Intervista a Paolo Pirozzi, il Ducatista più veloce del mondo | TrueRiders

Intervista a Paolo Pirozzi, il Ducatista più veloce del mondo

Redazione TrueRiders  | 28 Ott 2016  | Tempo di lettura: 5 minuti

Paolo Pirozzi è un motociclista. Uno dei tanti? Macché! Lui è un uomo dei record, perché con la sua Ducati ha raggiunto dei traguardi ineguagliabili, come il giro del mondo in appena 13 giorni. Un recordman delle due ruote, insomma.

La sua storia ci è piaciuta da subito e, una volta che ci siamo messi in contatto con lui, è partita subito l’idea di fargli un’intervista per carpire i segreti, le curiosità e anche i momenti più belli dei suoi straordinari viaggi in moto.

Non capita tutti i giorni di avere uno come Paolo sotto “la graticola” delle domande, e dunque quest’intervista è doppiamente interessante, per noi e speriamo anche per voi che la andrete a leggere!

Cos’è per te la moto? Qual è stato il tuo approccio alle due ruote?

Nel 2010 durante un mio viaggio fondai un verbo: “io non ho una moto, io ho una Ducati”. Ecco, per me la moto è Ducati. È come se il mio cuore battesse solo quando sono in sella, come se il mondo prendesse colore solo nel momento in cui indosso il casco ed è proprio in quel momento che sono io, che sono vivo e sono pronto a vivere ed affrontare qualsiasi cosa mi si presenti…e vi posso garantire che ne ho vissute veramente tante di esperienze, nel bene e nel male! Ma, come dico sempre: neve, deserto, sterrato o asfalto ciò che conta è avere il gas spalancato!

Non essendo un benestante ho iniziato da ragazzino con una vespa Special (sempre italiano) con la quale macinavo migliaia di km ma il mio sogno è sempre stato quello di poter prendere una Ducati. E cosi è stato. Tanti sacrifici, tanti lavori ma poi è arrivata lei, Nenna, il mio primo Monster 600.

Quando hai iniziato a viaggiare in moto e dove vuoi ancora andare?

Diciamo che a viaggiare ho iniziato subito. Vedevo intorno a me persone che con le moto andavano al bar, nelle piazze e la mia non è una critica ma io volevo solo guidare, passare più tempo possibile in sella sotto quella visiera nera che mi accompagna da sempre..ho sempre e solo voluto volare con la mia Ducati con la speranza di poter scrivere pagine di storia per la casa di borgo panigale.

Le mete non raggiunte? Sono stato in Pakistan ed Afghanistan, in India, Malesia, Australia, Giappone, Nord Africa, Canada, Cina, Russia ma non sono mai riuscito ad arrivare in centro-sud Africa. Ci ho provato con tutte le mie forze ma le dogane mi hanno sempre vietato l’ingresso, ma non mollo mai ed un giorno ci riuscirò!

Viaggi da sempre in Ducati. A cosa è dovuta la tua scelta?

Beh in primis è perché sono sempre stato molto legato alla mia Nazione, al Tricolore che festeggio ogni 7 Gennaio e non solo quando ci sono i Mondiali di calcio! In realtà non c’è un motivo ben preciso, si può dire che sono nato con la Ducati nelle vene è presente nel mio DNA da quando sono nato. Sicuramente posso dirti che una delle cose che mi ha spronato a comprare la mia prima Ducati (Monster 600 a carburatori con la quale ho fatto 68.000km in 7 mesi) è stato proprio il fatto che molti italiani e specialmente molti motociclisti dicevano che le Ducati erano poco affidabili e che spesso ti lasciavano a piedi. Io non ho mai risposto verbalmente, ho preferito abbassare la visiera, stringere la bandana al collo e spiccare il volo macinando migliaia di km, fino ad oggi che sono a quota 564.000 km.

Vedi, la Ducati per me ha un anima, devi prendertene cura proprio come faresti con una donna della quale sei innamorato. Non puoi trattare male o trascurare la tua donna e dopo pretendere che lei ti dia tutto! Sì, sembrerò pazzo ma a parer mio è proprio così. Ducati non è la mia passione…è la mia vita. I km percorsi ad oggi sono pochi, i km sono e saranno sempre pochi, respiro solo quando sono in sella alla mia Ducati. Ogni singolo km rappresentano la mia nazione, tutti i Ducatisti che mi seguono e la meravigliosa famiglia dei Club che ormai sono in tutto il mondo. Record, imprese, viaggi… il mio unico monumento è la strada ed amo poter piazzare il mio tricolore, il nostro tricolore in nuovo record. Cambiare tipo di moto? Vi lascio immaginare la mia risposta!

Cosa ha significato per te fare il giro del mondo?

È stato spettacolare! Ho attraversato Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Bielorussia, Russia, Siberia, Stati Uniti (da Seattle a Miami), Portogallo, Spagna, Francia e Italia concludendo l’impresa a Napoli ma questa volta con Sofia (tutte le mie Ducati hanno un nome), una Ducati Cafe Racer con motore 1000 e telaio SuperSport del 2007. Il record precedente era di 18 giorni e 8 ore con una moto da turismo. Se solo chiudo gli occhi per un istante mi torna una indescrivibile adrenalina. Ho guidato senza navigatore satellitare e completamente da solo, come in tutte le mie imprese, per 1.800km al giorno facendo il giro del mondo in 13 giorni 8 ore e 14 minuti. È stato veramente meraviglioso e sarei pronto a farlo nuovamente, magari provando ad abbassare il mio stesso tempo!

Durante i tuoi viaggi hai mai sentito la voglia di fermarti?

Ho avuto l’onore di percorrere il Tail of Dragon, il Col de Turini, le Dolomiti, la Trollstigen, la Transfagarasaan, la Tianmen Mountain e tante altre meravigliose, emozionanti ed adrenaliniche strade e quello il mio posto, è quella la mia natura, la strada ed un pieno di serbatoio. Inoltre ho la fortuna di essere italiano e l’Italia è meravigliosa, perché abbiamo tutto ed è veramente un vanto dire IO SONO ITALIANO.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? 

Insieme al TeamPirozzi25 che ringrazio stiamo valutano la possibilità di battere un nuovo record, ci stiamo lavorando tanto e stiamo cercando sponsor. Qualora andasse tutto bene sarò felicissimo di condividerlo anche con voi.

Quali consigli hai per chi vuole diventare un vero motoviaggiatore?

Consiglio di non mollare mai. Spesso ti senti dire beato te, quanti soldi che hai, beato te io ho una famiglia non posso. È tutta una scelta di vita, non ho famiglia, non ho un auto costosa, non spendo denaro per abbigliamento, uscite serali o per vacanze. Ho rinunciato a carriere lavorative che mi permettevano di vivere degnamente per inseguire i miei sogni e raggiungere i miei traguardi…per quel pieno di benzina. Credete in voi stessi, non smettete mai di sognare e ricordate sempre di vivervi ogni singolo centimetro di strada perché, specialmente oggi, è sempre più difficile trovare sponsor ed è sempre più difficile trovare un meritato spazio nel mondo del lavoro del motociclismo.

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