Ci sono strade che l’inverno rende inaccessibili, tra nevicate e temperature rigidissime. In quel caso, non c’è molto da fare, se non virare verso altri percorsi oppure dedicarsi alla manutenzione della propria due ruote. Oppure si può seguire un piano B, e scegliere valichi che se ne fregano della stagione fredda e rimangono aperti anche sotto la più fitta delle precipitazioni. È il caso dello Julierpass.
Chiamato anche passo del Giulio (o della Giulia), si trova in Svizzera e più precisamente in Engadina. Per certi versi, è l’equivalente estivo del Passo dell’Albula.
La sua particolarità? Quella di essere aperto tutto l’anno, grazie a una efficace manutenzione che ne assicura la percorribilità anche con un meteo sfavorevole. Trattandosi di un percorso strategicamente importante per la zona, non potrebbe essere altrimenti.
E per certi versi, anche la dimostrazione di quella efficienza elvetica che tanto ci lascia a bocca aperta.
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Lo Julierpass è una delle strade più antiche di tutta la Svizzera alpina. Fu costruito nel 1826, per sostituire l’ancora più impervio Passo del Settimo, che univa Bivio e Casaccia sin dall’epoca romana.
Il XIX secolo fu fondamentale per le comunicazioni di montagna nel paese: insieme al Passo dello Giulio, fu costruito anche il San Gottardo. Una strada ancora oggi importantissima per unire il centro-nord Europa all’Italia.
Lo Julierpass non è tra le strade più alte delle Alpi, ma la sua altitudine è comunque ragguardevole. Raggiunge infatti i 2284 m s.l.m. (180 in più del San Gottardo). Il percorso ha una lunghezza complessiva di 42 chilometri sul tratto Tiefencastel-Silvaplana e un dislivello massimo di 1433 metri.
Le due estremità si trovano a 851 m s.l.m. (Tiefencastel) e 1815 m s.l.m. (Silvaplana).
Mentre si percorre lo Julierpass, quasi all’improvviso, compare all’orizzonte un curioso e massiccio edificio di colore rosso. Simile, per certi versi, a quello che un tempo si usava per le case cantoniere. È Origen, un progetto temporaneo che è stato realizzato con la firma architettonica di Giovanni Netzer.
Si tratta di un’opera di land art, dedicata alla valorizzazione dell’identità elvetica: vi si tengono spettacoli e rappresentazioni e al suo interno si “parla” tedesco, italiano e romancio. La particolarità del Canton Grigioni è infatti il suo trilinguismo, un unicum anche per la poliglotta Svizzera.
L’itinerario lungo lo Julierpass inizia da una città molto famosa, ovvero Sankt Moritz. Qui, dove arriva anche il celebre Trenino Rosso del Bernina, scopriamo una apprezzata meta turistica sia estiva che invernale, fulcro dell’Alta Engladina.
Da St. Moritz procediamo verso sud, precisamente verso la Strada 27, imboccando finalmente la Strada Cantonale 3 dopo poco più di 5 km, una volta passato il piccolo comune di Silvaplana localizzato sul lago omonimo.
Il primo tratto del Julierpass è caratterizzato dalla vista spettacolare di alcune vette (o meglio, Piz da queste parti) delle Alpi Retiche svizzere. Sulla destra da Silvaplana infatti troviamo il Piz Julier e il Piz Albana, mentre a sinistra c’è il Piz Polaschin. Per quanto riguarda invece l’intensità di questo valico avremo curve di media intensità almeno fino all’altezza del Lago di Marmorera, del quale “abbracceremo” la sponda orientale.
L’itinerario in moto sul Passo del Giulio continua con l’entrata nella Val Sursette all’altezza di Bivio, e prosegue poi con una seconda parte di percorso leggermente meno intensa della prima perchè in discesa, considerato che la città di Thusis tappa finale del nostro viaggio in moto in Svizzera si trova a una altezza di poco superiore ai 700 metri.
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