Se pensavi che andare in Grecia fosse solo una questione di mare e spiagge, c'è una regione poco conosciuta che non ti farà rimpiangere le Dolomiti

Se pensavi che andare in Grecia fosse solo una questione di mare e spiagge, c’è una regione poco conosciuta che non ti farà rimpiangere le Dolomiti

Stefano Maria Meconi  | 28 Mag 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

A circa 100 km a ovest di Atene, la capitale della Grecia, c’è una piccola provincia davvero molto particolare con dei luoghi decisamente interessanti da scoprire. Una terra di montagna, ma dalla quale si ammira il mare e sembra quasi di toccarlo. Una regione di antiche ferrovie, di canyon e fiumi, di piccoli borghi e monasteri ortodossi dove il tempo si è fermato. Sembra quasi di trovarsi sulle Dolomiti, pur con le dovute differenze, ma con un trait d’union: sia le nostre montagne che l’Acaia, in Grecia, si scoprono meravigliosamente in sella. E dunque, perché non pensare a un itinerario in sella che tocca una zona diversa nel paese dei nostri cugini? Partiamo!

Acaia in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

74 chilometri e circa 5000 metri complessivi di dislivello. Niente male per questo percorso che risale la china, ops, il fianco della montagna da Diakopto a Kleitoria, passando per i due bellissimi e storici luoghi di Kalavryta e del Monastero di Agia Lavra. Solo il primo tratto è costiero e marittimo, quello che porta verso la gola di Moni Megalou. La strada è generalmente in buone condizioni, a singola corsia per senso di marcia e attraversa tratti sia pianeggianti che maggiormente impegnativi. Non sempre sono presenti barriere e guard-rail, quindi è importante prestare attenzione per evitare possibili problemi alla guida. I tratti che richiedono più effort sono in corrispondenza di Agia Lavra e tra Priolithos e Kastélli.

Acaia, la regione ‘antica’ della Grecia dove mare e monti non è solo una ricetta

Dominata dalla capitale Patrasso, una delle principali città della Grecia (la potremmo paragonare, per dimensione e rilevanza, alla nostra Torino), l’Acaia deve il suo nome al popolo degli Achei, gli stessi citati anche da Omero. La Lega achea fu quella che tentò di combattere l’espansione dei Macedoni prima, e dei Romani poi, nei territori della penisola ellenica, salvo soccombere a questi ultimi nel 146 a.C. Ancora oggi, come un tempo, è una regione di montagna dai tratti spesso impervi, ma proprio per questo ha conservato tratti originali e un carattere schivo, pur accogliente, intorno al quale monasteri e siti archeologici si alternano tra città storiche e paesaggi naturalistici di straordinaria bellezza.

Ferrovia Odontotos

Lasciate per un attimo la moto da parte e salite su un treno, ma che treno! L’Odontotos, o ferrovia Kalavryta – Diakopto è un percorso di fine Ottocento, una ferrovia a cremagliera di stile alpino costruita da ingegneri italiani e francesi. Il percorso, lungo circa 20 km, affronta un dislivello considerevole e passa per scenari mozzafiato, tra alti canyon e curve strettissime, gallerie scavate nella roccia viva e cascate. Un’esperienza perfetta per chi ama il mondo delle ferrovie ma anche per un po’ di adrenalina in più.

Monastero di Agia Lavra

Costruito nel X secolo, Agia Lavra è considerato il luogo di nascita della Grecia moderna. Qui infatti venne immaginata la bandiera greca con la croce biancoceleste e qui nacque il motto Eleftheria i Tanatos, “Grecia o morte”, che accompagnò la lotta contro l’occupazione ottomana. Il monastero di Agia Lavra si trova nel cuore dell’Acaia, a quasi 1000 m s.l.m. ed è circondato da fittissimi boschi. Al suo interno viene ripercorsa la vita di Germanos di Patras, il metropolita che benedì la prima bandiera della Resistenza ellenica.

L’antica città di Kalavryta

Kalavryta, il comune che ospita Agia Lavra, è anche uno dei luoghi simbolici della memoria greca. Qui infatti si ricorda un tragico eccidio avvenuto per mano delle truppe tedesche nel ’43, e detto massacro di Kalavryta. Il paese, punto di arrivo della ferrovia Odontotos, è ai piedi del monte Chelmos, rinomata zona sciistica della Grecia meridionale, e tutta la zona è un bellissimo susseguirsi di fitti boschi e montagne verdeggianti.

Come organizzare un viaggio in moto in Grecia

Come saprete già, la Grecia appartiene all’Unione Europea. Non è dunque obbligatorio il passaporto, ma si può entrare nel paese anche con la semplice carta d’identità valida per l’espatrio. Attenzione a che il documento sia in ottime condizioni di leggibilità, perché potrebbe non essere accettato alla frontiera in ingresso. Per quanto riguarda la guida in Grecia, basta la sola guida italiana, senza necessità di ulteriori documenti. In caso di incidenti o guida in stato di ebbrezza, la patente viene ritirata sul momento e restituita solo al pagamento della multa o a fine pena. In questo caso, la restituzione non avviene a chi ha commesso infrazioni, ma attraverso l’ambasciata italiana di Atene o inviata alla competente motorizzazione in Italia.

Si può usare la propria moto senza dover richiedere l’immatricolazione greca, a patto che la permanenza nel paese non superi i 6 mesi.

Come arrivare in Grecia in moto

Dall’Italia ci sono sostanzialmente due modi per arrivare in Grecia in moto:

  • Via terra, attraversando l’intera tratta balcanica (Slovenia-Croazia-Montenegro-Albania-Grecia), con un considerevole aggravio in termini di distanza chilometrica;
  • Via nave, approfittando dei numerosi collegamenti tra Italia e Grecia. Il più veloce è il Brindisi – Igoumenitsa, circa 9-10 ore; in bassa stagione, il costo del viaggio per 2 persone con moto al seguito è di circa 250-300 euro.
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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