Monte Bondone. Tappa 17 abbastanza semplice e col profilo discendente, tutt’altro rispetto alla 18esima che invece prevede l’imponente salita al Passo della Crosetta e le salite verso Forcella Cibiana e Val di Zoldo.
Un capolavoro per motociclisti è la terzultima tappa, la numero 19: in 182 chilometri infatti le due ruote affronteranno Passo Campolongo, Passo Giau, Passo Valparola, Passo Tre Croci con arrivo ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Le gioie di montagna si concludono il giorno dopo, con la 20° tappa del Giro d’Italia 2023 che affronta il temibilissimo Monte Lussari, ultimo atto impegnativo prima della passerella conclusiva di Roma.
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