Suzuki GSX-S 1000 GT: una granturismo da ginocchio a terra

Suzuki GSX-S 1000 GT: una granturismo da ginocchio a terra

Leonardo Anchesi  | 04 Ott 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

La Suzuki GSX-S 1000 GT sembra proprio essere il compromesso ideale fra gli amanti del moto turismo e quelli delle pieghe estreme. La celeberrima casa giapponese, infatti, sembra proprio essersi ispirata ai biker dalla doppia anima nel progettare questa nuova nata. Linee sportiveggianti si abbinano a una posizione di guida decisamente più comoda delle più canoniche supersportive, ottima anche per chi desidera macinare chilometri. Ma basta abbassare un po’ la posizione del corpo, mettersi all’interno del cupolino e la GSX-S 1000 GT tira fuori tutto il suo animo sportivo e vi farà desiderare di fare le curve con il ginocchio rigorosamente a terra. Andiamo quindi, con il nostro inconfondibile stile di TrueRiders, a scoprire questo nuovo prodotto di casa Suzuki.

Propulsore ultra collaudato per la Suzuki GSX-S 1000 GT

Motore 4 cilindri ultra collaudato per la GSX-S 1000 GT

Meglio non avere soprese” avranno pensato in Suzuki al momento della scelta del motore; tant’è vero che hanno messo in campo il collaudatissimo 4 cilindri in linea da 999 cc di cilindrata, figlio di quel 4 cilindri che stravolse il mondo delle supersportive quando uscì sulla GSX-R 1000 K5. I numeri sono di tutto rispetto: 152 cavalli e 106 Nm di coppia, che riescono a spingere i 226 kg della GSX-S a velocità ben oltre i limiti consentiti e che, difatti, noi proveremo solo in pista. I consumi di questo propulsore non sono, però, particolarmente economici: 6,1 litri per 100km.

Un cambio a 6 rapporti con quick shift permette di avere sempre una cambiata pronta ed efficace

Un cambio a sei rapporti, con sistema quick shift bi-direzionale, e una classica trasmissione a catena garantiscono la diffusione della potenza alla ruota. Scelte particolarmente classiche per questa moto, con una normale aggiunta elettronica ormai disponibile su numerosi modelli, da parte di Suzuki; sicuramente avrà giocato un ruolo fondamentale l’affidabilità di componenti già ben sviluppati ma, probabilmente, anche la necessità di tenere i costi abbastanza contenuti.

Ciclistica sportiva ma perfetta anche per i viaggi

Ciclistica ideale per i lunghi viaggi

Come dicevamo, la Suzuki GSX-S 1000 GT ha veramente una doppia anima, touring e sportiva. E la ciclistica è decisamente pensata per far fronte a numerose esigenze. Cominciamo con le sospensioni: Suzuki si affida ai professionisti di KYB per la forcella anteriore, ovviamente a steli rovesciati e completamente regolabile, e per il mono posteriore un ammortizzatore nel ritorno. L’ampio manubrio a sezione variabile garantisce il massimo confort di guida sulle lunghe tratte, come anche la comoda sella del passeggero, appositamente studiata per garantire una seduta confortevole e, allo stesso tempo, tenere contenuti gli ingombri. Cupolino e specchietti laterali forniscono il massimo della protezione e delle visibilità. Interessante la soluzione per i supporti delle valigie laterali, integrati nel telaietto posteriore. Freni Brembo con doppio disco anteriore da 310 mm e Nissin al posteriore, con un singolo disco da 250 mm.

Un’abbondante dose di elettronica

Il cruscotto diventa una vera e propria plancia di comando

Rassegniamoci: l’elettronica ormai è un tutt’uno con la meccanica e anche la Suzuki GSX-S 1000 GT non fa eccezione. Iniziamo con il sottolineare la presenza del Suzuki Intelligent Ride System (S.I.R.S.), il sistema che setta in autonomia la moto in base al tipo di guida e al fondo stradale. A seguire, non possiamo non notare un pacchetto di connettività decisamente all’avanguardia che, in abbinamento con l’onnipresente schermo TFT, permette di essere sempre connessi e tenere tutto sotto controllo. La postazione di guida, infatti, diventa una vera e propria centrale di controllo delle molteplici funzionalità della moto.

Sensazioni in sella della Suzuki GSX-S 1000 GT

Una guida piacevole anche con passeggero a bordo

Il 4 cilindri è decisamente lineare e senza vibrazioni. Ai bassi regimi il rumore è un sordo e continuo lamento; si fa però sentire agli alti regimi, dove il lamento si trasforma in un urlo straziante. Le curve sono il suo terreno, ma per affrontarle al meglio bisogna avere un po’ di fisico perché i pesi si fanno sentire. L’erogazione è docile se si tiene il gas a metà, diventa bruciante quando si spalanca. Seppure gestibile, grazie anche all’elettronica, non mi sentirei di consigliarla come prima moto. Gestire, infatti, la GSX-S richiede una certa esperienza in sella. Chiudiamo con il prezzo: a partire da 15.990€; non, decisamente, alla portata di tutti ma stiamo pur sempre parlando di un cavallo di razza, razza Suzuki.

Credit foto:
Sito ufficiale Suzuki

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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