È famoso per la sua Santa Casa ed è bellissimo: scopri il borgo tra fede, storia e cultura delle Marche

È famoso per la sua Santa Casa ed è bellissimo: scopri il borgo tra fede, storia e cultura delle Marche

Scopri Loreto in moto: tra colline marchigiane, storia, spiritualità e la suggestiva Santa Casa, cuore del borgo in provincia di Ancona
Edoardo Galeani  | 09 Dic 2025  | Tempo di lettura: 5 minuti

Esistono luoghi che nonostante siano piccoli, riescono a contenere storie immense. Rinchiuso su di una collina che domina l’Adriatico ed avvolto dallo splendore del paesaggio marchigiano, troviamo un borgo che riunisce arte, devozione, storia ed un’atmosfera che unica nel suo genere, capace di stregare chiunque: credenti e non. Si tratta del borgo di Loreto, conosciuto nel mondo per la sua Santa Casa, tappa imprescindibile per i pellegrini da tanti secoli. In questo borgo in provincia di Ancona, fede, storia e cultura si incontrano e si mescolano.

Loreto in moto. L’itinerario

Percorso

È proprio dalla provincia di Ancona che si parte per poter raggiungere il bellissimo borgo di Loreto. Prendendo l’Asse Nord – Sud e via 1º Maggio in direzione Str. Aspio Ancona si prosegue per circa 13km arrivando a San Biagio. Da qui un cammino tra curve e campagne marchigiane ci porta sino a Recanati, passando da Campocavallo tramite la SP3 e SP105 in direzione via Offagna a Recanati. Ed è dopo 11km che si arriva a Recanati, città natale di Leopardi, proseguendo in direzione sudovest da Viale Giosuè Carducci verso via XX Settembre. Da qui ci avviciniamo alla destinazione. E dopo 7km su Via Giacomo Brodolini/Strada Provinciale 77 della Val di Chienti/Viale Nazario Sauro/SP77 si arriva al borgo di Loreto. Un viaggio che partendo da Ancona ci impegnerà 40km e quasi 50min.

Loreto, il colle su cui arrivò una casa

Le origini di questo borgo sono strettamente legate alla spiritualità ed alla fede. Anche se non è necessario credervi, la storia che viene tramandata circa la nascita di Loreto è strettamente connessa al suo luogo simbolo: la Santa Casa. Fino al XIII secolo, questo colle si erge la basilica era un normalissimo luogo rurale, circondato da campi coltivati e da tipiche costruzioni marchigiane. Ma è tra il 1291 e il 1294 che un avvenimento sconvolge completamente la storia ed il futuro di questo borgo. Secondo quanto raccontato dalla tradizione cattolica la casa di Nazareth, nella quale la Vergine Maria visse e ricevette l’annunciazione dall’arcangelo Gabriele, sarebbe stata trasferita dagli angeli per impedirne la distruzione dopo il crollo dei territori cristiani in Terra Santa.

Un viaggio che vide gli angeli attraversare il mar Adriatico e fermandosi proprio nelle Marche. Inizialmente fu posta ad Ancona e vi restò per circa nove mesi, ma poi gli angeli scelsero di sollevarla nuovamente e la spostarono più a sud, nella zona di Porto Recanati. Anche qui però la Santa Casa rischiava di trovarsi esposta ai pericoli delle incursioni turche, vista la vicinanza al mare. Quindi, dopo otto mesi, la Casa fu nuovamente spostata (ma non per l’ultima volta). Approdò sul Monte Prodo, terra dei fratelli Rinaldi di Antici (Stefano e Simone) che subito iniziarono a trarne profitto dai continui pellegrinaggi al punto di chiederne la proprietà. Questo portò gli angeli a spostare nuovamente la Santa Casa e portarla in un luogo pubblico, al centro della strada che da Recanati giunge al porto, un posto che nessuno avrebbe reclamato.

Il punto d’approdo si trovava sulla cima di una collina rivestita da lauri. Ed è proprio per questo che dall’idioma latino laurus, il posto scelto si chiamò Lauretum, e per questo Loreto.

Ci sono poi studi moderni che, invece, prestano un’altra interpretazione. La Santa Casa sarebbe approdata nelle Marche tramite una nave appartenente alla famiglia bizantina degli Angeli Comneo. A quale delle due storie si voglia credere è oggi del tutto irrilevante, ciò che conta è che l’arrivo della Santa Casa ha trasformato il borgo di Loreto in una meta di pellegrinaggio attirando non solo fedeli, ma anche sovrani, papi e artisti. Il borgo acquisì prestigio e si espanse intorno alla basilica. Furono costruiti palazzi, mura, botteghe e piazze.

La Santa Casa: quasi duemila anni di storia

Varcare la soglia ed entrare nella Casa significa immergersi nella storia di questo borgo e lasciarsi emozionare da ciò che l’interno sa regalare. Tre pareti in pietra, la quarta (a Nazareth) era fatta di roccia, intorno si è circondati da graffiti cristiani e incisioni in stile palestinese.

La Madonna di Loreto è la statua venerata all’interno della Santa Casa, rivestita con un caratteristico manto ingioiellato. Il suo tratto distintivo è il volto scuro, tipico delle icone più antiche. Questo dovuto spesso al fumo delle lampade ad olio o delle candele. Lo scuro del volto l’ha fatta rinominare come Madonna Nera. Ciò che colpisce maggiormente della Santa Casa è il forte contrasto tra l’esterno dello “scrigno”, capolavoro d’arte italiana, in cui ogni pannello riporta alla luce un momento della vita di Maria grazie a marmi, angeli e simboli religiosi. E poi l’interno che risulta decisamente più spoglio, semplice e che riporta un luogo consumato dal tempo e dalle preghiere dei fedeli.

Tra gli elementi più significativi che si trovano all’interno della Casa vi sono sicuramente l’altare, collocato nel punto in cui l’angelo Gabriele apparve a Maria, le pietre originali della Terra Santa che hanno accolto le mani di milioni di fedeli venuti in visita, e poi, ovviamente, la statua della Madonna Nera.

Quello che rende ancor più unico questo luogo sacro è che non esiste nulla di simile in tutta Europa per la sua importanza e per la potenza spirituale che raccoglie. Inoltre è una testimonianza plastica dei luoghi santi: le pietre palestinesi, i graffiti e le tecniche costruttive che si incontrano non hanno nulla a che vedere con il territorio delle Marche. Sono pura storia trapiantata in questo luogo sacro. Loreto è così diventata, grazie alla Santa Casa, un incrocio tra arte, cultura, pellegrinaggio e spiritualità.

Edoardo Galeani
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