Vicino Brescia c'è il borgo del formaggio: è una meta per veri golosi!

Vicino Brescia c’è il borgo del formaggio: è una meta per veri golosi!

Da secoli in quest'angolo della Val Trompia ottimo latte vaccino e un cucchiaio di zafferano danno vita a un formaggio stagionato che viene chiamato il Re della Lombardia: una volta assaggiato capirete perché!
Stefano Maria Meconi  | 04 Ott 2025  | Tempo di lettura: 5 minuti

Per chi ama esplorare luoghi autentici e immergersi in paesaggi suggestivi, il Nord è la terra giusta, e la Lombardia è la regione perfetta. Non è solo la più popolosa, una delle più grandi ed eterogenee in quanto a paesaggi, ma le grandi zone che gravitano intorno alle sue città più celebri offrono itinerari capaci di unire storia, cultura e natura in un mix irresistibile. Ah, e senza dimenticare un altro ingrediente che fa dell’Italia la meta prediletta dei turisti di tutto il mondo: la gastronomia. Anzi, l’enogastronomia, quella capacità tutta nostrana di trasformare anche il più breve dei viaggi in un’esperienza di gusto a base di polenta, pasta, pizza, buon vino, formaggi. Sì, proprio uno che fa parte di quest’ultima categoria è il protagonista della località che andremo a scoprire in provincia di Brescia. Un posto da acquolina in bocca. Partiamo?

Il Re dei formaggi lombardi

Bagòss, o Bagoss, formaggio di Bagolino

Nascosto tra le montagne della Valle Sabbia, c’è un gioiellino medievale autentico che esige una visita approfondita per la storia e, naturalmente, per la rinomata gastronomia. A farla da padrone, nel “borgo del formaggio”, è il rinomato Bagòss, formaggio tipico della zona. Non un cacio qualsiasi: la sua produzione, che pare affondi le radici nei secoli, prevede l’utilizzo di latte crudo proveniente dalle vacche di razza bruno-alpina, con l’aggiunta di un cucchiaino di zafferano per ogni cagliata. Questa, una volta rotta e messa nelle forme, lascia spazio a una stagionatura mediamente molto lunga: il periodo minimo, da disciplinare Slow Food, è di 1 anno (12 mesi), ma si può arrivare fino a 2 o 3 anni (24, 36 mesi). Le forme, poi, sono belle abbondanti: in media 16-18 kg, ma non è raro trovare dei bagòss anche di 22 chili. Lo chiamano il Re, per la sua importanza e per la ricchezza del sapore. Lo si gusta in varie forme, che sia un piatto di pasta condito col Bagòss, accompagnato dai grissini croccanti, con la polenta Taragna oppure con le mericonde, gnocchi di pane rustici a ricordo della cucina povera della montagna.

Cosa vedere nel borgo

Bagolino, in provincia di Brescia, è l’ideale sia per chi vuole fare una scorpacciata di panorami, e sia per chi preferisce riempirsi lo stomaco con i sapori genuini di malghe, prati e trattorie. Il suo centro storico è un dedalo di stradine lastricate, antichi palazzi di pietra, portici e piazzette che fanno fare rewind col tempo. Passeggiando, davanti agli occhi compaiono in rapida e armonica successione edifici secolari e dettagli architettonici che parlano della storia di questa piccola comunità alpina. Tra le principali attrazioni spicca la chiesa di San Giorgio, con una facciata possente che domina la piazza principale: dentro alla chiesa ci sono opere di artisti del calibro di Tiziano e Tintoretto. Tra le cose più belle, per restare in tema artistico, è il carnevale di Bagolino, che richiama visitatori da tutto il Bel Paese. È una tradizione antica che riempie il borgo di musiche tradizionali, maschere e danze popolari che ormai sono vecchie di secoli fa.

Cosa vedere nei dintorni

Oltre a Bagolino, questo itinerario è meritevole di qualche sosta per godersi un po’ di storia e arte locali, dalle colline alle montagne. Iniziamo con Concesio, paese natale di papa Paolo VI, piccolo centro con radici spirituali. Qui appunto si può vedere la Casa Natale di colui che è stato pontefice dal 1963 al 1978, e che è stata trasformata in un museo sulla sua vita. Molto interessante è la pieve di Sant’Antonino Martire, tra le chiese più antiche della zona, caratterizzata da affreschi medievali e architetture suggestive. I sentieri collinari nei dintorni di Concesio sono perfetti per un’escursione breve e per gli scorci sui paesaggi della Val Trompia.

Continuando verso nord si arriva a Gardone Val Trompia, una cittadina famosa per la secolare tradizione nella produzione di armi che è legata alla celebre fabbrica Beretta, una delle più antiche al mondo ancora in attività. Il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera che è ospitato in Villa Mutti Bernardelli espone una meravigliosa collezione di armi antiche e moderne illustrandone l’evoluzione, col focus sull’artigianato e sull’industria armiera della zona. Ci sono pezzi di notevole pregio e valore storico: se clicchi sul link ti fai un’idea. Cambiando rotta c’è da vedere la Basilica di Santa Maria degli Angeli col chiostro silenzioso e il fascino architettonico che ti dà un’oasi di pace e bellezza, mentre il santuario della Madonna del Castello si trova in posizione panoramica ed è un simbolo di devozione molto sentito. L’annuale fiera che si fa sul sagrato è una festa di aggregazione molto visitata; continuando però sulla questione dei panorami, l’Altopiano di Caregno è una delle mete predilette per escursioni e trekking della Lombardia coi percorsi tra prati e boschi che si affacciano sulle montagne della valle.

Salendo ancora si arriva poi a Bovegno, borgo montano tradizionale immerso nelle valli laterali, la Valle di Graticelle, la Val Sorda e la Valle della Meola, che fanno parte della Carniola di Bovegno, una formazione calcarea per l’amore dei geologi. Qui da vedere la chiesa di Santa Maria Assunta, che risale al XV secolo con affreschi stupendi e il vicino Santuario di Santa Maria della Misericordia dove la Madonna apparve, secondo tradizione, nel 1527. Bovegno ha molte torri medievali, situate soprattutto nelle frazioni di Predondo e Castello, ma ci sono pure da vedere due ville storiche, Villa Sorlini e Villa Tanghetti.

Consigli di viaggio

Mappa

Itinerario

Per il nostro itinerario tra le montagne del Bresciano, si parte dal centro di Brescia, dirigendosi verso nord. Dopo aver attraversato alcuni quartieri cittadini ci si immette su Via Monte Lungo e si prosegue lungo la strada provinciale SP345, che ci accompagna fino a Concesio, punto d’ingresso alla Val Trompia. Da Concesio il viaggio continua lungo la SP345, che sale dolcemente attraversando una serie di rotatorie e piccoli centri abitati fino a raggiungere Gardone Val Trompia. Qui si sente subito l’atmosfera storica e industriale della valle, rinomata per la sua tradizione nella lavorazione dei metalli e la produzione d’armi. Lasciata Gardone la SP345 si fa più montuosa e panoramica conducendo verso Bovegno, dove la natura inizia a dominare il paesaggio con boschi rigogliosi e il profilo delle montagne circostanti. È l’inizio di una salita che porta progressivamente a quote più alte, regalando vedute mozzafiato sulla valle sottostante. Da Bovegno, il percorso si fa più suggestivo e impegnativo mentre si prosegue verso la Località Maniva. Attraverso tornanti e curve un po’ sinuose si arriva poi a Bagolino, il famoso “borgo del formaggio”. Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono Via Monte Lungo, SP345 e Via Maniva.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere

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