Più che moto, sembra un missile terra-terra: la Voxan Wattman è la 2 ruote da record che parla anche italiano

Più che moto, sembra un missile terra-terra: la Voxan Wattman è la 2 ruote da record che parla anche italiano

Leonardo Anchesi  | 29 Set 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

Definire “moto” la Voxan Wattman è decisamente riduttivo: la Wattman, difatti, è un concentrato della più pura e avanguardista ingegneria, quella che riesce a progettare manufatti che vanno ben oltre la più recondita fantasia dell’uomo comune. In questo caso, poi, nel gruppo Venturi (dal 2009 padrone del marchio Voxan) si sono decisamente superati: numeri da capogiro tout court per questa meraviglia, unico esemplare e raggiungibile solo da pochissimi fortunati. Perché questo gioiello ingegneristico parla anche italiano? Seguitemi, lo scoprirete fra pochissimo.

Storia di un missile che sognava di essere una moto

La somiglianza con un missile è impressionante

C’era una volta un missile terrestre che sognava di far felici tutti al suo passaggio. Questa storia è talmente fantascientifica che potrebbe iniziare proprio così, come una novella per i più piccoli, ovviamente a lieto fine. Perché, in effetti, quel missile ce l’ha proprio fatta far felici tutti al suo passaggio, avvenuto alla strabiliante velocità di 456 km/h (e spiccioli). Ma facciamo un passo indietro. Siamo nel 2013, la proprietà del marchio è da poco passata nelle opulenti mani monegasche di Venturi e in Voxan decidono di sfondare ogni record possibile immaginabile delle due ruote, mettendo in cantiere la Wattman, sia in versione Strada che in modalità “distruggo tutti e tutto”.

Record affrontati sia con la versione carenata che con la naked

La moto è rigorosamente elettrica e, al posto del telaio, la prima versione aveva un esoscheletro che conteneva il gruppo propulsore; nella versione dei record è stato adottato un più resistente (e comune) telaio in tubi a traliccio. Anche il solo aspetto è decisamente avveniristico. Tutto questo progetto porta la firma di Sacha Lakic, storico (e visionario) capo progettista di Venturi.

Prestazioni? Sì, grazie!

Teatro di eccezione: il Kennedy Space Center

Quasi tremano le dita sulla tastiera a descrivere tanta potenza. Se la prima versione erogava “solo” 203 cv e una coppia istantanea (sì, avete letto bene, ho scritto ISTANTANEA) di 200 Nm, il prototipo dei record ha superato, ma giusto un filino, questi numeri: oltre 330 kw di potenza (quasi 450 cv) e una coppia non dichiarata, che sappiamo però aiutare a spingere i 296 kg della Wattman a ben oltre i 450 km/h. A parare mio i 200 Nm della Mark 1 sono stati abbondantemente superati!

Un dettaglio della versione naked

Adesso le brutte notizie: qualora tutto quello che avete letto vi avesse fatto venir voglia di andare a comprare una Voxan Wattman, devo deludervi. La moto esiste solo in versione prototipo e non è mai stata messa in commercio. E, viste le prestazioni, mi verrebbe da dire: meglio così!

Un po’ di merito della Voxan Wattman è tutto tricolore

Il grande Max Biaggi

Avevo promesso che vi avrei svelato come mai una parte del merito di questi numeri è anche italiano e  adesso ve lo racconto. Perché in Venturi come rider per i ben 21 record di velocità infranti (qui trovate l’elenco preciso e le specifiche dei diversi primati) hanno scelto il grandissimo e pluri iridato Max Biaggi, l’italianissimo pilota oggi non più in competizione ma che per diversi anni ha dominato la scena delle competizioni. Se agli ingegneri Venturi, in testa Sacha Lakic, va il merito della creazione della Voxan Wattman (che non è poco), a Max va tutto il merito di aver saputo sfruttare al meglio tutto quanto messo a disposizione dalla casa monegasca, scrivendo una pagina indelebile della storia del motociclismo mondiale.

Credit foto:
Voxan Wattman

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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