Brindisi-Taranto, in moto sulla Via Appia antica | TrueRiders

Brindisi-Taranto, in moto sulla Via Appia antica

Stefano Maria Meconi  | 06 Dic 2022  | Tempo di lettura: 5 minuti

Veniva chiamata regina viarum, la “regina delle strade”, per le tecniche ingegneristiche d’avanguardia con cui fu realizzata in epoca Romana. La Via Appia era tra le strade più importanti dell’età imperiale e collegava la capitale Roma con il porto di Brindisi, passando per le terre del Lazio, della Campania, della Puglia. Il tratto Brindisi-Taranto è il “capolinea” ed è quello che percorreremo in moto in questo itinerario che attraversa il tacco d’Italia. 

Brindisi-Taranto in moto, l’itinerario

La strada Brindisi-Taranto (che corrisponde sostanzialmente alla Strada Statale 7 – Via Appia) è prevalentemente pianeggiante e si può fare in tutti i periodi dell’anno – facendo però attenzione in estate perché le temperature possono raggiungere valori molto elevati. È un percorso abbastanza breve che è ideale da unire alle visite nei centri storici delle cittadine pugliesi che testimoniano la lunga storia di questo territorio.

Mappa

Percorso

La partenza è da Brindisi, città della Puglia dove ancora oggi sorgono le antiche colonne terminali della Via Appia, e che si possono ammirare presso il porto. La strada da prendere è la SS7, lungo rettilineo che porta alla località di Mesagne

Senza entrare nel centro abitato, continua sulla Statale 7 per raggiungere Latiano. Poco dopo, prima di arrivare a Francavilla Fontana, vale la pena fare una piccola deviazione: a sinistra c’è Oria, borgo in cui si trovava una stazione di posta della Via Appia. 

Dirigiti verso Francavilla Fontana, per riprendere la Via Appia: svolta a destra sulla SS7 e poi subito a sinistra per circumnavigare tutta la cittadina, e proseguire il tuo viaggio nella direzione di Grottaglie

Puoi fermarti per una visita nella “città delle ceramiche”, oppure proseguire sempre seguendo la SS7, fino ad arrivare al punto d’arrivo dell’itinerario, Taranto

Brindisi-Taranto: cosa vedere sulla Via Appia

Brindisi (ai terminali della Via Appia): così è intitolata una canzone del cantautore brindisino Amerigo Verardi, molto pungente nei confronti della sua città. L’industrializzazione è un fenomeno che ha colpito anche un’altra grande città portuale della Puglia, Taranto, e ha messo a dura prova la tenuta ambientale. Ma fortunatamente ancora oggi la Puglia rimane una meraviglia da vivere e da scoprire, e l’entroterra solcato anticamente dalla Via Appia è un’occasione perfetta per scoprire la regione interna. 

Brindisi, la Porta d’Oriente

brindisi

Brindisi viene chiamata la Porta d’Oriente poiché è il porto italiano situato più a est. Brundisium è stata una città importantissima in epoca romana: qui avvenne lo scontro tra Cesare e Pompeo, qui Antonio e Ottaviano si spartirono l’impero romano. Fu la città dove concluse la sua vita il poeta Virgilio. 

Cosa vedere a Brindisi? Vale la pena fare una passeggiata sul Lungomare Regina Margherita, fino alla Scalinata Virgilio che porta al simbolo della città, le Colonne Romane terminali della via Appia. Da qui si può vedere sul lato opposto del canale il monumento al Marinaio d’Italia. Tra i monumenti, c’è l’antica Cattedrale di San Giovanni Battista, in Piazza Duomo. E poi il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, chiesa romanica nel centro storico aperta alle visite, che testimonia lo stretto rapporto tra la città e la Terra Santa durante le crociate. 

Oria, borgo medievale

Oria, Puglia

Dal 2012 il comune di Oria è insignito della Bandiera Arancione, riconoscimento del Touring Club Italiano che premia i comuni dell’entroterra italiano che brillano per qualità e accoglienza turistica. 

A Oria bisogna perdersi nelle stradine, vicoli, scalini e viuzze del centro storico medievale, strette tra case imbiancate a calce. In questo borgo spicca il castello, a forma di vascello, fatto costruire nel XIII Secolo da Federico II di Svevia. Ma la cittadina ha un’origine molto più antica: secondo lo storico Erodoto fu fondata nel 1274 a.C. da coloni cretesi che dopo un naufragio scelsero di stabilirsi sul colle più alto dell’entroterra.

Grottaglie, la città delle ceramiche

Grottaglie

Grottaglie è famosa come la “città delle ceramiche”, e vale la pena andare a curiosare tra le tante botteghe artigiane del centro storico. I laboratori artigianali mostrano un’esposizione dei prodotti e, se ti capita, fermati a guardare gli esperti ceramisti al lavoro mentre plasmano l’argilla con le mani.

Oltre al quartiere delle Ceramiche, si può visitare il museo delle ceramiche. Un’altra bella attrazione è la Casa Vestita, di proprietà del maestro ceramista Cosimo Vestita, con uno splendido giardino ottocentesco racchiuso da un antico colonnato, e piante di fichi d’india. 

Taranto, la Città dei Due Mari

Taranto

È chiamata la Città dei Due Mari per la sua posizione geografica a cavallo tra il Mar Grande e Mar Piccolo, due piccoli specchi d’acqua che si fanno largo nella terraferma. Tra le maggiori attrazioni c’è il MArTA, ovvero il Museo archeologico nazionale di Taranto, che mostra una delle più grandi collezioni di oggetti dell’epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi ori di Taranto.

Da vedere è il Castello di Taranto, anche conosciuto come Castel Sant’Angelo, tipica fortificazione medievale costruita su un avvallamento naturale su cui sorge la città vecchia. Qui davanti, sul canale navigabile, sorge il ponte girevole – 86 metri di lunghezza, 7 metri di larghezza, 12 metri sul livello del mare – la cui apertura viene azionata da motori elettrici in occasione del passaggio delle navi.

Noi motociclisti siamo navi in eterno movimento sull’asfalto, e i “porti” sono ovunque. Quale sarà il prossimo? Ti suggeriamo altre belle rotte nei dintorni della Puglia.

Scopri anche

  • Titolo: Brindisi-Taranto
  • Sottotitolo: L'itinerario dei due Mari, Adriatico e Jonio, che taglia in due il Salento e le sue meraviglie
  • Lunghezza (km): 79
  • Durata: 1 ora e mezza
  • Chiusura invernale: No
  • Partenza: Brindisi
  • Arrivo: Taranto
  • Principali località attraversate: Oria, Grottaglie
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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