Partenze e schieramenti caotici, penalizzazioni e contatti: la MotoGP 2018 non si fa mancare nulla in Argentina. A vincere è Cal Crutchlow; accanto a lui sul podio Zarco e Rins
Cal Crutchlow vince il GP d’Argentina, anche se – non ne voglia il britannico – più che un gran premio a prendere il via sul tracciato di Termas de Rio Hondo è una tragicommedia, con regole riscritte e cambiate in corsa da parte di una direzione gara parsa in realtà più in balia degli eventi e degli interessi di team e piloti che attenta alla sicurezza.
Il risultato di questo caos è che Jack Miller, poleman e unico a indovinare la scelta gomme da asciutto sin dall’inizio, parte diverse file davanti al resto del gruppo, mentre Marquez stalla il motore e percorre poi la griglia contromano poco prima dello start, aggiudicandosi un ride through. Per lo spagnolo è l’inizio di una serie di “disavventure”: nella foga della rimonta, il pilota Honda spazza letteralmente via tutti davanti a sé e a farne in particolar modo le spese è Valentino Rossi, finito a terra. Per Marc, che avrebbe chiuso quinto, il contatto vale trenta secondi di penalità dopo la bandiera a scacchi e l’addio a punti pesanti.
E se Marquez non ha che da rimproverare sé stesso, chi ha parecchio da recriminare alla direzione gara è invece proprio Miler, quarto alle spalle di Johann Zarco e Alex Rins: se la corsa si fosse infatti avviata regolarmente senza ritardi e contro-schieramenti di sorta, l’australiano avrebbe potuto contare su un vantaggio difficilmente colmabile. Bicchiere mezzo pieno per Andrea Dovizioso, il cui sesto posto (dietro Maverick Viñales) acquista tutto un altro peso alla luce della controversa prestazione del numero 93.
Zero punti anche per Dani Pedrosa, vittima di un contatto poco dopo il via; non pervenuto Jorge Lorenzo. Da segnalare infine l’ottavo posto di Andrea Iannone e la decima piazza di Danilo Petrucci.
Se nella classe regina i risultati non sono dei migliori, le classi inferiori parlano chiaramente italiano a in Argentina: in Moto3, a far suonare l’inno di Mameli è Marco Bezzecchi, che centra il suo primo sigillo in carriera dopo una gara al comando dalla prima all’ultima curva. A podio, oltre ad Aron Canet, anche Fabio Di Giannantonio, terzo a precedere un buon Enea Bastianini. Solo undicesimo, invece, il vincitore del Qatar Jorge Martin, non ripagato del tutto dell’azzardo di partire dalla pitlane pur di montare le gomme slick. Lo spagnolo è veloce sulla traccia asciutta che va formandosi sulla pista, ma non abbastanza da ricucire il gap pagato allo start.
Se nella entry-class i giovani approfittano di una pista in condizioni difficili per mettersi in luce, in Moto2 va in scena tutta l’esperienza di Mattia Pasini, primo sul traguardo (e ora anche in classifica) davanti al poleman Xavi Vierge. Gradino più basso del podio per Miguel Oliveira, che precede sotto la bandiera a scacchi Baldassari e il più piccolo dei fratelli Marquez.
Prossimo appuntamento con il motomondiale e la MotoGP 2018 il 22 aprile, in Texas. I precedenti urlano Marc Marquez a gran voce: chi riuscirà a fermare il campione del mondo in carica?
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