Con “Sali a Borgo” siamo finalmente montati in sella all’edizione 2020 del progetto per appassionati di due ruote. Giunta al suo secondo appuntamento, l’iniziativa di quest’anno è dedicata alla scoperta dell’Italia nascosta, nel rispetto delle misure anti-Covid.
Guida d’eccezione per questo diario di viaggio multimediale è Roberto Parodi, partito con lo scopo di mostrarci i più bei borghi d’Italia in moto. La prima tappa tra Lombardia e Veneto è già stata portata a termine, tra atmosfere sospese, antiche tradizioni e incontri speciali capaci di regalare esperienze uniche. Ecco qual è stato l’itinerario.
“Sali a Borgo” è un progetto nato nel 2017 per sostenere le zone terremotate del Centro Italia. La proposta fu patrocinata dall’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo – in collaborazione con l’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”. L’iniziativa si rivolgeva ad appassionati di due ruote, desiderosi di guidare sulle curve più sinuose del nostro paese e scoprire gioielli di rara bellezza, tra storia, paesaggio e tradizioni.
La seconda edizione del progetto si propone di rilanciare nuovamente il turismo in Italia, questa volta fortemente colpito dall’emergenza Covid-19. L’entusiasmo ha contagiato diverse realtà come ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) che hanno accresciuto la platea dei partner. L’edizione 2020 di “Sali a Bordo” è stata infatti organizzata da Ecce Italia e Valica, in collaborazione con True Riders, il portale numero uno nel nostro paese per appassionati di mototurismo. Sponsor del progetto è Europ Assistance Italia, la Care Company del Gruppo Generali che ha da poco lanciato Viaggia Italia: una nuova soluzione assicurativa per incentivare le vacanze italiane in completa sicurezza.
Quest’anno il concept del progetto non poteva vertere sui motoraduni nelle destinazioni meno conosciute d’Italia. In osservanza delle misure post-Covid e del distanziamento sociale, è stato necessario quindi ridisegnare l’essenza di “Sali a Borgo”.
L’idea più semplice è sembrata anche la migliore: offrire la giusta ispirazione ai centauri italiani per organizzare le vacanze nel nostro paese meraviglioso. Come fare? individuando una guida d’eccezione che andasse nelle località meno conosciute e documentasse le proprie esperienze locali attraverso un diario di viaggio sui propri canali social. Roberto Parodi, motociclista esperto, giornalista e influencer, è sembrato la persona giusta per intraprendere questa avventura. Tre weekend tra luglio, agosto e settembre, alla scoperta di panorami, di testimonianze storiche e artistiche, nonché dei sapori più tipici di 16 tra i borghi più belli d’Italia.
La prima tappa di Sali a Borgo, iniziata 23 luglio e terminata il 26 luglio scorso, ha portato la nostra guida d’eccellenza alla scoperta di tre splendidi Borghi a cavallo tra la Lombardia e il Veneto: Tremosine sul Garda, Borghetto sul Mincio e Montagnana. Un percorso non troppo lungo ma che, attraverso tracciati particolarmente suggestivi, ha svelato tre realtà di provincia decisamente diverse tra loro a livello paesaggistico, urbanistico e architettonico, ma ugualmente affascinanti.
Roberto Parodi è montato in sella il 23 luglio da Brescia, alla volta di Tremosine sul Garda, un comune in provincia di Brescia arroccato sull’omonimo lago e distante circa 1 ora e 30 minuti dal capoluogo di provincia.
A dirla tutta, la nostra guida non vedeva l’ora di mettersi in moto per percorrere la Strada della Forra, un’irresistibile attrazione per gli appassionati delle due ruote. La strada, principale via d’accesso a Tremosine, fu scavata nella roccia agli inizi del Novecento e le sue curve, gole, gallerie e viste panoramiche sono talmente suggestive da esserle valsa la definizione di “ottava meraviglia del mondo” da parte di Wiston Churchill.
Dopo una passeggiata tra le vie del Borgo in compagnia di una guida locale, e senza farsi mancare la degustazione di prodotti tipici come la formagella, Roberto è nuovamente montato in sella alla scoperta della seconda tappa; valicato il tratto del Garda Trentino e raggiunta la Gardesana Orientale in Veneto, la nostra avanguardia è finalmente giunta lungo il corso del Mincio.
Da Tremosine, in un’ora e mezza circa è possibile raggiungere Valeggio sul Mincio in provincia di Verona, vera roccaforte della cultura lombardo-veneta. Roberto Parodi è arrivato con la sua moto ai piedi del Castello Scaligero che, dalla sommità di una collina, domina tutta cittadina e l’intera valle del Mincio. Un tratto di strada particolarmente suggestivo ha accolto il nostro visitatore all’ingresso del Borgo: il Ponte-fortezza Visconteo. Si tratta di una diga fortificata voluta da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, nel 1393; alta 9 metri rispetto al livello delle acque, lunga circa 650 metri e larga altri 25, rivestiva allo stesso tempo una funzione difensiva. Il “Ponte Lungo”, come lo chiamano gli abitanti, collega il Castello Scaligero direttamente al Borghetto.
D’altronde, la visita a Valeggio sul Mincio non poteva ritenersi completa senza una passeggiata in quella rinomata frazione cittadina: il piccolo agglomerato urbano di origine medievale che sorge proprio lungo il letto del Mincio e non smette di affascinare i numerosi visitatori. Il Borghetto rappresenta un esempio di perfetta integrazione tra uomo e natura, dove le casette affacciate sul fiume sembrano custodire e proteggere gelosamente lo sciabordare delle acque, scandito da mulini e ponticelli.
Terza e ultima sosta di questa prima tappa in moto è stata Montagnana, distante circa 1ora e 10 minuti dal Borghetto di Valeggio sul Mincio. Come i primi due, anche questo comune in provincia di Padova è inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia. Se Tremosine è arroccato sul Lago di Garda e Valeggio sul Mincio sorge lungo il letto del fiume, Montagnana si erge in una vallata a perdita d’occhio in cui i rettilinei stradali sembrano fare a gara con la lunga la fortificazione medievale.
Il Duomo cittadino conserva pregiati affreschi, in particolare uno raffigurante la storica Battaglia di Lepanto del 1571 che Roberto Parodi non ha potuto evitare di visitare e ammirare in compagnia di una guida locale. Subito dopo la passeggiata nel Duomo, il nostro paladino delle due ruote si è fermato al Castello di San Zeno, situato a ridosso della cinta muraria sul lato di Padova, ed è salito in cima alla Torre di Ezzelino. Con i suo 38 metri di altezza, la torre costituisce il più antico edificio militare della città e ancora pare sorvegliarla silente. Roberto ha girato anche tra gli interni dell’antico castello, oggi destinati a funzioni pubbliche, e non ha resistito a mostrarci i curiosi strumenti di tortura medievale collocati nel cortile interno della fortezza. Dove ha condiviso con noi questo interessante capitolo di storia medievale? Sui suoi canali social ovviamente, dove tra post e dirette non rinuncia a tenere vivo il suo diario di viaggio.
Certamente, anche a Montagnana non sono mancate soste ricreative alla scoperta delle specialità locali. Se volete scoprirne di più, allora non perdete di leggere questo articolo sulle esperienze enogastronomiche e gli incontri più interessanti promossi da Sali a Borgo durante la prima tappa.
Che posti visiteremo nella seconda tappa? Stay Tuned sui nostri canali social e seguite l’hashtag #saliaborgo per scoprirlo!
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