La Route 66 negli Stati Uniti è forse la vacanza su due ruote per eccellenza; infatti rappresenta un percorso ideale per tutti gli appassionati dei motori. Quasi 4.000 chilometri collegano Chicago, la Windy City, con l’assolata Santa Monica, in California, attraverso un’arteria di grande importanza culturale. Tant’è che negli anni ’80 è stata riconvertita in percorso storico. Questo ha significato che la Route non è più utilizzata come autostrada ma piuttosto come collegamento secondario e turistico, offrendo oggi tantissimi spunti e attrazioni, panorami e luoghi da scoprire e dai quali rimanere affascinati. TrueRiders vi porta alla scoperta della Route 66 in moto, ripercorrendo il classico itinerario che tocca Illinois, Missouri, Oklahoma, New Mexico e Arizona, prima di raggiungere la California.
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Il viaggio lungo la Route 66 parte dal centro di Chicago, una delle più grandi metropoli statunitensi. Qui, tra l’enorme profilo della Willis Tower e i tanti parchi urbani, prepariamo il nostro viaggio, ricordandoci soprattutto che alcune parti di questo percorso sono abbandonate, e pertanto piuttosto sconnesse. Tuttavia potete tirare un respiro di sollievo, dal momento che lungo il percorso non è difficile trovare stazioni di rifornimento nei diversi centri urbani che costellano la leggendaria route. Anzi, molte di queste stazioni di benzina meritano una bella foto poiché si presentano ancora lo stile tradizionale, cioè con pompa di benzina rossa a colonnina e caseggiato in stile baita.
Da Chicago prendiamo IL-110 W/Eisenhower Expy, seguiamo I-55 S in direzione di Clark Ave/Historic U.S. 66 E a St. Louis. Segui le indicazioni per I-90 W/I-94W ed entriamo in I-90 E/I-94 E, imbocchiamo l’uscita 53 per entrare in I-55 S/Stevenson Expy e rimaniamo su I-55. Proseguiamo dritto su dritto su I-64 W ed entriamo in Missouri. Prendiamo l’uscita 40A da I-64 W. Seguiamo Clark Ave e S Tucker Blvd fino alla nostra destinazione: Saint Louis.
Dopo aver sostato a Saint Louis, città dalla grande tradizione culturale e musicale, ci rimettiamo in marcia. Ci aspetta un percorso di ben 531 chilometri, che attraversa due stati: il Missouri e il Kansas, quest’ultimo solo in minima parte.
Da Saint Louis prendiamo S 18th St ed entriamo in I-44, prendiamo l’uscita 15 verso I-44 BL W e prendiamo l’uscita 15 verso I-44 BL W. Seguiamo le indicazioni per Duenweg/Joplin. Proseguiamo per Sullivan, Rolla, Springfield (sì, ce n’è una ad ogni stato) e Joplin, che segna il confine tra Missouri e Kansas.
Prendi I-44/MO-43 S a Shoal Creek Drive da S Main St e imbocchiamo lo svincolo MO-43 S/I-44 W per Tulsa. Continuiamo su lo svincolo MO-43 S/I-44 W per Tulsa per entrare in Oklahoma. Rimaniamo su I-44, una strada a pedaggio, per poi entrare in in I-35 S/I-44. Per continuare su I-35 S, seguiamo le indicazioni per Okla. Proseguiamo su I-35 S, segui le indicazioni per Okla.
La terza tappa prevedere un percorso a cavallo tra due stati, soprattutto perché in Texas ci fermeremo nuovamente a fine giornata. Dopo aver superato il confine dell’Oklahoma, ci ritroveremo nella cosiddetta Panhandle, la regione più settentrionale del Texas, dominata dai magnifici scenari dei canyon (tra i quali Caprock, Tierra Blanca e Palo Duro).
Prendiamo Oklahoma City Blvd in direzione di I-40 W; seguiamo I-40 W in direzione di U.S. Rte 66 a Deaf Smith County e poi imbocchiamo l’uscita 0 da I-40 W. Svoltiamo a sinistra e prendiamo I-40BL/U.S. Rte 66 che ci fa entrare in New Mexico, a Glenrio.
