Quando le moto gareggia(va)no su strada: storia di una passione che nasce 100 anni fa

Quando le moto gareggia(va)no su strada: storia di una passione che nasce 100 anni fa

Leonardo Anchesi  | 05 Ott 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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A piedi, con i cavalli, con le bighe e con le biciclette: da sempre l’uomo ha dovuto assecondare il proprio istinto di gareggiare contro i propri simili, alla costante e spasmodica ricerca del più bravo o del più veloce. E da quando esistono le due ruote la competizione non poteva che estendersi a questo settore dove, da oltre un secolo, si gareggia per scoprire chi sia il miglior pilota al mondo. Tutti conoscono la Moto GP e la Superbike, i campionati su pista per eccellenza che ogni weekend infiammo spettatori e tifosi. Non tutti sanno, però, che esistono anche numerose gare di moto disputate in strada, ovverosia su tracciati ricavati dalla comune rete viaria e che mettono a dura prova le capacità dei piloti. E oggi, noi di TrueRiders, vi porteremo a scoprire proprio la storia di queste bizzarre competizioni, dedicate ai piloti più folli.

132 anni di gare di moto su strada

SH1322494481Competizioni decisamente più difficoltose di oggi

Chissà cosa avranno pensato i parigini la mattina di quel 10 maggio 1891 quando, sotto una pioggia battente si radunarono vicino all’ippodromo di Longchamps per assistere a questa nuova e bizzarra forma di competizione fra due motociclette. In realtà, in quel tempo, il termine “motocicletta” non era ancora stato inventato (fu coniato nel 1898 dai fratelli Michel ed Eugène Werner, giornalisti e appassionati motociclisti) e la gente si rivolgeva verso questi strani arnesi chiamandoli “velocipedi a motore” oppure “biciclette a motore”. Fatto sta che quella mattina i contendenti erano addirittura due: Marelle e Serpollet, colui che poi fondò la Renault. Pochi? Beh, pensate che 4 anni prima, nel 1887, sempre a Parigi, si svolse una gara simile; peccato però che il concorrente era solo (tal George Bouton) e quindi non è possibile considerarla una vera e propria gara.

Quel 10 maggio 1891

Quindi, ricapitoliamo: folla di circa un centinaio di parigini bagnati fradici, due piloti decisamente privi di qualche venerdì, due tricicli De Dion – Bouton (Serpollet sostituì il proprio all’ultimo con un mezzo di sua creazione) con motore da 211 cc e ben 2 cv di potenza (velocità di punta 30 km/h) e circuito di strade (ovviamente) fangose. Dopo numerosi e accesi battibecchi i presenti riescono a dare il via a mezzogiorno alla gara ma….le moto non ne vogliono sapere di partire! La pioggia battente non permette ai motori di avviarsi e passa un’altra ora prima che qualcosa riesca a muoversi. Insomma, un vero disastro che, tuttavia, riesce a iniziare e anche a concludersi con la vittoria di Marelle, a tutti gli effetti, quindi, il primo pilota medaglia d’oro della storia.

Ma…c’è un ma. La gara, strutturata su un percorso di 4 km da ripetere per cinque volte, fu un susseguirsi di cadute e successive rialzate. In tutta questa confusione, quindi, Marelle arrivò al traguardo da solo, considerato che Serpollet era disperso chissà dove lungo il percorso!

…e in Italia?

Per veder gareggiare delle motociclette in strada nel nostro Bel Paese gli Italiani dovettero attendere altri vent’anni e più precisamente l’8 ottobre del 1911 quando ben ventidue piloti disputarono l’unica prova della prima edizione del Campionato di velocità su strada. Corso su una tracciato di 315 interamente ricavato sulle pubbliche vie lombarde e suddiviso in categoria 1/2 litro e 1/3 di litro, il primo posto se lo aggiudicò Carlo Pusterla su Triumph (per le 1/2 litro) e Mario Acerboni su Frera (per le 1/3 di litro). Un dato significativo? Dei ventidue partenti al traguardo ne arrivarono solamente otto, quattro per categoria!

Le gare su strada oggi

IS1227439451Folle di biker affollano i traghetti per assistere al TT

Quanta strada fatta, è proprio il caso di dirlo, da quella domenica mattina di oltre un secolo fa. Oggi le gare si disputano principalmente in pista, dove le garanzia di sicurezza per i piloti è molto più alta rispetto alla strada e le moto possono essere spinte al massimo delle loro prestazioni. Tuttavia, quando si parla oggi di gare su strada non possiamo non citare il famigerato Tourist Trophy che si corre ogni anno dal 1907 sull’Isola di Man. Famoso per la sua difficoltà e per il fatto che i 60,7 km del circuito sono tutti su strada pubblica, la gara è ben nota, ahinoi, per essere una delle più letali della storia delle gare su strada in moto: difatti, a tutto il 2022, il conteggio totale dei piloti che hanno perso la vita durante questa difficilissima competizione è arrivato a 264; un numero decisamente esorbitante.

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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