Il borgo 'gentile' del Salento è una bellezza su due livelli, dove grandi palazzi barocchi appoggiano su frantoi sotterranei

Il borgo ‘gentile’ del Salento è una bellezza su due livelli, dove grandi palazzi barocchi appoggiano su frantoi sotterranei

Stefano Maria Meconi  | 08 Mag 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti

Arroccato su una lieve altura e circondato, a vista d’occhio, da vigneti e oliveti, c’è un piccolo borgo nel Salento con un centro storico che si scopre su due livelli. Non è una sorpresa, perché in molti sanno che questa parte di Puglia vede nelle viscere della terra lo sviluppo dei cosiddetti frantoi ipogei, ma è lasciandoci conquistare dalla “bellezza calma” di Salve che incontreremo vie lastricate, nobili e antichi palazzi, magnifiche chiese nel classico stile barocco e ovviamente, scendendo sotto il livello stradale, quegli ambienti deputati alla produzione dell’olio che sono testimonianza fondamentale della cultura popolare.

Salve in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Torniamo al nostro consueto formato di breve ma intenso. Perché in Salento, nel giro di meno di 30 chilometri, è possibile farsi una scorpacciata di luoghi che ha pochi eguali nel resto d’Italia, non solo nel suo “Tacco”. Partiamo da Barbarano del Capo e prendiamo la SP73, che in nemmeno 4 chilometri ci conduce a Salve. Tratta breve, ma interessante, perché da qui ripartiamo lungo la SP351 (costeggiando la SS274) per arrivare nella bella Presicce-Acquarica, conosciuta come la “capitale” dei frantoi ipogei. Tra uliveti e campi coltivati seguiamo un quasi rettilineo, dato dalla SP76, e raggiungiamo dapprima Specchia, poi Tricase lungo la SP75 (12 km). Infine, riguadagniamo il mare tramite la SP78 che ci porta, in 5 chilometri, a Tricase Porto.

Cosa vedere a Salve

Il viaggio alla scoperta delle antiche terre dei Messapi ci riporta nel cuore di Salve, grazioso comune conosciuto per le sue splendide marine, ma che conserva dei tesori architettonici che ricordano la sua storia legata soprattutto all’agricoltura. Dalle torri o dai campanili di Salve si può ammirare la linea blu del mare e le bianchissime e magnifiche spiagge, che sembrano ricordare le Maldive, di Pescoluse o di Lido Venere. Questi sono alcuni dei motivi per visitare Salve, il suo mare e il suo entroterra fatto di vigneti, oliveti, muretti a secco, masserie e furnieddhi, i caratteristi trulli salentini.

Collezione telai Arches

Nel centro di Salve, più precisamente nell’ottocentesco Palazzo Carida o Ramirez (Piazza Concordia, 12), luogo di antichi palmenti dove avveniva la produzione di vino, si trova un pregevole collezione, unica nel suo genere, di antichi telai salentini. Telai tra i più rappresentativi, perché sono di epoche diverse e di varie essenze lignee. Ogni telaio presente ha una propria e significativa storia da raccontare. Ad accogliere i visitatori la brava Melissa dell’Associazione Arches, che accompagna nella visita di questo elegante edificio, posto su due livelli, in cui un’ampia terrazza panoramica si apre sulla suggestiva campagna salvese.

Frantoio ipogeo “Le Trappite”

Costruito, o meglio sarebbe dire scavato nella roccia del Salento, Le Trappite è il frantoio ipogeo che si trova nel centro storico di Salve, vicino quella Piazza Concordia sulla quale affaccia il già citato Palazzo Carida-Ramirez. Risale al 1601, ed è una delle tante testimonianze di come la produzione dell’olio nel Salento avvenga da secoli grazie ad ambienti sotterranei che permettono di conservare il prodotto a temperature e condizioni di umidità ottimali. Solo a Salve ce ne sono ben 20, un numero paragonabile ai 35 di Gallipoli, ai 23 di Presicce-Acquarica e ai circa 20 di Morciano di Leuca.

Le (tante) spiagge di Salve

Pescoluse, Lido Marini, Torre Pali. Sono nomi che non risultano certamente avulsi a chi conosce, avendole frequentate o programmandole, le vacanze in Salento. Tutte queste spiagge appartengono, in tutto o in parte, alla località di Salve. La più celebre, anche per un certo sviluppo del turismo elitario, è proprio Pescoluse, dove peraltro, insieme a stabilimenti balneari di tutto punto, ci sono anche elementi storici, come dolmen e sepolture di epoca preistorica. Bella e “naturale”, quasi selvaggia è parte di Lido Marini, che affaccia su un tratto di mare di scarsa profondità noto come le Secche di Ugento.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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