Da Glenrio ci immettiamo sulla U.S. Rte 66 verso Quay Rd A attraverso cui arriviamo in Texas e prendiamo lo svincolo per la I-40 W. Entriamo in I-40 W e prendiamo l’uscita 159B-159C per entrare in I-25 S. Prendiamo Dr Martin Luther King Jr Ave NE e Marquette Ave NW in direzione di 3rd St NW. Ad Albuquerque prendiamo I-40 W da 2nd St NW e seguiamo I-40 W in direzione di AZ-64 S/W Historic Rte 66 a Williams. Prendiamo l’uscita 165 da I-40 W. Segui W Historic Rte 66 fino a Williams.
Parliamo dell’Arizona, uno tra i più grandi dei cinquanta stati che compongono gli USA situato a cavallo tra la California e subito a nord del Messico, del quale ha fatto parte per lungo tempo. Anche qui ci aspetta un grande avvicendamento di zone naturali, tra gli ampi deserti del sud e le ricche foreste di conifere del nord.
Con la tappa 7 sconfiniamo nello stato di arrivo del nostro viaggio Route 66 in moto: la California, la Sunnyland americana. Prendiamo la I-40 W da W Historic Rte 66 e continuiamo in direzione di Barstow Rd a Barstow. Prendiamo l’uscita 183 da I-15 S. E Mountain View St in direzione di Melissa Ave ci porta a Barstow.
Si conclude con l’ultima tappa in territorio californiano la nostra avventura sulla mitica Route 66. Ripartendo da Barstow, questo piccolo villaggio semi-desertico ma dalla grande importanza strategica, inforchiamo di nuovo le nostre moto per una sorta di “passeggiata” di 151 chilometri, percorrendo le strade delle contee di San Bernardino e Los Angeles.
Prendiamo I-15 S da E Mountain View St e Barstow Rd, continuiamo su I-15 S. Prendiamo CA-210 W, CA-60 W/Pomona Fwy e I-10 W in direzione di Olympic Blvd a Santa Monica. Prendiamo infine l’uscita 1B da I-10 W che ci conduce a Santa Monica.
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Lungo i 484 chilometri della prima tappa, che toccherà Plainfield, Pontiac, Springfield prima di arrivare a Saint Louis, potremo sostare in due luoghi leggendari. Il Maide-Rite Sandwich Shop di Springfield fu il primo ristorante al mondo del modello “drive-through”, mentre l’Ariston Café di Litchfield, aperto nel 1924, è uno dei più antichi ristoranti americani sulla leggendaria autostrada oltretutto ancora oggi in funzione. Saint Louis, la città d’arrivo della prima tappa, si affaccia timidamente sul Mississippi ma ostenta al contempo con orgoglio il Gateway Arch: l’arco in metallo più alto del mondo. Grazie ad un ascensore è possibile salire sino in cima e ammirare la città del baseball dall’alto.
Dopo aver sostato a Saint Louis e avendo ammirato il Mississippi, è la volta di ammirare le attrazioni disseminate sulla route tra Missouri e Kansas. Nel 18 chilometri che attraversiamo del secondo stato, meritano una piccola sosta le Eisler Brothers Store di Riverton e la Kan-O-Tex Service Station, sulla Main Street di Galena. Il primo è un punto di sosta e di shopping fondamentale per la piccola comunità di Riverton, nonché per i viaggiatori lungo la Route 66. Se l’esterno ha subito qualche modifica, l’interno è identico all’originale del 1925. La Kan-O-Tex Service Station è un supermarket e negozio di souvenir che ospita le classiche colonnine per la benzina rosse. La stazione ospita un camion internazionale del 1951, su cui è stato basato un personaggio del cartone animato della Pixar Cars.
Intorno ad Oklahoma City possiamo scoprire una entità piuttosto rurale, frammentata in tante comunità e al contempo di sostare in alcuni luoghi storici della Route tra i quali non può sicuramente mancare, per chi come noi è a caccia di memorabilia e souvenir, il Rock Café di Stroud. Aperto nel 1936 e ristrutturato nel 2008-2009, è il modello reale trasposto al cinema nella sua versione “cartoon” nel film di animazione Cars. La leggenda narra che furono spesi 100 dollari per il terreno e 5 dollari per l’acquisto dei massi di pietra fino a diventare oggi un simbolo della route.
Durante la quarta tappa Cadillac Ranch merita certamente una tappa. Si tratta di un’installazione artistica fatta di vecchie automobili Cadillac, sepolte per metà nel deserto, le cui parti che emergono sono interamente graffittate. Nel nel 1974 lo spirito hippy ispirò Ant Farm, un gruppo di architetti di San Francisco a realizzare questa installazione. Si tratta di menhir postmoderni a tutti gli effetti, di fronte ai quali venerare una certa concezione dell’arte pop e dei simboli americani.
Prima di arrivare a Glenrio, al confine con il New Mexico, potremo decidere di fermarci, anche per la notte, ad Amarillo, la città del Big Texan Steak Ranch. Qui viene servita la celebre Big Texan, una bistecca di oltre 2 chili accompagnata da pane imburrata, patate, cocktail di gamberetti e insalata che, se consumata in meno di un’ora, viene regalata dal locale.
Appena giunti in New Mexico, non possiamo non pensare di visitare Albuquerque, la città dal nome impronunciabile fondata dagli spagnoli nel XVIII secolo e divenuta per questo una delle tante città bilingue del sud degli Stati Uniti. A 1632 metri dal livello del mare, Albuquerque vanta meravigliosi scenari naturali e un clima mite e asciutto. Le vie strette della parte antica della città accolgono molti musei, tipici edifici in mattoni rossi e testimonianze dell’architettura ispanica barocca, tra cui la Chiesa San Felipe de Neri. Prevediamo inoltre di fermarci un momento davanti alla statua della Madonna of the Trail, omaggio ai viaggi dei pionieri lungo il continente americano e che ben si adatta anche al nostro, lungo ma certo più rapido, viaggio da est ad ovest.
L’Arizona fu tra i primi stati a riconoscere la storicità della Route 66 tramite l’omonima associazione che, nel 1987, ottenne il riconoscimento relativamente alla parte di percorso che collega Kingman e Seligman. ci fermeremo a Williams, un piccolo borgo attraversato anche da diverse ferrovie, e dal quale potremmo partire, per inserire una deviazione dalla route 66 in moto, alla volta del Grand Canyon sempre in moto o magari prendendo uno degli storici treni che servono questo tratto. D’altro canto anche la nostra due ruote merita un po’ di riposo, no?
La California ci farà attraversare alcuni luoghi davvero affascinanti; stiamo parlando delle cosiddette “ghost-town“: le città abbandonate e pertanto rimaste intatte. Infatti, contestualmente al progressivo abbandono della Route 66, molti luoghi che fungevano da riparo e sosta per i viaggiatori si spopolarono. Il risultato fu che tra Amboy ed Essex, due mete piuttosto note nel passato, non vivono più di quindici persone!
Proprio ad Amboy, però, rimane ancora attivo il Roy’s Motel and Café, una struttura che ha scritto un’epoca, e che ora è gestita, come tutta la città, da un privato, che ne vuole accrescere la valenza turistica. L’ultima notte la passeremo a Barstow, definita “Incrocio delle opportunità” poiché da qui passano molte strade e ferrovie, un luogo certamente dal carattere poco turistico, ma adatto per riposare in vista della giornata finale di domani.
Man mano che la meta di Santa Monica si approssima, attraversiamo alcuni luoghi particolarmente suggestivi, come ad esempio Pasadena, dove si trovano numerose istituzioni di ricerca e tecnologia. Dopo appena dieci chilometri ci ritroviamo nel territorio di Los Angeles, una città che non ha di certo bisogno di presentazioni. Avvicinandoci possiamo ammirare la famosa collina di Hollywood con la sua scritta gigante dalla nostra due ruote, il quartiere di West Los Angeles e infine, dopo oltre 3.600 chilometri di percorso, ecco finalmente l’Oceano Pacifico. Santa Monica, una delle più famose spiagge in città, ci annuncia la fine del viaggio con la sua iconica ruota panoramica.
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